Astrobotic: il lander Peregrine brucerà nell'atmosfera terrestre per non generare detriti

Che il lander Peregrine non sarebbe più allunato era chiaro da poco dopo l'annuncio del guasto. Ora Astrobotic ha annunciato che, in accordo con NASA, comunità scientifica e governo USA, il lander Peregrine brucerà nell'atmosfera terrestre.
di Mattia Speroni pubblicata il 15 Gennaio 2024, alle 20:25 nel canale Scienza e tecnologiaAstroboticNASA
Negli scorsi giorni abbiamo scritto della "sfortunata avventura" del lander lunare Astrobotic Peregrine. Come accennato sarebbe dovuto essere il ritorno degli statunitensi sul suolo della Luna dopo la missione umana Apollo 17 del 1972, questa volta però con una missione robotica affidata a un'azienda privata. Se la missione fosse riuscita, la società privata sarebbe stata la prima a far allunare correttamente un lander lunare dopo gli insuccessi di SpaceIL (israeliana) e iSpace (giapponese).
Dopo il lancio avvenuto correttamente con il nuovo vettore ULA Vulcan Centaur, il lander lunare ha sperimentato quasi subito un problema grave al sistema di propulsione dal quale ha iniziato a fuoriuscire propellente determinando problematiche quali la difficoltà di mantenere l'assetto e utilizzando altro propellente per far funzionare i motori oltre i limiti ingegneristici. La situazione è apparsa sin da subito grave anche se il team che gestiva il lander insieme alla NASA e a ULA hanno cercato di fare del loro meglio per risolvere il problema o mitigarlo.
Astrobotic Peregrine brucerà nell'atmosfera della Terra
Trattandosi del primo lancio tutti i dati raccolti, anche se non in una situazione nominale, sono importanti. Per questo Astrobotic si è impegnata a cercare di estendere la vita operativa del lander Peregrine, nonostante la possibilità di allunare sia stata esclusa. Per esempio è stato possibile alimentare i carichi utili attivi che hanno iniziato a raccogliere dati così da non sprecare neanche questa occasione.
Rimaneva da decidere cosa fare con il lander lunare in avaria. Avere un dispositivo di questo tipo, che diventerà non più controllabile una volta terminato il propellente, era un grande rischio. La sua traiettoria prevedeva di raggiungere l'orbita lunare, invertire la rotta e tornare verso la Terra per sfruttare la fionda gravitazionale del pianeta e arrivare così in orbita intorno alla Luna.
Questo comporta però la possibilità che il lander si trovi sia su orbite utilizzate da satelliti sia in orbita intorno alla Luna. Entrambe le situazioni non sono consigliabili e quindi Astrobotic, in accordo con la NASA, la comunità spaziale e col governo degli Stati Uniti, ha deciso di far bruciare il Peregrine nell'atmosfera terrestre così da limitare i problemi.
La società ha scritto in un comunicato che "la raccomandazione che abbiamo ricevuto è quella di far bruciare il veicolo spaziale durante il rientro nell’atmosfera terrestre. Poiché questa è una missione commerciale, la decisione finale dell’ultima traiettoria di volo di Peregrine è nelle nostre mani".
Come spiegato da Astrobotic, la scelta è quella di bilanciare l'estensione della vita utile del lander raccogliendo informazioni e ricevere dati dai carichi utili senza però avere un rischio di creare detriti in ambiente cislunare dove saranno presenti anche molte missioni future (comprese quelle umane). La missione è durata per oltre 6 giorni e 16 ore ed è stato possibile accendere uno dei motori principali per 200 ms anche se il rapporto tra ossidante e propellente non era corretta a causa del guasto.
La buona notizia è che le altri parti hardware, software e dell'avionica hanno funzionato correttamente così come tutti i carichi utili. I dati raccolti saranno utili per le future missioni di Astrobotic, compresa quella che prevede il lander lunare di maggiori dimensioni chiamato Griffin. Il 18 gennaio alle 18:00 (ora italiana) si terrà anche una conferenza stampa con la NASA per gli ultimi aggiornamenti sul lander.
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