Fiducia nell'IA in calo. Una ricerca globale dimostra che le preoccupazioni superano l'entusiasmo

Fiducia nell'IA in calo. Una ricerca globale dimostra che le preoccupazioni superano l'entusiasmo

Un sondaggio del Pew Research Center rivela che la maggioranza degli adulti in 25 Paesi è più preoccupata che entusiasta per l’uso crescente dell’intelligenza artificiale. Solo in pochi mostrano fiducia nei governi per una regolamentazione efficace, mentre l'alfabetizzazione digitale appare come la base dell'ottimismo verso la tecnologia

di pubblicata il , alle 20:01 nel canale Web
Intelligenza Artificiale
 

Secondo un nuovo sondaggio del Pew Research Center, la fiducia nell’intelligenza artificiale sta diminuendo in tutto il mondo. La maggioranza degli adulti intervistati in 25 Paesi ha dichiarato di essere più preoccupata che entusiasta per la crescente presenza dell’IA nella vita quotidiana.

Un dato davvero interessante evidenziato dalla ricerca è che nessuno dei Paesi analizzati ha superato la soglia del 30% di persone “più entusiaste che preoccupate”, segnale di una crescente percezione negativa della tecnologia. Stati Uniti, Italia, Australia e Brasile si sono rivelati i Paesi in cui gli adulti sono più preoccupati.

Il sondaggio mette inoltre in evidenza un legame tra livello di reddito e alfabetizzazione sull’IA: circa la metà degli adulti nelle nazioni più ricche, come Giappone, Germania e Francia, afferma di conoscere bene l’argomento, mentre in Paesi come India e Kenya la percentuale scende al 14% e 12%.

Le persone più istruite e chi usa Internet quasi costantemente mostrano una maggiore tendenza all'entusiasmo in merito l’IA, anche se precedenti studi indicano che la fiducia tende a diminuire con l’aumentare della conoscenza della tecnologia. Proprio un recente sondaggio della casa editrice Wiley ha evidenziato come gli scienziati nel 2025 mostrino una fiducia minore nell'intelligenza artificiale rispetto al 2024, nonostante i modelli abbiano visto una sostanziale evoluzione.

Un dato rilevante riguarda la fiducia nei governi: una media del 55% degli adulti nei 25 Paesi analizzati dichiara di avere almeno “una certa fiducia” nella capacità delle autorità di regolare efficacemente l’IA. Negli Stati Uniti, la percentuale di chi ha “molta” o “qualche fiducia” si ferma al 44%, mentre il 47% esprime scarso o nessun affidamento nelle istituzioni.

Paesi come Canada, Germania e Paesi Bassi mostrano livelli più alti di fiducia, mentre negli Stati Uniti il tema della regolamentazione dell’IA resta fortemente divisivo. Le tensioni politiche interne, unite alla decisione dell’amministrazione Trump di ridurre ulteriormente le norme esistenti, sembrano lasciare spazio a un’espansione incontrollata dell’industria dell’intelligenza artificiale e, chiaramente, delle grandi aziende che la forniscono. Al contempo, si percepisce una supervisione quasi nulla.

Il quadro globale tratteggiato dal Pew Research Center riflette un sentimento diffuso: la tecnologia che prometteva di migliorare la società sta ora generando dubbi e apprensioni crescenti, soprattutto per il suo impatto sulla creatività umana e sulle relazioni interpersonali.

In merito a quest'ultimo punto, un nuovo dibattito è stato acceso proprio di recente dall'ultimo annuncio fatto da OpenAI in merito a ChatGPT. L'azienda, infatti, ha rilasciato una nuova funzionalità che consentirà di flirtare con il chatbot, seppur riservata agli utenti adulti verificati.

17 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - info
Proteo7116 Ottobre 2025, 20:33 #1
FINALMENTE !!!
Forse qualcuno comincia a svegliarsi !!
Apple8016 Ottobre 2025, 21:31 #2
Ecco che la bolla inizia a sgonfiarsi. Ha rotto il BIP sta IA

Germania e Giappone. Stupendi
Mo4216 Ottobre 2025, 21:57 #3
Originariamente inviato da: Apple80
Ecco che la bolla inizia a sgonfiarsi. Ha rotto il BIP sta IA

Germania e Giappone. Stupendi


Ma più che bolla, e lo dico da testimonianze dirette, mi sto rendendo conto che la "gente comune" non ha ancora capito cosa farsene. Che è un po' quello che le aziende IA cercano di inculcare, ovvero suggerire utilizzi che potrebbero giovarne. Ma l'IA non è nata per necessità. È una goffa e acerba evoluzione di tanti ambiti che si sono sviluppati e perfezionati in centinaia (se non migliaia) di anni.
Era ovvio che, passata la sbornia, l'entusiasmo della massa scemasse.
Ritornerà, un po come le TV 3D o il VR, invenzioni che esistono ormai da parecchi anni e che l'industria tecnologica ogni tanto riprova a propinarci, fallendo puntualmente nel renderle mainstream.
Max Power16 Ottobre 2025, 22:10 #4
L'IA s'è ammosciata
AtaruGolan16 Ottobre 2025, 22:28 #5
Originariamente inviato da: Apple80
Ecco che la bolla inizia a sgonfiarsi. Ha rotto il BIP sta IA

Germania e Giappone. Stupendi


La bolla è quella che ti raccontano mentre le aziende tagliano posti di lavoro.
Quando il conto arriverà, sotto forma di sussidi e tasse, lo pagherai tu, non loro.
AlPaBo16 Ottobre 2025, 22:44 #6
Originariamente inviato da: Mo42
Ma più che bolla, e lo dico da testimonianze dirette, mi sto rendendo conto che la "gente comune" non ha ancora capito cosa farsene.


Mentre ha capito perfettamente che viene usata per licenziare in modo di ridurre le loro risorse economiche ai grandi gruppi.

È quello di cui la gente è preoccupata, di trovarsi più povera, mentre Paperone si fa il bagno nel denaro.
grng16 Ottobre 2025, 23:28 #7
La politica non puó fare nulla, o trovano un accordo su scala globale (cosa impossibile) oppure chi prova a regolamentare l'utilizzo vedrá scappare le societá e i relativi investimenti da altre parti
Fabryce17 Ottobre 2025, 08:59 #8
L'ia odierna dei LLM è pensata per fini economici, con la promessa di automatizzare il lavoro ed aumentare la produttività... non è pensata per il benessere della comunità, ma siccome ci stanno spendendo enormi quantità di denaro allora cercano di venderla al pubblico come la soluzione a tutto e la infilano in ogni dove..... già solo il fatto che te la vendono come intelligenza, quando di intelligente non ha proprio nulla, fa capire quanto marketing e quanta industria dell'hype c'è dietro ad openai, gemini etc etc..
Luke201117 Ottobre 2025, 10:21 #9
Originariamente inviato da: Fabryce
già solo il fatto che te la vendono come intelligenza, quando di intelligente non ha proprio nulla, fa capire quanto marketing e quanta industria dell'hype c'è dietro ad openai, gemini etc etc..


Quelli come te, i "negazionisti della IA", persone che con una visione così statica e datata dell'intelligenza artificiale da negarne addirittura l'esistenza, sono un toccasana per le aziende del settore, infatti gli consentono di lavore in pace, cosa che gli risulterebbe decisamente più complicata se una quota importante dell'opinione pubblica leggesse i paper e sapesse quali progressi stanno facendo.
Mo4217 Ottobre 2025, 12:05 #10
Originariamente inviato da: Luke2011
Quelli come te, i "negazionisti della IA", persone che con una visione così statica e datata dell'intelligenza artificiale da negarne addirittura l'esistenza, sono un toccasana per le aziende del settore, infatti gli consentono di lavore in pace, cosa che gli risulterebbe decisamente più complicata se una quota importante dell'opinione pubblica leggesse i paper e sapesse quali progressi stanno facendo.


Commento sgrammaticato e confuso.
Noto una grande difficoltà nel formulare ed esprimere un pensiero radicalmente fomentato. Non è così che si fanno valere le proprie opinioni (chiamarle ragioni sarebbe eccessivo).
Poi, "negazionisti dell'IA" è una definizione ridicola, soprattutto se fatta da qualcuno che suggerisce di leggere i "paper".
Ora lascio volentieri la parola a Fabryce, scusandomi per questa estemporanea intromissione (ma quanno ce vo', ce vo').

Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".

La discussione è consultabile anche qui, sul forum.
 
^