Datacenter da 2000 GPU funziona grazie a batterie EV riciclate e solare

Datacenter da 2000 GPU funziona grazie a batterie EV riciclate e solare

Redwood Materials ha realizzato la più ampia infrastruttura al mondo alimentata da batterie riciclate, utilizzata per un datacenter da 2.000 GPU gestito da Crusoe Energy. La struttura, sostenuta da energia solare e batterie EV riutilizzate, rappresenta un modello sostenibile per l'alimentazione dei futuri centri di calcolo ad alta intensità energetica.

di pubblicata il , alle 07:01 nel canale Schede Video
 

La crescente domanda energetica generata dai datacenter, in particolare quelli dedicati all'intelligenza artificiale, sta spingendo il settore tecnologico verso soluzioni più sostenibili e autonome. In quest'ottica si inserisce il nuovo progetto di Redwood Materials, che ha annunciato il lancio della più grande infrastruttura al mondo alimentata da batterie riutilizzate: un datacenter da 2000 GPU, gestito da Crusoe Energy, già partner del progetto Stargate di OpenAI.

Il sito si trova presso il campus di Redwood a Sparks, in Nevada, dove l'azienda, fondata nel 2017 dal co-fondatore di Tesla JB Straubel, porta avanti una delle più grandi operazioni di riciclo di batterie del Nord America. Il datacenter, come riporta Bloomberg, è completamente off-grid: alimentato da pannelli solari con una potenza minima di 12 megawatt e supportato da un sistema di stoccaggio energetico composto da centinaia di batterie provenienti da veicoli elettrici dismessi. La capacità complessiva del sistema è di 63 megawattora, sufficiente a fornire elettricità a circa 9.000-10.000 abitazioni americane medie.

Secondo Cal Lankton, Chief Commercial Officer di Redwood, le batterie EV utilizzate hanno esaurito la loro vita utile per la mobilità, ma mantengono ancora circa il 50% della capacità originale, rendendole ideali per applicazioni stazionarie meno impegnative. "È come una casa di riposo per batterie", ha dichiarato, sottolineando che i sistemi di accumulo con batterie riciclate hanno prestazioni comparabili a quelle delle soluzioni al litio nuove, ma a metà del costo.

La struttura rappresenta anche la più grande microrete del continente nordamericano, un esempio di come sia possibile ridurre il peso dei datacenter sulla rete elettrica pubblica, sempre più sotto pressione.

Redwood Materials ha generato circa 200 milioni di dollari di fatturato nel 2024, ma prevede un forte incremento nella seconda metà del 2025 con il lancio di nuovi impianti. Lankton ha annunciato l'espansione della nuova divisione Redwood Energy, dedicata specificamente allo sviluppo di sistemi di accumulo per la rete, con progetti da 100 megawatt e una capacità prevista di 5 GWh entro il prossimo anno.

Nel frattempo, mentre l'industria guarda ai reattori modulari come futura fonte energetica per i data center, soluzioni come quella di Redwood rappresentano già oggi un modello concreto e replicabile per garantire energia pulita e stabile, integrata con fonti rinnovabili, senza gravare sulle reti locali.

3 Commenti
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Ginopilot28 Giugno 2025, 08:59 #1
Da dove li hanno presi veicoli elettrici già dismessi? Ibridi Toyota?
Strato154128 Giugno 2025, 10:56 #2
"le batterie EV utilizzate hanno esaurito la loro vita utile per la mobilità, ma mantengono ancora circa il 50% della capacità originale"

Ma come è possibile ? I modelli più datati con larga diffusione hanno al massimo 10-12 anni, qui abbiamo batterie con il 50% di vita residua dopo così poco tempo?
Non dovevano durare 20 o più anni e 3-400 mila km......
Sarebbe interessante sapere i costi per mantenerle in funzione e la loro vita utile....
giuvahhh28 Giugno 2025, 22:15 #3
le marchette pro elettrico!troppo spinte tanto da auto eliminarsi da sole. prima le batterie durano una vita poi no. l'importante e'rompere gli scroti al diesel. mentalita'sinistroide perversa.

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