'Google vi inganna, disattivate queste impostazioni o passate a Firefox' suggerisce un'organizzazione per i diritti digitali
La Electronic Frontier Foundation (EFF) ha accusato Google di ingannare gli utenti quando si parla di privacy in Google Chrome. Secondo l'organizzazione, la funzionalità Topics (Argomenti) non protegge la privacy di chi naviga su Internet dal tracciamento pubblicitario.
di Vittorio Rienzo pubblicata il 02 Ottobre 2023, alle 21:01 nel canale SicurezzaGoogleChrome
Secondo la Electronic Frontier Foundation (EFF), una fondazione di avvocati impegnata nella tutela dei diritti digitali, Google Chrome inganna gli utenti quando si parla di privacy.
Per questo motivo ha invitato gli utenti a disattivare alcune impostazioni di Privacy Sandbox in Chrome per impedire al browser di tracciare le abitudini di navigazioni online. L'alternativa è quella di prendere in considerazione il passaggio a Mozilla Firefox o Apple Safari, software che non supportano una nuova tecnologia pubblicitaria controversa.
Secondo la EFF, l'iniziativa Privacy Sandbox di Chrome non è né privata - ovvero impedisce di essere tracciati - né una sandbox - ossia un ambiente in cui il codice può essere eseguito in modo isolato. Si tratterebbe invece di una suite di tecnologie pubblicitarie, analitiche, anti-spam e anti-tracciamento. L'obiettivo di questo pacchetto è quello di sostituire gli invadenti cookie di terze parti.
Google sostiene che Privacy Sandbox ha cinque obiettivi: combattere lo spam e le frodi sul web; mostrare annunci e contenuti pertinenti; misurare gli annunci digitali; rafforzare i confini della privacy tra siti; limitare il tracciamento nascosto.
La fondazione è però preoccupata da un elemento in particolare, Topics (Argomenti in italiano), un'API per la pubblicazione di annunci basati sugli interessi dedotti dalla cronologia web degli utenti di Chrome.
"Topics è una risposta alla resistenza contro la Federated Learning of Cohorts (FLoC) proposta da Google, che abbiamo definito 'un'idea terribile' perché dava a Google un controllo ancora maggiore sulla pubblicità nel suo browser senza proteggere realmente la privacy degli utenti" ha dichiarato Thorin Klosowski, attivista per la sicurezza e la privacy della EFF. "Sebbene siano state apportate alcune modifiche al funzionamento dal 2019, Topics continua a monitorare il vostro utilizzo di Internet per la pubblicità comportamentale di Google".
Topics, che è diventato generalmente disponibile all'inizio di settembre, consente ai siti web di interrogare il browser Chrome dei visitatori - o qualsiasi altro browser compatibile - per un identificatore di interesse recente associato a una tassonomia che attualmente include 469 categorie di interessi.
Pertanto, con Topics, i siti web possono chiedere direttamente ai browser cosa interessa a qualcuno, in base alla cronologia di navigazione, e pubblicare annunci e forse altri contenuti basati su quanto rilevato.
"Google chiama tutto questo 'privacy', ma è ingannevole", ha detto Klosowski. "Anche se è migliore dei cookie di terze parti, Privacy Sandbox continua a eseguire il tracciamento, ma viene eseguito da un'unica azienda invece che da dozzine. Invece di dibattere tra diversi metodi di tracciamento, anche con lievi miglioramenti, dovremmo lavorare verso un mondo senza pubblicità comportamentali".
A tal proposito, la EFF ha suggerito di valutare browser alternativi a Chrome, come Mozilla Firefox o Safari. Se però non voleste rinunciare al software di Mountain View, allora si consiglia di disattivare alcune impostazioni relative alla privacy. In sostanza bisogna andare nel sottomenù "Privacy" e disattivare Topics, il retargeting degli annunci e la possibilità degli inserzionisti di impegnare spazio di archiviazione tramite browser. Per arrivarci potete incollare nel browser "chrome://settings/adPrivacy" e dare Invio - senza virgolette.
Naturalmente, la replica di Google alle accuse della EFF non si è fatta attendere. Secondo il colosso dei motori di ricerca, si tratta di approcci innovativi che consentono alle aziende di prosperare e agli utenti di navigare in modo sicuro.
"Riteniamo che l'utilizzo sicuro dei dati possa migliorare l'esperienza degli utenti" ha dichiarato un portavoce di Google a The Register. "Con la crescente dipendenza della vita quotidiana dalla tecnologia digitale, vogliamo garantire che i dati degli utenti vengano utilizzati in modo ancora più responsabile".
"Le tecnologie che migliorano la privacy come l'archiviazione su dispositivo e la privacy differenziale sono al centro di Privacy Sandbox, consentendo agli utenti di ottenere annunci pertinenti senza condividere l'identità con i siti web. Ignorare come funziona Privacy Sandbox è nel peggiore dei casi allarmismo senza motivo e, nel migliore, chiusura mentale all'innovazione".
96 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infohttps://www.top10vpn.com/guides/best-private-browsers
E poi fatevi una buona vpn (consiglio Nordvpn o Expressvpn) e spooferate bene anche la vostra posizione. Ovviamente non usate mai google come motore di ricerca
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dpn deeper network e guadagni anche mentre navighi, senza dover necessariamente fare stake (se si acquista il mini o quello nuovo consiglio vivamente di metterci la basetta raffreddante sotto, oppure un paio di ventoline, anche se non si mina mentre si utilizza (quindi si usa solo per navigare) scalda comunque
paghi il dispositivo come fosse una vpn lifetime
Articolo interessante.
Esatto.... una VPN ci vuole, ma da usare solo quando ci si connette al wifi in aeroporto, al centro commerciale, in pubblico, ecc....
O per cercare un argomento in un posto specifico (io per esempio che vivo all'estero, se non uso la VPN per certe ricerche non mi escono i risultati corretti come se mi trovassi in Italia)
Supporta il multi utente Google?
E' una cosa che per me è vitale con un click avere sessioni indipendenti....
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