Rivolte e scontri nella mega fabbrica Foxconn che produce gli iPhone

Le misure anti-COVID in Cina fanno scoppiare la rivolta nello stabilimento Foxconn a Zhengzhou da 200.000 dipendenti: proteste e scontri nel polo dove si produce la quasi totalità degli iPhone di Apple.
di Manolo De Agostini pubblicata il 23 Novembre 2022, alle 13:01 nel canale TelefoniaAppleFoxconniPhone
A due settimane dal comunicato con cui Apple avvertiva i clienti dei ritardi nella produzione dei nuovi iPhone 14 Pro a causa delle restrizioni COVID in Cina, la Mela deve gestire un'altra grana, ovvero un'ondata di proteste negli stabilimenti di Foxconn, storico partner della casa di Cupertino e non solo. Foxconn è responsabile dell'assemblaggio di circa il 70% degli iPhone venduti da Apple.
Centinaia di lavoratori del più grande impianto di iPhone del mondo nella Cina centrale si sono scontrati con la polizia e i responsabili della società, secondo i video circolati negli ultimi giorni sui social come TikTok e Kuaishou. In alcuni filmati si vedono i lavoratori scappare dai dormitori, altri che vengono picchiati dal personale di sicurezza, altri ancora che attaccano un'auto della polizia.
富士康又出大事了,困在宿舍的工人冲出工厂Something happened to Foxconn, workers rushed out of the factory pic.twitter.com/8oB4Ju58Zn
— China Labor Watch (@chinalaborwatch) November 20, 2022
La protesta è il culmine di un'epidemia di COVID che ha indotto Foxconn a bloccare i dipendenti nella mega fabbrica di iPhone a Zhengzhou, dove si contano circa 200.000 persone. La società ha cercato di convincere i dipendenti a restare promettendo bonus e salari più alti, ma a quanto pare quella promessa, così come altre, sarebbero state disattese. Altri si starebbero lamentando del cibo e dell'impossibilità di mangiare in mensa, altri ancora perché costretti a dormire con persone infette.
"Hanno cambiato il contratto in modo che non potessimo ottenere il sussidio come avevano promesso. Ci mettono in quarantena ma non ci danno cibo", ha detto un lavoratore della Foxconn in un video condiviso online. "Se non soddisfano i nostri bisogni, continueremo a combattere".
Foxconn ha dichiarato di aver adempiuto ai pagamenti e che le segnalazioni sulla presenza di personale con COVID-19 all'interno del campus sono false. "Per quanto riguarda qualsiasi violenza, la società continuerà a comunicare con i dipendenti e il governo per evitare che simili incidenti si ripetano", ha aggiunto la società.
La Cina continua quindi a gestire in molto discutibile la politica del "COVID zero", francamente un miraggio in mondo globalizzato.
7 Commenti
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Hehe
Eh si, come dive Voi se il mondo e' pieno di gente che spende una fortuna per un telefono e lo cambia spesso che tanto glielo "regalano" con abbonamento fisso mensile e poi spendo tutto il resto perche' si vive una volta sola, beh la Apple FA BENE, la colpa e' di chi li compra i prezzi alti, non di chi vende (stesso discorso per le altre marche quando il prezzo supera le €400/450, per le GPU dai consumi industriali e prezzi faraonici, ecc..)Cmq e' inutile discuterne, ho provato a farlo con qualche Applefan e hanno sempre ragione e si il prossimo come quello successivo sara' il migliore di sempre di iphone e gli altri prodotti Apple, alla fine la maggioranza vince.
Poi però lo vedo OGGI qui di fianco, sulla scrivania, con la batteria effettivamente un pò stanca (72%) che funziona ancora come all'inizio, e l'unica cosa che mi dispiace è che abbiano smesso di supportarlo con l'ultimo iOS, il 16 rilasciato QUEST'ESTATE.
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