Blue Origin New Glenn: avvistata una parte del razzo spaziale riutilizzabile

Blue Origin New Glenn: avvistata una parte del razzo spaziale riutilizzabile

Pur con diversi anni di ritardo, il grande razzo spaziale riutilizzabile Blue Origin New Glenn sta prendendo forma negli stabilimenti della società di Jeff Bezos. Negli scorsi giorni una sezione importante del primo stadio è stata fotografata.

di pubblicata il , alle 20:54 nel canale Scienza e tecnologia
Blue Origin
 

Il 2024 sarà un anno decisamente interessante per gli appassionati di lanci spaziali. Tra gli altri vedremo il primo lancio di Ariane 6, nuovi lanci di Vulcan Centaur dopo il primo che dovrebbe avvenire il 24 dicembre, diversi lanci dei Falcon 9 e dei Falcon Heavy oltre ai nuovi test di Starship dopo IFT-2, un nuovo lancio di NASA SLS per la missione Artemis II (con a bordo gli astronauti che torneranno in orbita lunare) e infine ci potrebbe essere il lancio inaugurale di Blue Origin New Glenn.

Attualmente la società di Jeff Bezos non ha mai inviato un carico utile in orbita in quanto le sue operazioni pubbliche si sono limitate a lanci suborbitali con New Shepard. Blue Origin ha comunque lavorato per cercare di portare sul mercato il nuovo vettore pesante riutilizzabile che potrebbe fare concorrenza quantomeno a Falcon 9 e Falcon Heavy (nonostante i ritardi) e quindi dare una possibile diversificazione per il mercato statunitense dei lanci spaziali e non solo (un vantaggio per i clienti).

Una nuova immagine per il razzo spaziale New Glenn di Blue Origin

Negli scorsi giorni è stata avvistata al Kennedy Space Center la sezione dei serbatoi di ossigeno e metano liquidi del primo stadio. Non è ancora chiaro se sia un modello di test oppure quello che effettivamente sarà impiegato per il primo lancio ufficiale. Per la prima volta però è possibile vedere la livrea che era stata anticipata in diversi render nei vari anni dopo l'annuncio iniziale.

new glenn

In passato erano già state mostrate altre componenti come i fairing da ben 7 metri, una parte dello stadio superiore e altre parti di Blue Origin New Glenn. Dopo la diffusione delle immagini la società non ha fatto dichiarazioni aggiuntive e quindi non è chiaro a quanto sia lo stato di avanzamento ma nel 2024 ci sarà una missione per la NASA che dovrebbe essere lanciata con questo vettore.

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La missione ESCAPEDE (Escape and Plasma Acceleration and Dynamics Explorers) lancerà due cubesat verso Marte per studi scientifici ma si tratta anche di una missione relativamente semplice con un contratto siglato da 20 milioni di dollari. Per questo è stato scelto un lanciatore che non ha mai volato prima fornendo comunque un carico utile potenzialmente interessante a fini scientifici. Il lancio è previsto per agosto 2024 ma è possibile che possa essere posticipato fino a (circa) novembre proprio a causa della preparazione del vettore.

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Alla base del primo stadio riutilizzabile di Blue Origin New Glenn ci saranno 7 motori BE-4 (a titolo di esempio, Vulcan Centaur ne utilizza due oltre ai motori a propellente allo stato solido) da 2450 kN di spinta ciascuno e riutilizzabili fino a 25 volte. Oltre ai motori ci saranno i supporti per l'atterraggio che dovrebbero essere 6 a differenza dei Falcon 9 che ne utilizzano tre ma si tratta anche di razzi spaziali più piccoli. Lo stadio superiore utilizzerà 2 motori BE-3U ottimizzati per il vuoto e derivati da quello impiegato su New Shepard (BE-3).

Sull'unità mostrata non sono ancora state installate le alette direzionali dedicate al rientro né altre alette stabilizzatrici inferiori che potrebbero essere mostrate in seguito. Complessivamente il razzo spaziale dovrebbe avere un'altezza di 98 metri (contro i 120 metri di Starship) e dovrebbe garantire prestazioni in grado di portare in orbita bassa terrestre 45 tonnellate e 13 tonnellate in GTO.

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