Il rover NASA Perseverance si fa un nuovo ''selfie'' e prosegue il rilascio delle provette
Il rover statunitense NASA Perseverance si è scattato un nuovo "selfie" su Marte mentre sta completando la fase di deposito delle provette contenenti i campioni di roccia e regolite prelevati negli scorsi mesi. Ecco le novità.
di Mattia Speroni pubblicata il 26 Gennaio 2023, alle 16:24 nel canale Scienza e tecnologiaNASAESA
Negli scorsi giorni abbiamo scritto del rilascio sul suolo marziano di parte delle provette contenenti dei campioni da parte del rover NASA Perseverance. Si tratta della strategia di backup per la missione Mars Sample Return che, nel 2033, cercherà di portare le provette sulla Terra per un'analisi più approfondita con gli strumenti disponibili sul nostro Pianeta. Un'occasione unica che ha previsto una pianificazione meticolosa.
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La strategia di backup prevede che dei droni simili a Ingenuity recuperino le provette una a una fino a depositarle nelle vicinanze del lander che le raccoglierà con un braccio robotico per poi lanciarli in orbita dove una sonda raccoglierà la capsula "al volo". La strategia principale invece punta sul rover stesso che ha al suo interno la metà (circa) dei campioni che potranno essere consegnati direttamente al lander. L'ultima novità riguarda il rilascio del decimo campione (l'ultimo di questa sessione) e il rover statunitense che si è scattato "un selfie" come già accaduto in passato.
NASA Perseverance si scatta un selfie su Marte
Non è la prima volta che il rover si scatta un selfie su Marte. Questa procedura (più complessa di quello che potrebbe sembrare) era già stata eseguita in passato. Chiariamo subito che questo è possibile grazie al lungo braccio robotico che ha alla sua estremità una serie di fotocamere comprese quelle utili per questo genere di operazioni. Il braccio viene poi rimosso una volta assemblata l'immagine finale (che è un mosaico di più scatti, in questo caso 56).

Come precisato dal JPL, questo selfie è stato scattato da NASA Perseverance inquadrando molte delle provette depositate sul terreno. Si tratta sia di un'utile immagine per la comunicazione da parte dell'agenzia spaziale (dedicata ad appassionati e curiosi) sia di un modo per ingegneri e scienziati di avere una panoramica del rover stesso oltre che dei campioni. Non solo "divertimento" quindi.
Ricordiamo che in questo caso siamo ancora all'interno del cratere Jezero, formatosi dall'impatto di un meteorite e che successivamente è stato riempito d'acqua da un fiume ora prosciugato. Si tratta quindi di una zona molto interessante per capire se in passato, in un ambiente lacustre, potesse essere nata vita ora scomparsa. La zona in particolare è stata soprannominata "Three Forks".

La fotocamera impiegata da NASA Perseverance per il selfie è quella chiamata WATSON (Wide Angle Topographic Sensor for Operations and eNgineering) con i vari "tasselli" del mosaico che sono stati catturati intorno al 20 gennaio 2023 e scaricati successivamente. Nella giornata di ieri dovrebbe essere stato rilasciato anche il decimo campione, secondo le immagini RAW presenti sul sito ufficiale. La comunicazione ufficiale non è ancora avvenuta e quindi non c'è la certezza della conclusione dell'operazione. Una volta completata questa fase sia rover che drone si muoveranno verso la parte alta del delta per continuare l'esplorazione (del resto siamo solo all'inizio).
Jeff Foust (di Space News) ha riportato come JPL e NASA, quando si tratterà di future missioni robotiche rivolte verso il Pianeta Rosso, utilizzeranno dispositivi meno complessi e costosi e con obiettivi più precisi. Bisogna infatti considerare che una missione come Mars 2020 (composta da NASA Perseverance e NASA Ingenuity) ha un costo di oltre 2 miliardi di dollari dove buona parte è dovuta al rover stesso mentre il drone (essendo più semplice) ha un costo di circa 85 milioni di dollari.











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