Editori italiani contro Google AI Overview: rischio per sostenibilità e diversità dei media

Editori italiani contro Google AI Overview: rischio per sostenibilità e diversità dei media

La FIEG ha presentato un reclamo formale all'AGCOM contro "AI Overview" e "AI Mode", le funzioni di ricerca basata su intelligenza artificiale di Google. Gli editori denunciano effetti dannosi per pluralismo e sostenibilità dei media.

di pubblicata il , alle 15:41 nel canale Web
Google
 

La FIEG, Federazione Italiana Editori Giornali, ha presentato all'Agcom un reclamo formale contro il servizio "AI Overview". L'iniziativa si inserisce in un'azione coordinata a livello europeo, con analoghi reclami già presentati da ENPA (European Newspaper Publishers' Association) presso altri coordinatori dei Servizi Digitali dell'Unione Europea.

L'obiettivo è ottenere dalla Commissione Europea l'apertura di un procedimento ai sensi del Digital Services Act (DSA), la normativa che regola la trasparenza e la responsabilità delle grandi piattaforme online.

Secondo la FIEG, con "l'introduzione di AI Overviews in Italia, e ancor più di recente della sua funzione AI Mode, Google viola alcune disposizioni fondamentali del DSA, con effetti pregiudizievoli sugli utenti, i consumatori e le imprese italiane".

In particolare, l'organizzazione evidenzia che Google, integrando risposte generate dall'intelligenza artificiale direttamente nei risultati di ricerca, riduce la visibilità dei contenuti originali prodotti dagli editori, disincentivando gli utenti dal cliccare sui siti di provenienza.

Il risultato, afferma la Federazione, è un danno economico diretto per le imprese editoriali, una minaccia alla sostenibilità dei media e un rischio concreto per la diversità e pluralità dell'informazione, elementi essenziali del dibattito democratico.

La FIEG definisce il nuovo comportamento del motore di ricerca come quello di un vero e proprio "traffic killer": Google utilizza i contenuti altrui per generare risposte AI che spesso soddisfano completamente la curiosità dell'utente, rendendo superfluo l'accesso alle fonti originali. In questo modo, il colosso di Mountain View si pone in concorrenza diretta con gli editori che, al contrario, contribuiscono alla ricchezza e alla qualità dei contenuti online.

Come accennato nella nota, Google ha da poco introdotto anche in Italia la "AI Mode", una funzione che promette di rendere la ricerca più rapida e "intelligente" ma che, nei fatti, modifica radicalmente il modo in cui le informazioni vengono cercate, lette e distribuite.

Con AI Mode, Google sposta i link alle fonti in una colonna laterale, relegandoli a un ruolo accessorio. Il corpo centrale della pagina mostra invece una risposta articolata e autosufficiente, generata dall'intelligenza artificiale. L'utente, di conseguenza, non ha più alcun incentivo a visitare i siti citati.

Secondo alcune stime, i click sui risultati tradizionali sarebbero diminuiti del 40% dall'introduzione di AI Overview e oggi circa il 60% delle ricerche avviene in modalità "zero-click".

La conseguenza è che il web costruito nell'arco di tre decenni si sta sgretolando: il "patto" implicito tra Google e l'editoria era basato sul traffico reciproco - gli editori fornivano contenuti, Google li indicizzava e restituiva visibilità. Con AI Mode e AI Overview, invece, l'equilibrio si spezza: i contenuti vengono usati per generare risposte sintetiche senza garantire ritorno di pubblico o di introiti.

Non si può escludere che in futuro AI Mode diventi la modalità predefinita del motore di ricerca, spingendo Internet verso un modello in cui le informazioni verranno generate dall'IA e fruite direttamente sul motore, lasciando i siti invisibili al pubblico, con ripercussioni gravi sulla sostenibilità economica degli stessi.

Realtà di grande spessore come The New York Times, Financial Times e Le Monde, hanno già siglato accordi commerciali con aziende come OpenAI, Anthropic e Amazon per monetizzare l'uso dei propri contenuti nel training dei modelli. Tuttavia, il web è anche fatto di realtà meno strutturate e rilevanti, un po' come la nostra, che si trovano giorno dopo giorno davanti a un'erosione di traffico per cause esterne non controllabili o su cui poter incidere più di tanto. Il web libero, lo ha detto anche il suo fondatore, è morto. E Google, anche se spesso dice il contrario, lo sa bene.

9 Commenti
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SpyroTSK16 Ottobre 2025, 16:14 #1
Ok, è diminuito del 40%, ma lo sapete il reale motivo?
Il vero motivo è che la gente che usa i motori di ricerca, sono di 2 tipi:
1) Il classico che cerca "Ricetta Pinza friulana" o "Come si accende un Iphone"
2) Tizio che vuole studiare la Teoria delle stringhe, ma anche: Azione di Nambu-Goto, D-brane, Gravità quantistica, Gravitone, Supersimmetria ecc...

I risultati per queste due persone, sarà completamente diversa.
1) avrà bisogno di 15 righe di risposta, ovvero gli ingredienti, il procedimento, fine. Ci saranno 10000000000 siti che te lo dicono.
2) Avrà bisogno di tomi per studiare ogni aspetto di ciò che cerca. Forse in 100 siti, trovi quello che cerchi, ma valli a cercare nel mare di merda di internet.

Quindi: Il primo non vuole un sito con settordici popup, video che parlano a cazzo o siti con 50 pubblicità inerenti ad articoli su Amazon.
Il secondo invece, avrà bisogno di siti che indicativamente descrivono il "concetto base" di ciò che sta cercando e poi che consigli libri o ricerche, dove studiare. Ma anch'esso non ha bisogno di settordici pubblicità, link affliati o puttanate del genere.

Quindi: Viva Google Overview. Aranzulla morirà? Pazienza, almeno la gente non aprirà 50 siti con settordici pubblicità o debba leggere 3/4 dell'articolo per cercare 2 informazioni semplici che gli servono che volutamente vengono inserite a fine articolo per produrre "Ciccia" che google search indicizzerà perché deve guadagnare dal banner o ads di turno.

Edit: prima che qualcuno lo dica assaltandomi: Overview ogni tanto sbaglia di brutto, lo so benissimo. MA come ho detto, sicuramente è decisamente più veloce che cercare nel mare di merda di internet.
Proteo7116 Ottobre 2025, 16:46 #2
Originariamente inviato da: SpyroTSK
.... sicuramente è decisamente più veloce che cercare nel mare di merda di internet.


Hai centrato in pieno il vero problema, e cioè che internet ormai è un mare di merda, e il 90% dei dati che girano in rete sono completamente inutili !!!
A partire dai millemila video, dei millemila coglioni cosidetti influencer che fanno balletti inutili o ti raccontano cosa hanno mangiato a colazione,
fino ad arrivare alle centinaia di siti che quando stai cercando qualcosa provi a cliccarci su, ma dentro di te sei già consapevole che immediatamente
ti si apriranno decine di banner inutili che dovrai chiudere uno alla volta prima di riuscire a leggere cosa c'è sotto, per poi scoprire che non era minimamente ciò che stavi cercando.
Ma quant'era bello internet una volta ??
whabek16 Ottobre 2025, 23:06 #3
Originariamente inviato da: SpyroTSK
Ok, è diminuito del 40%, ma lo sapete il reale motivo?
Il vero motivo è che la gente che usa i motori di ricerca, sono di 2 tipi:
1) Il classico che cerca "Ricetta Pinza friulana" o "Come si accende un Iphone"
2) Tizio che vuole studiare la Teoria delle stringhe, ma anche: Azione di Nambu-Goto, D-brane, Gravità quantistica, Gravitone, Supersimmetria ecc...

I risultati per queste due persone, sarà completamente diversa.
1) avrà bisogno di 15 righe di risposta, ovvero gli ingredienti, il procedimento, fine. Ci saranno 10000000000 siti che te lo dicono.
2) Avrà bisogno di tomi per studiare ogni aspetto di ciò che cerca. Forse in 100 siti, trovi quello che cerchi, ma valli a cercare nel mare di merda di internet.
[...]

Non pensi che dovrebbe essere l’utente a decidere, in modo democratico?

Se io come editore, scelgo l’impaginazione, il layout, lo sfondo e il modo in cui presentare i contenuti ai miei lettori, perché un motore di ricerca dovrebbe intercettare quel traffico e deviarlo verso riassunti sterili, spesso imprecisi o addirittura distorti, rispetto al messaggio che voglio comunicare?
Se in più mi finanzio tramite la pubblicità come peraltro avviene anche per la carta stampata, questo comportamento non solo mi danneggia economicamente, ma si configura anche come una sorta di concorrenza sleale.

Trovo molto più corretto e democratico invece, che se un utente desidera una risposta rapida, possa rivolgersi direttamente a un’IA, accettandone le regole interne, che siano di Google, Microsoft o altri.

Chi invece vuole approfondire seriamente un argomento, sa fin dall’inizio che dovrà visitare diversi siti, aprire varie schede del browser e investire parecchio tempo nella lettura. Per farlo però, ha bisogno di vedere tutti i risultati disponibili liberamente, senza filtri o condizionamenti esterni indesiderati.
Ed è proprio questo, secondo me, il ruolo che i motori di ricerca dovrebbero limitarsi a svolgere: fornire accesso imparziale e completo alle fonti, senza sostituirsi ad esse.
SpyroTSK17 Ottobre 2025, 09:33 #4
Originariamente inviato da: whabek
Non pensi che dovrebbe essere l’utente a decidere, in modo democratico?

Se io come editore, scelgo l’impaginazione, il layout, lo sfondo e il modo in cui presentare i contenuti ai miei lettori, perché un motore di ricerca dovrebbe intercettare quel traffico e deviarlo verso riassunti sterili, spesso imprecisi o addirittura distorti, rispetto al messaggio che voglio comunicare?
Se in più mi finanzio tramite la pubblicità come peraltro avviene anche per la carta stampata, questo comportamento non solo mi danneggia economicamente, ma si configura anche come una sorta di concorrenza sleale.

Trovo molto più corretto e democratico invece, che se un utente desidera una risposta rapida, possa rivolgersi direttamente a un’IA, accettandone le regole interne, che siano di Google, Microsoft o altri.

Chi invece vuole approfondire seriamente un argomento, sa fin dall’inizio che dovrà visitare diversi siti, aprire varie schede del browser e investire parecchio tempo nella lettura. Per farlo però, ha bisogno di vedere tutti i risultati disponibili liberamente, senza filtri o condizionamenti esterni indesiderati.
Ed è proprio questo, secondo me, il ruolo che i motori di ricerca dovrebbero limitarsi a svolgere: fornire accesso imparziale e completo alle fonti, senza sostituirsi ad esse.

Quindi secondo il tuo punto di vista Google non deve mettere Overview di default del suo motore di ricerca?
Se così è va contro il tuo stesso pensiero, perché appunto google può far ciò che vuole nei suoi prodotti (siti) tanto quanto l'editore di turno.
Perciò se l'editore vuole evitare overview, blocca completamente i server google per l'indiccizzazione tramite i soliti metodi:
1) -index nel file htaccess
2) blocco ip robot di google
3) In google admin center, blocca l'indicizzazione alla radice dei suoi contenuti
4) passa tutti gli articoli ad abbonamento.

Lato utente, invece decidi tu se ascoltare overview oppure no, facendo la classica ricerca come negli anni 90, con relativi problemi a cercare ciò che vuoi, nel mare infinito (di merda) di internet.
SpyroTSK17 Ottobre 2025, 09:42 #5
Originariamente inviato da: Proteo71
Hai centrato in pieno il vero problema, e cioè che internet ormai è un mare di merda, e il 90% dei dati che girano in rete sono completamente inutili !!!
A partire dai millemila video, dei millemila coglioni cosidetti influencer che fanno balletti inutili o ti raccontano cosa hanno mangiato a colazione,
fino ad arrivare alle centinaia di siti che quando stai cercando qualcosa provi a cliccarci su, ma dentro di te sei già consapevole che immediatamente
ti si apriranno decine di banner inutili che dovrai chiudere uno alla volta prima di riuscire a leggere cosa c'è sotto, per poi scoprire che non era minimamente ciò che stavi cercando.
Ma quant'era bello internet una volta ??


Era stupendo.
Internet di una volta era fatto molto spesso di persone, avevi a che fare direttamente con i diretti interessati, tra BBS, Forum (come questo), Chat IRC ecc...e le ricerche spesso e volentieri oltre che il cassico motore come Altavista, Google ecc...erano accompagnate da passa parola dove ti reindirizzavano a i veri articoli (e non news che parlano di una news che parlano di un'altra news che parla del tizio che ha scoperto qualcosa di cui però non si trovano documenti online perché a pagamento).
Certo, le informazioni giravano più lentamente, ma almeno ero molto più "pulite" e "sicure".
Pascas17 Ottobre 2025, 09:58 #6
Originariamente inviato da: SpyroTSK
Ok, è diminuito del 40%, ma lo sapete il reale motivo?
Il vero motivo è che la gente che usa i motori di ricerca, sono di 2 tipi:
1) Il classico che cerca "Ricetta Pinza friulana" o "Come si accende un Iphone"
2) Tizio che vuole studiare la Teoria delle stringhe, ma anche: Azione di Nambu-Goto, D-brane, Gravità quantistica, Gravitone, Supersimmetria ecc...

I risultati per queste due persone, sarà completamente diversa.
1) avrà bisogno di 15 righe di risposta, ovvero gli ingredienti, il procedimento, fine. Ci saranno 10000000000 siti che te lo dicono.
2) Avrà bisogno di tomi per studiare ogni aspetto di ciò che cerca. Forse in 100 siti, trovi quello che cerchi, ma valli a cercare nel mare di merda di internet.

Quindi: Il primo non vuole un sito con settordici popup, video che parlano a cazzo o siti con 50 pubblicità inerenti ad articoli su Amazon.
Il secondo invece, avrà bisogno di siti che indicativamente descrivono il "concetto base" di ciò che sta cercando e poi che consigli libri o ricerche, dove studiare. Ma anch'esso non ha bisogno di settordici pubblicità, link affliati o puttanate del genere.

Quindi: Viva Google Overview. Aranzulla morirà? Pazienza, almeno la gente non aprirà 50 siti con settordici pubblicità o debba leggere 3/4 dell'articolo per cercare 2 informazioni semplici che gli servono che volutamente vengono inserite a fine articolo per produrre "Ciccia" che google search indicizzerà perché deve guadagnare dal banner o ads di turno.

Edit: prima che qualcuno lo dica assaltandomi: Overview ogni tanto sbaglia di brutto, lo so benissimo. MA come ho detto, sicuramente è decisamente più veloce che cercare nel mare di merda di internet.


hai centrato pienamente il punto, non c'è altro da aggiungere
omerook17 Ottobre 2025, 10:54 #7
Originariamente inviato da: whabek

Trovo molto più corretto e democratico invece, che se un utente desidera una risposta rapida, possa rivolgersi direttamente a un’IA, accettandone le regole interne, che siano di Google, Microsoft o altri.
.


Ma il risultato è lo stesso meno visite per gli editori.

Comunque usare direttamente l IA di turno per certe cose è molto più comodo che passare per google.

Chiedere a voce "mi ricordi la ricetta della besciamella" e ricevere una risposta vocale mentre sto preparando la cucina non si batte!
Unrue17 Ottobre 2025, 11:52 #8
Originariamente inviato da: whabek
Non pensi che dovrebbe essere l’utente a decidere, in modo democratico?


No. Ti ricordo che stiamo parlando di un servizio [U]gratuito[/U] messo a disposizione da un'azienda, il cui unico scopo sono i profitti. Non stiamo parlando di servizi statali. Non c'è niente di democratico in questi casi. Google fa come gli pare, se non ti piace usi altro.

Più che altro non capisco come questo sistema non danneggi Google stessa che vive di inserzioni pubblicitarie. Se vedo direttamente i risultati da AI Overview, non visito nulla e non vedo nessuna pubblicità.
SpyroTSK17 Ottobre 2025, 17:08 #9
Originariamente inviato da: Unrue
No. Ti ricordo che stiamo parlando di un servizio [U]gratuito[/U] messo a disposizione da un'azienda, il cui unico scopo sono i profitti. Non stiamo parlando di servizi statali. Non c'è niente di democratico in questi casi. Google fa come gli pare, se non ti piace usi altro.

Più che altro non capisco come questo sistema non danneggi Google stessa che vive di inserzioni pubblicitarie. Se vedo direttamente i risultati da AI Overview, non visito nulla e non vedo nessuna pubblicità.


Purtroppo avevano già previsto queste eventualità, infatti non a caso le pubblicità di youtube sono aumentate di molto, proprio dopo Gemini.

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