Intel rivede la sua strategia open source: deve essere un vantaggio per noi, non per i concorrenti

Intel sta riconsiderando il proprio approccio al mondo open source: secondo Kevork Kechichian, nuovo responsabile del business datacenter, le future contribuzioni dovranno generare un vantaggio competitivo diretto.
di Manolo De Agostini pubblicata il 10 Ottobre 2025, alle 03:11 nel canale Sistemi OperativiLinuxIntel
Negli ultimi due decenni Intel si è affermata come uno dei principali sostenitori dell'ecosistema open source, contribuendo in modo esteso a progetti fondamentali per Linux e non solo. Tuttavia, secondo le recenti dichiarazioni di Kevork Kechichian, nuovo EVP e General Manager del Data Center Group, la multinazionale intende rivedere la propria strategia.
Durante il Tech Tour di Intel in Arizona, Kechichian ha sottolineato la necessità di "trovare un equilibrio" nel modo in cui Intel contribuisce al software libero: "Abbiamo probabilmente la più ampia impronta nell'open source dal punto di vista infrastrutturale. Ora dobbiamo capire come usare questo patrimonio come un vantaggio per Intel, e non lasciare che siano gli altri a beneficiarne di più".
Kevork Kechichian, EVP e General Manager del Data Center Group
Il dirigente, che ha assunto un ruolo chiave nella riorganizzazione del business datacenter in vista del lancio della nuova architettura Xeon 6+ Clearwater Forest, ha chiarito che l'azienda non intende abbandonare la collaborazione con le community. "Il nostro obiettivo non è mai quello di uscire dall'open source", ha aggiunto. "Ma dobbiamo assicurarci che i nostri investimenti diano un vantaggio competitivo anche a noi".
Un portavoce dell'azienda ha ribadito questa posizione, precisando che Intel "resta profondamente impegnata nell'open source", ma che la priorità sarà focalizzare meglio dove e come contribuire, in modo da valorizzare le peculiarità dell'hardware e dei software proprietari dell'azienda.
Il cambio di tono segna una svolta importante per una società che ha costruito parte del proprio ecosistema sull'apertura e sulla collaborazione. Il codice aperto, infatti, permette a chiunque di analizzare, ottimizzare e riutilizzare le librerie Intel su piattaforme concorrenti. Un vantaggio per la comunità, ma anche un potenziale punto debole per il colosso di Santa Clara, che in tal modo vede i propri rivali accelerare grazie a tecnologie nate internamente.
In passato, Intel aveva già scelto approcci ibridi, mantenendo alcuni livelli di codice chiusi, come nel caso delle librerie matematiche OneMKL, in cui le ottimizzazioni a basso livello restano proprietarie. È plausibile che simili restrizioni possano estendersi ad altri progetti, per proteggere le soluzioni di calcolo più avanzate, soprattutto in ambito AI e cloud.
Una strategia più selettiva potrebbe però comportare maggiore frammentazione, spingendo parte della community a creare fork indipendenti di codice "vendor-agnostic". Il rischio è accentuato dal fatto che, nell'ultimo anno, Intel ha ridotto significativamente il personale, con conseguenze come l'abbandono di numerosi pacchetti Debian e Ubuntu.
In un panorama dove l'open source rappresenta l'infrastruttura fondamentale dell'AI e dei datacenter hyperscaler, la posizione di Intel appare figlia di un riassetto dopo migliaia di licenziamenti, cambi ai vertici e, soprattutto, la necessità di ritrovare competitività, a qualunque costo.
9 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoMa credo la comunità ne prendera nota, e guarderà un po' più alla concorrenza...
Se il sw a cui "partecipa" gira meglio su hw non suo, dovrebbe cominciare a fare hw migliore...
È ovvio che anche i concorrenti trarranno dei vantaggi, ma l'importante è che pure la tua azienda ne tragga vantaggio, non necessariamente in forma diretta.
Se sei un fottuto dirigente usa la testa, è per quello che ti pagano.
Se il sw a cui "partecipa" gira meglio su hw non suo, dovrebbe cominciare a fare hw migliore...
intel fa tanto sw rispetto al concorrente diretto amd siamo su uno ordine di grandezza superiore, poi si spesso giranomolto bene anche sulla concorrenza ma quento vuol dire che li fa pure bene questi sw, sarebeb da elogiare per questo
Se non vedro' molta differenza prossimo PC Intel, se sorgeranno problemi o cavolate varie AMD o chi per Essa, alla fine all'Utente importa quello la stabilita' e compatibilita', se per il nuovo Loro ragionamento non sara' cosi' perche' faranno tutto gli altri, allora si cambiera'.
Se il sw a cui "partecipa" gira meglio su hw non suo, dovrebbe cominciare a fare hw migliore...
E qui si vede la visione limitata di alcuni utenti del forum
In Intel? è il classico caso dove la dirigenza ha fallito e chi fallisce diverse volte, è improbabile che una settimana di punto in bianco diventi più capace. Probabilmente ora Intel sta scontando il principio di Peter all'ennesima potenza, situazione non facile.
...
Però non stiamo parlando di gaming ma di questioni server. e in tale ambito non c'è storia, intel è molto avanti rispetto ad AMD con il supporto e le funzionalità. Poi non è manco detto che si parli solo di CPU e non di networking e GPU.
In ambito networking, su BSD intel funziona sempre, Marvell e Realtek no.
In ambito GPU, il virtualizzazione delle stesse per Intel non richiede licenze, per NVIDIA si, e AMD sta indietro assai. In ambito codec video AMD è indietro, Nvidia molto bene, Intel bene e rispetto nvidia anche qui permette di fare le cose senza licenza.
In ambito virtualizzazione, intel è avanti. Il problema è che le cpu AMD hanno guadagno un fortissimo vantaggio prestazionale, cosi come in ambito networking NON Datacenter ma Professionale, ci sono player emergenti forti.
Se AMD inizia a produrre SW per virtualizzazione e/o se Marvell, Realtek ,Broadcom o Nvidia (con Mellanox) iniziano ad avere interesse per il settore networking Professional (nel settore Professional intel ha quasi il monopolio del networking) il problema potrebbe essere serio per Intel, perchè loro hanno il SW, gli altri hanno HW migliore
Il problema e' mantenere i rapporti con le community e spiegare bene cosa si sta facendo e perche' si vuole chiudere dando i chiarimenti del caso.
Tutti in questo mondo capiscono determinate logiche ma soprattutto che intel e' in difficolta'. Loro hanno sicuramente piu' dati di noi e probabilmente il bilancio non pende molto dalla parte dell'azienda.
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