Razzi spaziali europei: la rottura tra Avio e Arianespace sarebbe legata a MaiaSpace

Sul finire del 2023 c'è stato un cambiamento importante nella gestione dei lanci dei vettori medio-leggeri Vega. Avio ha ottenuto una maggiore libertà da Arianespace e la causa sarebbe MaiaSpace che sta sviluppando un vettore riutilizzabile.
di Mattia Speroni pubblicata il 06 Febbraio 2024, alle 16:08 nel canale Scienza e tecnologiaMaiaSpaceArianeGroupArianespaceAvioESA
Come abbiamo avuto modo di scrivere in passato, l'Europa ed ESA (l'agenzia spaziale europea) hanno un serio problema legato alla disponibilità di razzi spaziali. Attualmente né Vega, né Vega-C e neanche Ariane 6 sono effettivamente pronti a volare con i primi due che torneranno a decollare alla fine del 2024 mentre l'ultimo dovrebbe essere pronto per il suo lancio inaugurale questa estate. Alla fine dello scorso anno è stata anche annunciata una "piccola-grande rivoluzione" con la possibilità per l'italiana Avio di smarcarsi da Arianespace per commercializzazione dei lanci dei vettori medio-leggeri Vega.
Grazie a un articolo del Financial Times è stato possibile conoscere alcuni retroscena di questa scelta. Da un lato questa novità potrebbe aprire un nuovo ventaglio di possibilità per Avio che potrebbe così avere maggiore libertà decisionale e potrebbe anche spingere la concorrenza interna (che potrebbe favorire a quel punto una maggiore innovazione).
Josef Aschbacher (direttore generale dell'ESA) vorrebbe seguire il modello della NASA, dove l'agenzia non si occupa più dei vettori ma acquisterebbe solo il servizio di lancio da società, preferibilmente europee. ArianeGroup (società di Airbus e Safran) ha monopolizzato in passato il mercato europeo ma ora sembrerebbe essere necessario un "cambio di rotta" con nuovi nomi e nuove strategie per competere con un mercato sempre più grande e ancora più strategico.
Avio, ArianeGroup e il futuro dei razzi spaziali europei
La prossima generazione di razzi spaziali europei dovrà essere riutilizzabile ma arriverà comunque quando Falcon 9/Falcon Heavy saranno in via di dismissione mentre Starship dovrebbe essere operativa da diverso tempo (e ci saranno poi le altre realtà statunitensi). Ariane 6 non è riutilizzabile ma era troppo avanti nello sviluppo per poter essere fermato in favore di altre soluzioni.
Inoltre i primi razzi spaziali riutilizzabili europei saranno vettori leggeri o medio-leggeri (inferiori a Falcon 9). Con ArianeGroup che punterà a realizzare vettori riutilizzabili leggeri grazie alla startup MaiaSpace, Avio ha scelto di smarcarsi dal gruppo francese per cercare una maggiore indipendenza. Giulio Ranzo (amministratore delegato di Avio) ha dichiarato "come possiamo avere un'organizzazione di vendita e marketing che sta costruendo un prodotto concorrente? Se Ariane diventerà un concorrente, non vorrai che abbia informazioni sul tuo razzo".
MaiaSpace è ancora lontana dall'avere un prodotto economicamente valido mentre Avio sta già sviluppando il nuovo vettore Vega E (che però non sarà riutilizzabile). In generale i dirigenti di ESA vorrebbero che ArianeGroup e Avio diventassero più efficienti nel fornire i propri prodotti, così da essere più competitivi a livello internazionale.
Toni Tolker-Nielsen (Director of Space Transportation di ESA) ha dichiarato che non vuole che ci sia una competizione tra nazioni per cercare di attrarre i maggiori investimenti per l'economia spaziale. Josef Aschbacher ha poi aggiunto al FT che "abbiamo esaminato il modello statunitense e le lezioni apprese. Daremo all'industria la libertà di farlo nel miglior modo possibile dal loro punto di vista".
ESA non ha neanche una capsula per il trasporto di equipaggi verso la ISS o le future stazioni spaziali commerciali e non sarà conveniente (in termini di sviluppo e know-how) affidarsi a soluzioni come Falcon 9 per i lanci di missioni scientifiche come accaduto per Euclid o i satelliti di geolocalizzazione Galileo. Molto c'è ancora da fare per ESA e per l'Europa dello Spazio, ma le opportunità da cogliere potrebbero essere ancora molte in vista dell'espansione verso la Luna e Marte (oltre che alle nuove operazioni in orbita bassa terrestre).
4 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoE mai che ci stupiscano positivamente, assolutamente notevole.
Solo che in Europa non ci sono altre industrie con la conoscenza per produrre vettori oltre a queste due e gli avversari sono tutti extra UE (avversari in tutti i sensi, anche militari).
Oltre a concorrere per gli stessi finanziamenti, tanto per cambiare.
Magari spedire a casa la dirigenza?
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