JAXA H3: il secondo tentativo di lancio del razzo spaziale è per febbraio 2024
La JAXA ha annunciato che il razzo spaziale H3 (successore dell'H-IIA) sarà lanciato il 15 febbraio 2024, dopo il fallimento del primo tentativo di lancio avvenuto a marzo di quest'anno a causa di un malfunzionamento del secondo stadio.
di Mattia Speroni pubblicata il 29 Dicembre 2023, alle 16:04 nel canale Scienza e tecnologiaJAXAMitsubishiMitsubishi CorporationCanon
Nel 2024 debutteranno (forse) diversi razzi spaziali o alcuni dovranno dimostrare di poter raggiungere l'orbita. Vedremo, per esempio, il nuovo Vulcan Centaur di ULA, Ariane 6 di Arianespace, New Glenn di Blue Origin ma anche Starship di SpaceX. Tra gli altri ci sarà anche il razzo spaziale H3 di JAXA, dopo il primo tentativo di lancio fallito avvenuto a marzo di quest'anno.
Come per altre agenzie, anche quella nipponica vuole avere il proprio lanciatore dedicato alle missioni nazionali (sia scientifiche che di sicurezza). Questo permette di avere autonomia decisionale e non perdere il know-how nella realizzazione di razzi spaziali, sonde e satelliti, attività ad alta specializzazione e che contribuiscono al progresso della nazione. Per questo secondo lancio, JAXA ha scelto di non "sacrificare" satelliti importanti e costosi come nel primo tentativo (dove andò distrutto il satellite ALOS-3, realizzato da Mitsubishi Electric).
Il lancio del razzo spaziale H3 di JAXA è fissato per il 15 febbraio 2024
Secondo quanto riportato dall'agenzia spaziale giapponese il lancio del razzo spaziale H3 avverrà il 15 febbraio 2024 in una finestra che si aprirà all'1:22 e si chiuderà alle 5:06 (ora italiana). Ci saranno poi altri giorni di backup dal 16 febbraio al 31 marzo. Il sito di lancio è il Yoshinobu Launch Complex al Tanegashima Space Center.
Come scritto sopra, essendo un vettore che non ha mai effettuato un lancio completo, questa volta la scelta è stata quella di avere come carichi utili una massa metallica chiamata Vehicle Evaluation Payload-4 (VEP-4) e due satelliti relativamente piccoli e poco costosi, CE-SAT-1E e TIRSAT. Questi ultimi saranno rilasciati a 675 km di quota in orbita SSO. Il primo è un modello più evoluto di quello distrutto durante il lancio Pics Or It Didn't Happen di Rocket Lab nel 2020. Il secondo invece è pensato per valutare l'utilizzo di sensori infrarossi in ambito spaziale ed è un Cubesat 3U. La barra di metallo sarà invece rilasciata solo nella fase di rientro del secondo stadio.
Il razzo spaziale H3 voluto dalla JAXA (e costruito da Mitsubishi Heavy Industries) è pensato per essere più affidabile e meno costoso del suo predecessore, H-IIA. Esistono diverse configurazioni in base alla tipologia di carico utile e all'orbita scelta con l'aggiunta di booster laterali con propellente allo stato solido (fino a quattro, con spinta di 2158kN per ogni booster) e con fairing più o meno grandi.
L'altezza è pari a 63 metri, diametro di 5,2 metri e con una massa di 574 tonnellate, senza carico utile. Alla base c'è un motore LE-9 (in configurazioni di due o tre unità) che funziona con idrogeno e ossigeno liquidi capace di 1472kN di spinta, per ogni propulsore. Il motore LE-5B-3 dello stadio superiore (spinta di 137kN) è invece quello che ha portato al fallimento del precedente lancio. Le prestazioni indicano capacità di lanciare carichi utili fino a 6,5 tonnellate in GTO.
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