Firefly diventa tascabile: l'AI generativa di Adobe arriva su iOS e Android

Firefly diventa tascabile: l'AI generativa di Adobe arriva su iOS e Android

Adobe porta Firefly su iOS e Android permettendo di generare e modificare immagini e video con l’AI, integra modelli Google, OpenAI e partner su Boards, sincronizza i progetti con Creative Cloud e richiede i già noti crediti generativi per le funzioni avanzate

di pubblicata il , alle 16:31 nel canale Web
Adobe
 

Adobe espande il raggio d’azione della propria piattaforma di intelligenza artificiale generativa portando Firefly su iPhone e dispositivi Android mediante una nuova applicazione dedicata che consente di creare immagini e filmati partendo da descrizioni testuali, di impiegare strumenti di fotoritocco basati su AI e di proseguire il lavoro sui software desktop grazie alla sincronizzazione con Creative Cloud.

Con il debutto delle app mobile, gli utenti ritrovano le stesse funzioni presenti nella versione web di Firefly: Text to Image, Text to Video e Image to Video, insieme agli strumenti di riempimento ed espansione generativa già integrati in Photoshop che permettono di aggiungere o rimuovere oggetti, estendere lo sfondo e riconvertire l’orientamento di un’immagine senza perdere coerenza visiva.

Adobe sottolinea che il contenuto prodotto in mobilità viene salvato automaticamente nello spazio Creative Cloud personale, così da iniziare un progetto sul telefono, magari sfruttando l'ispirazione del momento, e completarlo sul web o nelle applicazioni desktop quali Photoshop e Premiere Pro, mantenendo intatti livelli e cronologia delle modifiche.

La società introduce inoltre un ventaglio di modelli AI di terze parti selezionabili direttamente dall’interfaccia mobile: tra questi compaiono Google Imagen 3 e Imagen 4 per la generazione di immagini, i modelli video Veo 2 e Veo 3 di Google e il generatore di immagini di OpenAI, affiancati ai modelli proprietari Firefly, offrendo così maggiore libertà creativa nella scelta dello stile estetico e nella qualità del risultato.

Come già accade sulla versione desktop, alcune funzioni richiedono l’utilizzo di crediti generativi Firefly; questi vengono assegnati mensilmente agli abbonati dei piani Creative Cloud o possono essere acquistati tramite un abbonamento dedicato, mantenendo inalterata la politica di trasparenza sui costi d’esercizio dell’AI.

Parallelamente al lancio dell’app, Adobe amplia le capacità della sua piattaforma collaborativa Firefly Boards, una superficie di ideazione in stile FigJam introdotta lo scorso aprile. La versione in beta pubblica supporta ora la remix dei clip caricati e la generazione di nuovi filmati sfruttando sia il modello video di casa Adobe sia soluzioni esterne come Veo 3 di Google, consentendo ai team di lavorare congiuntamente su storyboard e moodboard multimediali.

Nell’ottica di una piattaforma sempre più aperta, Adobe annuncia l’integrazione di ulteriori partner: Luma AI con il modello Ray 2, Ideogram 3.0, Runway Gen-4 per le immagini e Pika per il text-to-video. Queste tecnologie, già presenti dentro Boards, verranno implementate “a breve” anche negli altri strumenti di Firefly, ampliando il catalogo di stili, risoluzioni e filtri disponibili per gli utenti.

L’approccio rimane coerente con la strategia di “AI commerciale sicura” di Adobe: Firefly continua ad attingere a contenuti con licenze verificate, mentre i modelli terzi sono destinati principalmente alle fasi di brainstorming, lasciando a Firefly la produzione finale quando servono garanzie di utilizzo professionale.

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