MaiaSpace: gli investimenti per razzi riutilizzabili europei sono ancora scarsi

MaiaSpace: gli investimenti per razzi riutilizzabili europei sono ancora scarsi

La startup europea MaiaSpace (parte di ArianeGroup) ha reso noti i risultati fiscali del primo anno di operatività mostrando spese contenute, forse troppo per puntare allo sviluppo di un razzo riutilizzabile europeo in tempi utili.

di pubblicata il , alle 20:09 nel canale Scienza e tecnologia
ArianespaceMaiaSpaceSpaceX
 

L'ingresso di SpaceX nel settore dei lanci spaziali ha rivoluzionato il mercato, è difficile dire diversamente. Con l'arrivo del Falcon 9 (e Falcon Heavy) e la sempre maggiore affidabilità e cadenza di lancio invidiata dalla concorrenza la società statunitense si è posta su un altro livello rispetto alle altre realtà (alcune con problemi da risolvere, come ULA e Arianespace). L'Europa sta cercando di rendersi indipendente da questo punto di vista finanziando alcuni progetti.

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Un nome era emerso negli scorsi mesi, quello di MaiaSpace, una startup legata ad ArianeGroup per la progettazione di un vettore leggero riutilizzabile così da migliorare le capacità di accesso allo Spazio da parte dell'Europa abbattendo i costi. Questo nome non ha ancora "sfondato" e i dati fiscali rilasciati recentemente non sembrano essere incoraggianti per il futuro prossimo.

MaiaSpace e i razzi spaziali riutilizzabili europei

Secondo quanto riportato inizialmente dal sito European Spaceflight la società europea avrebbe riportato spese pari a 3,49 milioni di euro per il primo anno di operatività. Bisogna considerare che 1,13 milioni di euro sono legati al pagamento degli stipendi dei dipendenti. 250 mila dollari sono invece le entrate che sarebbero relative a "servizi ingegneristici" effettuati per due clienti non resi pubblici.

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Il primo volo di un razzo di MaiaSpace dovrebbe avvenire entro il 2026 secondo le speranze della società. ArianeGroup dovrebbe riuscire a garantire una certa copertura finanziaria per permettere lo sviluppo continuo di questa realtà (considerando che il gruppo ha attualmente il 100% delle quote della società).

La notizia è circolata sul Web (e in particolare su Twitter/X) arrivando fino alle "orecchie" di Elon Musk. In particolare Musk ha risposto a Eric Berger (di ArsTechnica) dove quest'ultimo indicava come una spesa così modesta era da considerarsi un investimento "poco serio" da parte della società. Musk ha quindi aggiunto che "devono puntare tutto sulla riusabilità o saranno assolutamente non competitivi. I razzi non sono diversi dalle altre tecnologie di trasporto, solo più difficili da rendere riutilizzabili. Nessuno comprerebbe un aeroplano, un'auto o una bicicletta monouso! Dovresti trainare un'altra macchina solo per il viaggio di ritorno".

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In generale, in passato, Musk ha elogiato concorrenti di SpaceX che stavano investendo su razzi riutilizzabili considerandoli dei buoni investimenti e l'unica strada per la sostenibilità. L'Europa ha un grande bisogno di diversificare la sua offerta di razzi per raggiungere lo Spazio per non perdere un mercato importante sia a livello economico, che politico e strategico sotto diversi punti di vista. La concorrenza di Stati Uniti, Cina, Russia e in futuro India sarà sempre più serrata e non si potrà "restare a guardare".

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