Pavel Durov (Telegram) lancia l'allarme: 'Stiamo perdendo Internet libero'
Nel giorno del suo 41° compleanno, Pavel Durov, fondatore di Telegram, ha pubblicato un messaggio dai toni cupi. Denuncia la progressiva erosione delle libertà digitali e l'avanzata del controllo statale e tecnologico in tutto il mondo.
di Manolo De Agostini pubblicata il 10 Ottobre 2025, alle 16:41 nel canale WebTelegram
Nel giorno del suo 41° compleanno, Pavel Durov, fondatore di Telegram e da sempre sostenitore della libertà digitale, ha diffuso un messaggio che suona come un grido d'allarme contro la deriva autoritaria di Internet. "Non mi sento di festeggiare", scrive, spiegando che la generazione attuale "sta finendo il tempo a disposizione per salvare la rete libera costruita dai nostri padri".
Seppur esista un problema sempre più crescente derivante dal controllo delle mega-corporation e dai recinti che costruiscono, intrappolando gli utenti e snaturando il WWW per come lo conosciamo (ne ha parlato anche il creatore Tim-Berners Lee), il patron di Telegram si riferisce a un altro problema, non meno importante e per certi versi collegato.

Secondo Durov, il web - nato come spazio di libero scambio di idee e conoscenza - si sta trasformando "nell'arma definitiva del controllo". Il fondatore di Telegram cita una serie di esempi che, a suo avviso, mostrano questa evoluzione: l'introduzione di ID digitali nel Regno Unito, i controlli sull'età online in Australia e la scansione di messaggi privati prevista in Europa (slittata, almeno per ora).
Durov denuncia, inoltre, una crescente repressione della libertà di espressione nei Paesi occidentali. "In Germania si perseguitano i critici del governo, nel Regno Unito migliaia di persone finiscono in prigione per i propri tweet, e in Francia i leader tecnologici che difendono privacy e libertà vengono indagati penalmente", scrive.
Il messaggio prosegue con toni apocalittici, parlando di un "mondo distopico che si avvicina mentre dormiamo". Durov avverte che la sua generazione rischia di essere ricordata come l'ultima ad aver conosciuto la libertà, accusando la società di aver accettato passivamente una narrazione che spinge a "distruggere tutto ciò che i nostri antenati ci hanno lasciato: tradizione, privacy, sovranità, libero mercato e libertà di parola".
Il fondatore di Telegram, da anni in conflitto con vari governi per la sua opposizione alla censura e alle richieste di accesso ai dati degli utenti, conclude il messaggio affermando: "Non sto festeggiando. Sto finendo il tempo. Stiamo tutti finendo il tempo".
Il post ha rapidamente suscitato reazioni contrastanti: da chi condivide la sua preoccupazione per la crescente sorveglianza digitale, a chi lo accusa di alimentare un discorso eccessivamente catastrofico. Tuttavia, il tono di Durov riflette una tensione reale e sempre più evidente nel panorama tecnologico spaccato nella ricerca di un costante equilibrio tra sicurezza, controllo e libertà personale nell'era digitale.










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30 Commenti
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sinceramente io sono molto a PRO nel limitare determinati accessi ai minori (premetto che non ho figli) e siccome Internet non è Libero, è Anarchico, non guarda in faccia a nessuno e non ha regole se non di quelli che riescono, in qualche modo a crearne o imporle
Per un ragazzo, bambino, accedere oggi a YOUPORN, piuttosto che avere un account social dove può avere accesso a TUTTO senza limite, non è sintomo di libertà.
Chiaramente a lui come a Zucchina e tanti altri, perdere un'importante fetta di utenti/follower significa mancati guadagni...
"oste com'è il suo vino!?" ... eh... secondo te...
IMHO io preferirei che i ragazzi fossero in piazza a giocare a pallone anzichè a inneggiare all'apertura del nuovo negozio di NEWM@RTIN@
Magari verrebbero su anche un po' meglio anzichè rintronati dal loro mondo digitale/virtuale/intangibile
ancora IMHO, ma sono vecchio... faccio i discorsi di mio padre anni fa
Non conosco il personaggio approfonditamente, ma immagino ci sia dello humor oscuro in questo messaggio.
Chat control è solo uno dei tanti tasselli, sono anni che la morsa sulla libertà di parola si stringe sempre di più in internet.
Inizialmente lo era, ma si sa, man mano che sostituisce i vecchi media (giornali, tv, radio) devono trovare un modo per controllare le informazioni prima che gli sfuggano di mano.
Posso capire che in alcuni Paesi internet non sia del tutto libero ma venga in qualche modo “filtrato”, anche se non riusciranno a farlo in modo completo.
Ma qui possiamo fare E DIRE tutto quello che vogliamo.
Ovvio ci sono bene o male delle regole , ma come é giusto anche che ci siano
Perché se io “pretendo” di essere libero di esprimere la mia “creatività” pubblicando delle foto, da genitore voglio essere tutelato se la tua “creatività” consiste nel pubblicare la foto di un pene sulla faccia di mia figlia.
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