JAXA H3: il lancio del razzo spaziale giapponese è stato un successo

Negli scorsi giorni è stato lanciato con successo il razzo spaziale giapponese JAXA H3 (realizzato da Mitsubishi Heavy Industries). Si è trattato del secondo tentativo di lancio dopo il primo, fallito, avvenuto a inizio 2023.
di Mattia Speroni pubblicata il 26 Febbraio 2024, alle 11:44 nel canale Scienza e tecnologiaJAXACanon
Come abbiamo scritto in passato (in riferimento all'Europa e all'ESA) avere a disposizione un razzo spaziale non legato ad altre nazioni o società straniere è una priorità per agenzie spaziali e governi. Questo consente di non avere alcune problematiche nella gestione di carichi utili sensibili (per esempio legati alla sicurezza nazionale) e di migliorare il proprio know-how in un settore ad alta tecnologia e in rapida espansione. Per questo, nonostante SpaceX abbia effettivamente cambiato il mercato, si punta ancora su vettori non legati a una società statunitense. Negli scorsi giorni è avvenuto il lancio del razzo spaziale giapponese JAXA H3 che, al suo secondo tentativo (H3 Test Flight 2), è riuscito a raggiungere l'orbita.
In precedenza questo vettore spaziale, successore dell'H-IIA, durante il suo primo tentativo di lancio avvenuto quasi un anno fa non aveva raggiunto l'orbita. Il problema era legato al motore LE-5B-3 del secondo stadio che non si era acceso correttamente portando all'attivazione del sistema FTS (flight termination system) e alla distruzione del carico utile Advanced Land Observing Satellite-3 o ALOS-3 (DAICHI-3), un satellite per l'osservazione terrestre dal costo elevato.
Per evitare di distruggere un altro costoso satellite sono stati scelti carichi utili meno costosi e rilevanti dal punto di vista scientifico e del budget. Il lancio del razzo spaziale JAXA H3 è avvenuto all'1:22 del 16 febbraio (ora italiana) dal Tanegashima Space Center, dopo un ritardo di due giorni a causa dalle condizioni meteo avverse.
Al secondo tentativo di lancio il propulsore del secondo stadio si è acceso correttamente riuscendo ad immettere il carico utile in un'orbita circolare a 674 km e consentendo il rilascio del satellite Canon CE-SAT-1E dedicato alla cattura di immagini della Terra dallo Spazio (si tratta comunque di una soluzione a basso costo). A bordo era presente anche un Cubesat TIRSAT che però non si è separato correttamente dallo stadio.
In ultimo era presente una barra di metallo per simulare la massa di un satellite (ma con un costo decisamente inferiore). Questo sistema è stato chiamato Vehicle Evaluation Payload 4 o VEP-4 e si è separato successivamente dopo una nuova accensione del motore del secondo stadio. Il successo della missione permetterà ora al Giappone di utilizzare questo vettore per futuri lanci.
JAXA H3 è un razzo spaziale non riutilizzabile alto 57 metri (anche se nei documenti forniti in precedenza era segnato 63 metri) e con diametro di 5,2 metri. La sua massa è pari a 574 tonnellate e sono disponibili varianti sia con che senza booster laterali. Nella parte inferiore del primo stadio sono presenti due o tre propulsori LE-9 che utilizzano idrogeno e ossigeno liquidi. Come scritto sopra, il secondo stadio ha invece un propulsore LE-5B-3 derivato da quello delle precedenti versioni. Grazie ai nuovi motori è in grado di portare un carico utile da 6,5 tonnellate in GTO contro le 4 tonnellate del suo predecessore.
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