Per la Russia i dati dei social network devono restare nei confini del Paese

Dal 2016 i social network dovranno conservare i dati dei cittadini all'interno del confine russo. Un espediente per allontanare Google, Facebook e Twitter dal Paese?
di Andrea Bai pubblicata il 07 Luglio 2014, alle 09:44 nel canale WebGoogleTwitter
Il parlamento russo ha approvato una legge secondo la quale le informazioni dei cittadini presenti su social network e servizi assimilabili dovranno obbligatoriamente essere conservate all'interno dei confini della Russia. Il Cremlino sostiene che la nuova legislazione è necessaria per la protezione dei dati dei cittadini, ma a livello globale la nuova misura è vista come una violazione dei principi di Internet, nonché preoccupante per il popolo russo.
La nuova legge richiede pertanto che i server dei servizi di social media siano fisicamente situati in Russia dal 2016 in poi. Nonostante sia abbastanza nebulosa la descrizione di ciò che può essere qualificato come social network, nella legge viene chiaramente specificato che le compagnie che hanno sede in altri paesi come Google+, Facebook e Twitter non sono immuni alle nuove direttive.
"L'obiettivo di questa legge è di creare un pretesto quasi legale per chiudere Facebook, Twitter, YouTube e tutti gli altri servizi. L'obiettivo ultimo è di chiudere bocche, applicare la censura nel paese e dare forma ad una situazione dove il business Internet non sia in grado di esistere o di funzionare adeguatamente" ha dichiarato Anton Nossik, osservatore del web russo, a Reuters.
Il Presidente Russo Vladimir Putin ha definito non molto tempo fa Intenet come un "progetto della CIA" e ha attaccato duramente il più grande motore di ricerca del Paese, Yandex, per aver fatto affari con reatà occidentali. Il parlamento Russo ha inoltre recentemente riconosciuto al governo l'autorizzazione a chiudere senza alcun preavviso siti considerati estremisti o di minaccia alla stabilità. Le considerazioni di Putin contro la CIA hanno portato il Presidente Russo ad affermare che la Russia deve "combattere per i suoi interessi" su Internet, definita "ancora in sviluppo".
26 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoChe cmq Putin sia un pazzo mi sembra di averlo gia' detto, no? :-D
incredibile!!!
non capisco come sia possibile, ma mi trovo d'accordo con Putin!Che io sappia, usano principalmente vkontakte. Che tra l'altro è parecchio meglio di facebook, e tra l'altro da quel che so io, è stato creato da un certo Pavel Durov che vive a Torino
EDIT: Wikipedia mi dice che non vive a Torino, ci è solo cresciuto.
http://www.reuters.com/article/2014...EA1E0IG20140215
"We'll talk with France about how we can maintain a high level of data protection," Merkel said.
"Above all, we'll talk about European providers that offer security for our citizens, so that one shouldn't have to send emails and other information across the Atlantic. Rather, one could build up a communication network inside Europe."
http://www.reuters.com/article/2014...EA1E0IG20140215
"We'll talk with France about how we can maintain a high level of data protection," Merkel said.
"Above all, we'll talk about European providers that offer security for our citizens, so that one shouldn't have to send emails and other information across the Atlantic. Rather, one could build up a communication network inside Europe."
C'è già in progettazione un progetto di dorsale trans-pacifica, che escluderà completamente gli USA dal transito.
Imho si tratta di scelte giustissime sotto il profilo strategico. Purtroppo in politica non esistono amici, ma solo sciacalli e bisogna proteggersi ( soprattutto da quelli che ritieni amici ).
Disiscriversi da un social network e pensare di cancellare i dati, è una pura illusione.
E poco importa se sono dati che valga la pena monitorare o meno.
Un'articolo di ieri del Washington Post:
http://www.washingtonpost.com/world...6322_story.html
http://userdatamanifesto.org/
O si vieta il trasferimento di queste informazioni o si fa pagare agli idioti che usano i "social network" una tassa (intorno ai 1000 Euro annui) per rifarci del PIL sputtanato
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