Occhiali Smart come lo smartphone: il futuro della collaborazione tra Luxottica e Meta
EssilorLuxottica e Meta ampliano la collaborazione per i Ray-Ban Meta: l'obiettivo è produrre 10 milioni di unità annue entro il 2026. Il CEO Francesco Milleri immagina occhiali intelligenti interconnessi e capaci di sostituire lo smartphone sul viso di chiunque
di Vittorio Rienzo pubblicata il 10 Ottobre 2025, alle 16:31 nel canale WearablesEssilorLuxotticaRay-BanMeta
EssilorLuxottica spinge sull’acceleratore nel campo dei dispositivi indossabili intelligenti, confermando la crescita della partnership con Meta Platforms. Come riporta Bloomberg, l’obiettivo è portare la produzione dei Ray-Ban Meta a 10 milioni di unità all’anno entro fine 2026, segnando un salto dimensionale per una categoria che promette di ridefinire il concetto stesso di occhiale.
Il CEO Francesco Milleri descrive un futuro in cui centinaia di milioni di smart glasses saranno connessi tra loro, generando vere e proprie comunità digitali. Secondo Milleri, gli occhiali non saranno più soltanto strumenti correttivi o accessori di stile, ma il dispositivo principale della vita quotidiana capace di integrare funzioni oggi affidate agli smartphone.

La strategia prevede anche un ampliamento della produzione per altri modelli “intelligenti”, come Nuance Audio, occhiali con funzioni di assistenza uditiva integrata. Questa variante rappresenta un'evoluzione che combina wearable tech, ottica di precisione e tecnologie medicali basate su AI che rafforza la posizione di EssilorLuxottica e amplia i casi d'uso dei suoi prodotti.
Il gruppo, proprietario di brand come Ray-Ban, Oakley e Persol, può contare su una rete verticale integrata che unisce produzione, ricerca e distribuzione attraverso marchi come Sunglass Hut e partnership con Prada e Armani. Questa struttura permette di portare rapidamente sul mercato innovazioni a maggiore valore aggiunto, dalle lenti per la correzione della miopia a dispositivi digitali di nuova generazione.
Secondo stime di Barclays, la collaborazione con Meta – che nel 2024 ha generato circa 365 milioni di euro di ricavi – potrebbe superare gli 800 milioni già nel 2025 e toccare i 6 miliardi entro il 2030, con una crescita parallela delle vendite globali di smart glasses da 3 a 60 milioni di unità entro il 2035.

Meta, che ha investito 3,5 miliardi di dollari in EssilorLuxottica per una quota vicina al 3%, punta a trasformare gli occhiali intelligenti in un canale privilegiato per i propri servizi di intelligenza artificiale.
L’interesse crescente di Apple, che avrebbe rallentato lo sviluppo del visore Vision Pro per concentrarsi sugli smart glasses, conferma come questa categoria potrebbe diventare ben presto la nuova frontiera tecnologica nel mondo consumer.
Il futuro degli occhiali, secondo Milleri, non sarà solo “smart”: sarà connesso, interattivo e centrale nella quotidianità digitale. Insomma, l'idea è di estendere l'uso degli occhiali intelligenti a chiunque, al pari di auricolari Bluetooth e smartwatch.










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5 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoBeh, se fosse in grado di analizzare costantemente le feci sarebbe un ottimo strumento di prevenzione
Sarebbe laborioso cagare senza prima espellerlo. Bisognerebbe inserirlo da dove parte l' altra estremità. Dopo un lauto pasto. Un congegno simile esiste già. E' come una gopro ,ma fatta per ispezionare tutto il tratto gastrointestinale
Tra l'altro se li usi come "assistenza uditiva" (come da articolo) quando li togli oltre a non vederci manco ci senti? Ottimo.
Ma se li vendono buon per loro.
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