ESA: il razzo spaziale Vega-C potrebbe tornare a volare solo alla fine del 2024
La commissione indipendente d'inchiesta voluta da ESA ha esaminato e annunciato le azioni correttive necessarie per far tornare a volare il vettore leggero Vega-C che, dopo un primo lancio a buon fine, ha avuto un guasto a dicembre 2022.
di Mattia Speroni pubblicata il 02 Ottobre 2023, alle 20:55 nel canale Scienza e tecnologiaArianespaceESAAvio
Come abbiamo scritto più volte in passato, l'Europa è indietro nella corsa allo Spazio rispetto alle concorrenti dirette. Con gli Stati Uniti che stanno procedendo velocemente (grazie a SpaceX e non solo) e la Cina che ha ormai un ruolo primario nell'esplorazione spaziale e nei lanci, l'Europa è ormai insidiata dall'India e riesce a reggere solo nei confronti della Russia. L'ESA è in ritardo di diversi mesi con il lanciatore pesante Ariane 6 ma anche con i lanciatori leggeri, in particolare con Vega-C.
Quest'ultimo, dopo un lancio inaugurale di successo a luglio 2022 ha avuto una battuta d'arresto con il guasto occorso durante la missione VV22 di dicembre dello scorso anno. Questo ha causato per ESA la mancanza sia di lanciatori pesanti che leggeri di nuova generazione (non sono previsti invece lanciatori medi in quanto quel ruolo era occupato da Soyuz, ora bloccato dalle sanzioni per la guerra in Ucraina). Un momento critico che ha fatto riflettere gli alti dirigenti dell'agenzia spaziale europea per creare nuove strategie vincenti a livello commerciale (per le quali però serviranno ingenti investimenti) e che permetta di smarcarsi sia dalla Russia che dagli USA.
ESA: Vega-C potrebbe tornare a volare solo nel Q4 2024
Se il primo lancio di Ariane 6 potrebbe avvenire entro la metà del 2024 permettendo così di soddisfare i contratti già firmati, nel caso di Vega-C bisognerà attendere ancora molto tempo, stando alle ultime dichiarazioni. Da poche ore si è conclusa la conferenza stampa dedicata alla commissione indipendente che ha valutato i problemi riscontrati durante la missione VV22 e stabilendo quali saranno i passi successivi per far tornare a volare il lanciatore leggero.
In particolare è il motore Zefiro 40 a essere "osservato speciale" e che avrà bisogno di alcune modifiche a livello di design che però potranno essere pronte per un nuovo lancio solamente alla fine del prossimo anno. In precedente si era pensato di rivedere l'ugello che avrebbe dovuto avere un inserto di materiale diverso per la parte in Carbonio-Carbonio. Un primo test eseguito a giugno in Italia (da Avio) con uno static fire di uno Zefiro 40 modificato ha visto la presenza di danni al propulsore.
La Commissione Indipendente d'Inchiesta ha quindi concluso che la progettazione dell'ugello va rivista per quanto riguarda la sua geometria. Si tratta di un problema che è però diverso da quello che ha causato il fallimento della missione VV22 complicando ulteriormente l'evoluzione di Vega-C.
Le raccomandazioni prevedono un cambio del design dell'ugello, modificare i modelli per la gestione della propulsione e condurre almeno altri due static fire. Solo dopo il superamento di queste prove sarà possibile far tornare a volare Vega-C.
Per evitare di rimanere completamente senza vettori utilizzabili, ESA ha deciso di utilizzare un vettore Vega (di precedente generazione) nella serata del 6 ottobre (ora locale, 7 ottobre ora italiana) per mettere in orbita il satellite THEOS-2, il satellite FORMOSAR-7R/TRITON e dieci cubesat di piccole dimensioni. Un secondo lancio di Vega sarà effettuato nel Q2 2024. Nel frattempo bisogna considerare che il vettore leggero che sostituirà gli altri Vega, conosciuto come Vega E, è in fase di sviluppo ma questo potrebbe iniziare a volare solo tra diversi anni, troppo tempo per non cercare una soluzione per Vega-C.
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