Il Governo italiano ha usato così male il software spia Paragon che gli israeliani glielo hanno tolto

Il Governo italiano ha usato così male il software spia Paragon che gli israeliani glielo hanno tolto

La vicenda Paragon mette in luce gravi errori istituzionali italiani nella gestione di un software di sorveglianza estremamente sensibile. Dallo sviluppo a Israele al divieto di esportazione verso Roma, il caso solleva interrogativi su competenza, trasparenza e controllo

di pubblicata il , alle 08:01 nel canale Web
 

Il software Paragon nasce in Israele, sviluppato da un gruppo di ex ingegneri e specialisti provenienti dal cuore della cyber-intelligence nazionale. Il fondatore è Ehud Schneorson, ex direttore dell'Unità 8200 dell'esercito israeliano, una delle strutture più sofisticate nel panorama della sorveglianza elettronica globale. Con lui collaborano alcune delle menti più esperte in sistemi di intrusione, tecnologie zero-click e tecniche di anonimizzazione. L'azienda Paragon è stata fondata con l'obiettivo di fornire strumenti a governi alleati per attività di intelligence difensiva, con limiti ben precisi su usi, obiettivi e modalità operative.

Paragon è un sistema di tipo spyware governativo, simile ad altri noti nel settore come Pegasus di NSO Group, ma sviluppato con un'architettura modulare che consente l'accesso da remoto a dispositivi mobili senza interazione da parte del bersaglio. Una volta installato, il software - che viene definito Graphite - consente di intercettare comunicazioni, acquisire posizione GPS, attivare microfono e fotocamera, accedere a messaggi crittografati e persino alterare o cancellare dati. L'infezione avviene spesso tramite exploit zero-day e sfrutta vulnerabilità non ancora corrette.

Paragon

Lo spyware Graphite può infettare i dispositivi mobili sfruttando attacchi zero-click, ovvero senza che la vittima debba compiere alcuna azione. In particolare, viene distribuito tramite PDF infetti inviati via WhatsApp: questi file sfruttano vulnerabilità del sistema per installare lo spyware in modo invisibile, fino a trasformare lo smartphone in uno strumento di sorveglianza completo. Per questo Paragon è considerato uno degli strumenti più delicati, da distribuire solo a enti statali con affidabilità certificata. E la stessa Meta ha pubblicamente accusato Paragon Solutions per aver sfruttato la vulnerabilità di WhatsApp.

Nel 2022, il governo italiano ha iniziato una collaborazione con Paragon per l'utilizzo dello spyware in attività di contrasto al crimine organizzato e al terrorismo. Il contratto, come spesso avviene in questi casi, è stato secretato e gestito da servizi di intelligence e personale competente dei ministeri. L'Italia è stato uno dei pochi paesi europei a ottenere l'accesso a Paragon, considerato dagli israeliani un software da fornire esclusivamente a paesi “amici” e con sistemi istituzionali considerati affidabili.

Il software ottenuto dal governo è stato affidato ai servizi Aise e Aisi. Secondo Paragon, alcuni limiti imposti dal contratto sono stati violati, mentre le fonti di informazione italiane hanno rivelato alcuni dei nomi delle persone intercettate con Graphite. Tra queste spicca Roberto D'Agostino, fondatore di Dagospia, testata irriverente e molto critica con l'attuale esecutivo. Il suo smartphone sarebbe stato infettato per circa cinque mesi. Lo stesso è accaduto a Francesco Cancellato, direttore di Fanpage, e a Ciro Pellegrino, caposervizio della medesima redazione. Fanpage aveva pubblicato inchieste scomode, come quella sull'infiltrazione di esponenti di estrema destra nel movimento giovanile di Fratelli d'Italia. I giornalisti avrebbero ricevuto un alert da Apple che segnalava un'anomalia sulla sicurezza del loro dispositivo: era Graphite.

Nella lista degli spiati figura anche Eva Vlaardingerbroek, opinionista olandese residente in Italia, che ha sporto denuncia a Napoli. L'indagine coinvolge inoltre tre membri della rete Mediterranea Saving Humans: Luca Casarini, Giuseppe Caccia e don Mattia Ferrari, tutti impegnati nel soccorso dei migranti nel Mediterraneo. I loro telefoni sono ora al centro di accertamenti tecnici irripetibili disposti dalle procure di Roma e Napoli. I reati ipotizzati sono accesso abusivo a sistema informatico, intercettazioni illecite e installazione non autorizzata di software spia.

Per Tel Aviv, questi episodi hanno superato la soglia della tolleranza. Il software è dotato di una struttura di controllo interno che registra, in modo cifrato, le azioni effettuate dall'utilizzatore, con possibilità di audit successivo. È proprio tramite questi log che i tecnici israeliani hanno scoperto l’impiego contro soggetti non autorizzati.

Paragon

Il rapporto tra l'entità israeliana e il governo italiano è durato meno di due anni, fino alla rescissione unilaterale del contratto da parte degli israeliani, che accusano l'Italia di uso improprio del software. Secondo fonti industriali, l'Italia ha violato in più occasioni i limiti d'uso previsti dal contratto. Alcuni utilizzi avrebbero riguardato soggetti non autorizzati, intercettazioni al di fuori del perimetro antiterrorismo, e persino attività interne non comunicate ai partner israeliani. A oggi, l'Italia non ha più accesso al sistema.

La revoca delle licenze è stata immediata. Nessuna trattativa, nessuna richiesta di spiegazioni: l'accesso a Paragon è stato chiuso da remoto e le chiavi crittografiche invalidate. Israele considera questi comportamenti una minaccia reputazionale diretta, perché ogni abuso di un software fornito a titolo riservato rischia di ritorcersi contro lo Stato fornitore, specie in ambito diplomatico e legale.

Questa condotta ha fatto crollare la fiducia di Tel Aviv nei confronti dell'interlocutore italiano. L'Italia, dal canto suo, ha scelto la strada del silenzio istituzionale. Nessuna conferenza stampa, nessuna ammissione. Ma i segnali interni sono chiari: dossier secretati, collaborazioni sospese, personale ridislocato.

Paragon

Ciò che rimane è una ferita profonda. Non solo per i rapporti bilaterali, ma per l'immagine stessa delle istituzioni italiane, incapaci di gestire uno strumento tanto delicato con la dovuta trasparenza. In un momento storico in cui il controllo delle tecnologie di sorveglianza è sotto i riflettori a livello globale, l'Italia si ritrova esclusa da una rete di fiducia che si sta restringendo sempre di più.

Non per motivi geopolitici, ma per cattiva gestione, opacità e arroganza. Quando un fornitore israeliano decide di togliere l'accesso al proprio strumento, non lo fa per convenienza commerciale. Lo fa perché non si fida più.

Infine, una nota per quei lettori di Hardware Upgrade che potrebbero considerare questo contenuto come una deriva "politica": ci preme sottolineare come abbiamo cercato di trattare i dettagli tecnici di questo accordo tra Israele e Italia, mentre se si ritiene inopportuno questo additare una precisa parte politica invitiamo a ricordare come questi stessi esponenti politici abbiano reagito in maniera ancora più scomposta nei confronti di precedenti governi colpevoli di situazioni molto meno gravi.

42 Commenti
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axxex28 Giugno 2025, 08:15 #1
Colpa dei dazi e del bullismo di Trumpete!
Siamo alle solite...
uazzamerican28 Giugno 2025, 08:35 #2
Siamo messi così male (tutti noi), che c’è bisogno anche della precisazione finale.

Siamo una massa informe di babbuini dentro uno stadio virtuale, o pensiamo di esserlo h24.

Intanto chi è “su” si gratta, ride e se la gode sulle tombe dei nostri padri, le nostre e dei nostri figli.

Ma siamo babbuini, restiamo allo stadio a fare il tifo e non ci va di votare (abbiamo appena appena il pollice opponibile per guardare i social).
Doraneko28 Giugno 2025, 08:43 #3
In sostanza, tutto sto casino è nato perché questo software avanzatissimo si è fatto sgamare dai sistemi di protezione di Apple e Whatsapp ma la colpa è del governo italiano
Kuriosone28 Giugno 2025, 09:01 #4
Poi si dà la colpa ai Russi e Cinesi che spiano, come ci vogliono prendere in giro, bravi agli israeliani, brava gente.
appleroof28 Giugno 2025, 09:04 #5
Originariamente inviato da: Doraneko
In sostanza, tutto sto casino è nato perché questo software avanzatissimo si è fatto sgamare dai sistemi di protezione di Apple e Whatsapp ma la colpa è del governo italiano


Eppure l'articolo è scritto in modo semplice e chiaro, il casino è nato perché il governo ha usato il software per spiare giornalisti che gli davano fastidio, non pericolosi terroristi o criminali come da contratto, ennesima figura
da perecottari (oltre a tutte le implicazioni sulla violazione dei diritti degli spiati)
WarDuck28 Giugno 2025, 09:36 #6
Originariamente inviato da: Kuriosone
Poi si dà la colpa ai Russi e Cinesi che spiano, come ci vogliono prendere in giro, bravi agli israeliani, brava gente.


Tutte le intelligence del mondo sviluppano o si fanno sviluppare da terzi strumenti per supportare la loro attività.

Banalmente mi verrebbe da dire che certe cose è *sempre* meglio farsele in casa piuttosto che affidarsi a paesi terzi che sono pronti a sputtanarti alla prima occasione.

Originariamente inviato da: appleroof
Eppure l'articolo è scritto in modo semplice e chiaro, il casino è nato perché il governo ha usato il software per spiare giornalisti che gli davano fastidio, non pericolosi terroristi o criminali come da contratto, ennesima figura
da perecottari (oltre a tutte le implicazioni sulla violazione dei diritti degli spiati)


Nel caso di Casarini, l'autorizzazione fu data quando all'ora era Presidente del Consiglio Conte.

I veri peracottari sono i *presunti* giornalisti che omettono dettagli importanti pur di costruire le notizie un po' secondo i loro comodi, e i comodi della loro parte politica, perché sì: hanno una parte politica di riferimento.

Francamente tendo a fidarmi molto meno dei giornalisti che dei politici, visto che ormai si fanno da cani da guardia a vicenda.

Del resto il disclaimer finale dell'articolo è imbarazzante.
AlexSwitch28 Giugno 2025, 09:40 #7
Originariamente inviato da: Kuriosone
Poi si dà la colpa ai Russi e Cinesi che spiano, come ci vogliono prendere in giro, bravi agli israeliani, brava gente.


Tutti i servizi spiano sia al di fuori che all'interno della propria Nazione!
Sono stati creati, riconosciuti e gestiti, per questo scopo da sempre!
Ginopilot28 Giugno 2025, 10:15 #8
Immancabili i soliti commentatori ormai noti
Therinai28 Giugno 2025, 12:29 #9
Anche io sono stato spiato con paragon, lo so perché il tizio che controllava le mie conversazioni un giorno mi ha scritto su WA: "ciao, sto controllando le tue conversazioni da tre mesi per conto dei servizi segreti, mi sto annogliando ammorte, per favore fai qualcosa di interessante!"
zappetta28 Giugno 2025, 12:31 #10
Originariamente inviato da: Ginopilot
Immancabili i soliti commentatori ormai noti


Concordo con te, ormai i commenti - ma questo dappertutto - non riguardano il confine tra giusto o sbagliato ma solo "sono di destra o sono di sinistra" e quindi a seconda della fede politica si da ragione o meno.
Esattamente come fanno i politici.

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