Avio: distrutti accidentalmente due serbatoi per il razzo spaziale Vega
Nelle scorse settimane sarebbero andati persi e poi ritrovati distrutti accidentalmente due serbatoi dei quattro necessari per l'ultimo lancio del razzo spaziale Vega che dovrebbe portare in orbita un satellite di osservazione per l'ESA.
di Mattia Speroni pubblicata il 05 Dicembre 2023, alle 15:22 nel canale Scienza e tecnologiaESAAvio
Come sappiamo non è il periodo migliore per l'Europa quando si pensa ai razzi spaziali. Il vettore pesante Ariane 6 non volerà fino a giugno del prossimo anno (dopo anni di ritardo e costi che potrebbero essere superiori alle previsioni), Ariane 5 non è più disponibile dopo il lancio finale degli scorsi mesi, Vega-C dopo l'incidente di dicembre 2022 non tornerà a volare fino alla fine del 2024 mentre Vega-E è ancora lontano dall'operatività. Le speranze erano riposte quindi in Vega, versione superata del vettore medio-leggero disponibile per ESA e altri partner istituzionali e commerciali pur venendo teoricamente superato dalle versioni più recenti.
Nuovi problemi per i razzi spaziali europei: questa volta è per Vega
La brutta notizia è che anche per questo razzo spaziale ci sono stati dei problemi in una serie di eventi ancora non confermati ufficialmente dalla società italiana Avio. Secondo quanto riportato dal sito European Spaceflight (dopo aver ascoltato fonti anonime e indipendenti) due serbatoi legati al razzo spaziale che avrebbe dovuto essere lanciato nella prima metà del 2024 sono stati irrimediabilmente danneggiati a causa di un errore.
Si tratta di una problema grave perché pone ancora più a rischio il programma spaziale indipendente dell'Europa ma anche per come si sarebbero svolti gli eventi. Se i fatti si fossero svolti come raccontato dalle fonti, due dei quattro serbatoi sarebbero "scomparsi" dai magazzini di Avio di Colleferro con la società che si sarebbe accorta a inizio ottobre della mancanza dei componenti. Il razzo spaziale Vega utilizza quattro stadi e i due serbatoi sarebbero legati all'ultimo stadio AVUM che utilizza quattro serbatoi per immagazzinare la dimetilidrazina asimmetrica e tetrossido di azoto che sono poi bruciati dal propulsore, di origine ucraina, RD-869.
La problematica sarebbe da ricondurre a dei lavori di ristrutturazione della struttura che avrebbero comportato lo spostamento anche dei due serbatoi. Questi serbatoi per l'ultimo volo del razzo spaziale Vega non sarebbero poi stati inseriti in un elenco di componenti così da poter tracciati correttamente.
Dopo una serie di ricerche i due serbatoi sono stati ritrovati ma erano stati resi inutilizzabili in quanto schiacciati e posizionati vicino ad altri rottami metallici in una discarica. Le linee di produzione per i razzi Vega di questa generazione sono state ormai dismesse e quindi realizzare altri due serbatoi non sarà possibile, soprattutto in tempi brevi.
Sempre stando a European Spaceflight sembra che la società possa riutilizzare dei serbatoi utilizzati per i test iniziali di Vega ma che sono ormai inutilizzati da oltre un decennio. Una seconda possibilità sarebbe quella di adattare lo stadio superiore Vega C AVUM+ agli altri stadi della precedente generazione. Una soluzione non semplice e non senza ulteriori rischi di fallimento.
Inizialmente l'ultimo lancio di un razzo spaziale Vega avrebbe dovuto inviare in orbita il satellite Biomass per l'ESA con un contratto dal valore di 229 milioni di euro. Si tratta quindi di un carico utile importante e la possibilità di perderlo dovrebbero essere comunque ridotte al minimo. Lo scopo del satellite per l'osservazione terrestre è legato alla conoscenza dello stato delle foreste e dei loro cambiamenti grazie a un radar ad apertura sintetica (SAR). La missione dovrebbe avere una durata minima di 5 anni. Successivamente sempre ESA avrebbe modificato questa strategia puntando a lanciare invece il satellite di rilevamento multispettrale Sentinel-2C che era sempre previsto per l'immissione in orbita nel 2024. La definizione della roadmap dei lanci è tutt'ora in via di definizione a causa delle problematiche riscontrate nei diversi vettori.
Come sempre la soluzione non può essere "affidiamo tutto a SpaceX" o ad altre società non europee. Per quanto SpaceX sia sicuramente una realtà solida l'Europa ha bisogno di un accesso indipendente allo Spazio per non compiere lo stesso errore fatto con la Russia e Roscosmos. Sarà necessario però investire molti più fondi e avere una nuova gestione che possa portare a una maggiore competitività tra aziende differenti senza affidarsi necessariamente a grandi gruppi come ArianeGroup. Questo però avrà bisogno di tempo ma è l'unica strada per avere un settore (strategico sia a livello economico che politico) sempre più florido.
13 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoMa come ########### si fa ????
boh.. vien da pensare che si stiano sabotando da soli..
Cavolo se si potesse fare una collettona al livello europeo... anche solo un 5x mille dalle tasse di tutta Europa vedi come si finanzierebbe...
Cavolo se si potesse fare una collettona al livello europeo... anche solo un 5x mille dalle tasse di tutta Europa vedi come si finanzierebbe...
E' già così. Ogni paese finanzia l'ESA con un budget e di ritorno ha una percentuale di commissioni per le sue aziende. Nulla vieta a ogni paese di versare di più.
Il budget ESA è di circa 7 miliardi di €. Quello di NASA quasi 23 miliardi di $.
Per confronto il PIL europeo è 14 mila miliardi, quello USA 23 mila.
Il conto (a spanne) è semplice: spendiamo la metà degli USA.
By(t)e
Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".