Perché non devi dire "grazie" o "perfavore" a ChatGPT o ad altre AI

Dire “per favore” e “grazie” a ChatGPT sembra solo una questione di buone maniere, ma dietro questa abitudine si nascondono riflessioni su costi energetici, qualità delle risposte e impatto sul nostro modo di comunicare.
di Lorenzo Tirotta pubblicata il 30 Aprile 2025, alle 12:00 nel canale WebChatGPTAI
L’abitudine di rivolgersi con cortesia a ChatGPT e agli altri chatbot è per molti una consuetudine, considerando naturale aggiungere un “per favore” o un “grazie” anche quando si interagisce con un’intelligenza artificiale. Ma cosa succede davvero quando siamo gentili con l’IA? E questa abitudine ha un impatto reale sulle risposte che riceviamo, sui costi di gestione e sul nostro modo di rapportarci alla tecnologia?
La cortesia verso l'IA e l'impatto che crea
Secondo una ricerca condotta nel dicembre 2024, la maggior parte degli utenti tende a essere cortese con l’IA: il 71% degli intervistati nel Regno Unito e il 67% negli Stati Uniti dichiara di utilizzare formule di cortesia durante le interazioni con chatbot come ChatGPT. Insomma, più l’IA appare simile a noi, più ci viene spontaneo trattarla come una persona.
Dal punto di vista tecnico, la cortesia non influenza direttamente la precisione delle risposte dell’IA. Il vero problema di essere gentili con ChatGPT o altri chatbot è che tutto questo ha un caro prezzo.
Ogni parola aggiuntiva in un prompt comporta un maggiore utilizzo di risorse computazionali e, di conseguenza, un aumento dei costi energetici e ambientali. Sam Altman, CEO di OpenAI, ha dichiarato che le formule di cortesia inserite dagli utenti hanno comportato “decine di milioni di dollari” di costi aggiuntivi.
tens of millions of dollars well spent--you never know
— Sam Altman (@sama) April 16, 2025
Ogni interazione con un chatbot richiede energia, e anche poche parole in più possono avere un impatto significativo se moltiplicate per milioni di utenti. Dal punto di vista ambientale, dunque, non ci sono motivi oggettivi per essere cortesi con l'IA.
Dal punto di vista culturale invece molti esperti sottolineano che il modo in cui ci rivolgiamo all’IA riflette e influenza il nostro comportamento sociale. Mostrare rispetto a una macchina può sembrare inutile, ma abituarsi a essere scortesi con un chatbot rischia di trasferire questa abitudine anche nelle interazioni umane. “Costruiamo norme e script comportamentali che poi applichiamo anche agli altri,” spiega Jaime Banks, esperta di relazioni uomo-macchina.
22 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoSe mi piace dire grazie alle AI sono libero di farlo.
Certo si potrebbe opinare che è inutile, ma non sono forse inutili anche il 90% delle restanti richieste alle AI?
O forse sono utili le immagini generate delle action figure della gente o cose simili?
I grandi dilemmi !
Se mi piace dire grazie alle AI sono libero di farlo.
Certo si potrebbe opinare che è inutile, ma non sono forse inutili anche il 90% delle restanti richieste alle AI?
O forse sono utili le immagini generate delle action figure della gente o cose simili?
Ci stanno gli short film di Papa Francesco che attraversa il serpentone e si allena da Re Kaio per diventare Super Santo.
Non penso che sia il "grazie" il problema appunto !
allora rendetela privata o a disposizione solo di aziende/enti dedicati
anche usare solo verbi all'Infinito
Pare invece che usando "Per favore" e "Grazie", le risposte migliorino notevolmente.
Chi l'avrebbe mai detto che la buona educazione funziona anche con i computer?
Magari, per osmosi digitale, la gente potrebbe persino riscoprire queste parole magiche nella vita reale... un condizionale e un sorriso non hanno mai fatto male a nessuno, nemmeno ai microchip!
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