Eseguito lo static fire dello stadio superiore del razzo spaziale Ariane 6

ESA e Arianespace hanno confermato che all'inizio di settembre è stato eseguito correttamente uno static fire dello stadio superiore del nuovo razzo spaziale europeo Ariane 6 che prenderà servizio a partire dal 2024 (in ritardo rispetto ai piani).
di Mattia Speroni pubblicata il 05 Settembre 2023, alle 22:07 nel canale Scienza e tecnologiaESAArianespace
Nelle scorse settimane era arrivata la conferma ufficiale che il razzo spaziale Ariane 6 non avrebbe volato la prima volta nel 2023, con il lancio inaugurale posticipato a data da definire (a inizio 2024). Il ritardo accumulato dal progetto è sicuramente un "sintomo" di una gestione complicata da parte di Arianespace e dal principale cliente, l'ESA (agenzia spaziale europea).
Con il lancio dell'ultimo Ariane 5 l'Europa si trova così senza un vettore pesante effettivamente pronto dovendo rivedere i suoi piani strategici affidandosi ad altre società (SpaceX) e creando un "buco" nell'accesso allo Spazio. In un'ottica di ottimizzazione della strategia per il futuro dei razzi spaziali, anche la startup MaiaSpace non ha ancora fatto passi concreti nella realizzazione di un vettore riutilizzabile che sarà fondamentale nei prossimi anni. Una piccola buona notizia arriva però dallo static fire eseguito negli scorsi giorni dello stadio superiore di Ariane 6.
Static fire eseguito per lo stadio superiore del razzo Ariane 6
Come riportato direttamente da ESA, l'1 settembre è stato eseguito uno static fire dello stadio superiore del nuovo razzo spaziale europeo che dovrebbe consentire di ridurre i costi operativi rispetto al precedente Ariane 5. In particolare è stato provato il nuovo motore Vinci e l'APU (unità di potenza ausiliaria) grazie alle strutture dell'agenzia aerospaziale tedesca DLR a Lampoldshausen.
Un passaggio fondamentale per proseguire verso il primo volo di Ariane 6 all'inizio del prossimo anno per poi puntare a una cadenza di lancio superiore a quella del predecessore. Lo stadio superiore del razzo spaziale utilizza idrogeno e ossigeno liquidi con il propulsore che può essere riacceso fino a quattro volte.
Questa caratteristica è importante in quanto consente di posizionare carichi utili in diverse orbite e provvedere al deorbiting sicuro del secondo stadio una volta completato il suo compito. Questo permette di evitare di lasciare detriti spaziali in orbita riducendo così le problematiche con satelliti e stazioni spaziali.
L'APU invece è l'unità che permette di riaccendere correttamente il motore Vinci nello Spazio, mantenendo la pressione nei serbatoi del propellente ed evitando la creazione di bolle che potrebbero portare a mancate accensioni e quindi al fallimento della missione. In particolare, come spiegato da ESA, l'APU "utilizza piccole quantità di idrogeno e ossigeno liquido dai serbatoi principali" al posto dell'utilizzo di elio.
Martin Sion (CEO di ArianeGroup) ha dichiarato "questo test cruciale ha dimostrato il perfetto funzionamento simultaneo del motore riaccendibile Vinci e dell’APU, che sono due tecnologie chiave per la versatilità del nostro nuovo lanciatore europeo, consentendogli di completare missioni molto diverse".
Stando ad Arianespace, durante lo static fire dello stadio superiore di Ariane 6 è durato complessivamente 11 minuti (pari a 680") con due riaccensioni di Vinci e due riaccensioni dell'APU in parallelo con il motore principale. In totale l'unità ausiliaria ha funzionato per 30 minuti. I risultati del test non sono ancora noti pubblicamente ma nel video il team di controllo sembra essere soddisfatto del lavoro.
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