Da Fujitsu un hard disk con sistema di codifica AES a 256 bit

Fujitsu presenta un nuovo modello di disco rigido dotato di sistema di codifica AES 256bit indirizzato al mercato consumer
di Fabio Gozzo pubblicata il 29 Aprile 2008, alle 10:12 nel canale StorageFujitsu
Il produttore di hardware Fujitsu ha da poco annunciato un nuovo modello di hard disk dotato di un sistema di codifica basato su chiavi AES a 256 bit e che promette alte prestazioni e grandi capacità.
Il nuovo Fujitsu MHZ2 CJ ha un form-factor di 2,5 pollici ed è disponibile con differenti capacità: 80GB, 120 GB, 160GB, 250GB e 320GB. Il dispositivo è dotato di un'interfaccia Serial-ATA 150/300, di 16 MB di cache ed ha una velocità di rotazione di 7200 rpm. Secondo quanto dichiarato dal produttore, il disco ha un tempo di accesso in lettura medio di 10,5 millisecondi, mentre il tempo d'accesso in scrittura medio è di 12,5 millisecondi.
Ma la caratteristica tecnica di maggiore interesse è senza dubbio il sistema di cifratura implementato in questo modello. Il chip di questo dispositivo è stato infatti dotato di un sistema di codifica hardware che cifra i dati utilizzando l'algoritmo AES a 256 bit, risultando decisamente più veloce delle più comuni soluzioni software.
Questo modello di hard disk codifica automaticamente i dati durante le fasi di memorizzazione, per poi ritradurli in chiaro in fase di lettura. Tutti i dati memorizzati sul disco possono essere dunque resi completamente illeggibili semplicemente distruggendo la chiave di cifratura mediante un'apposita funzione.
Fujitsu non è il primo produttore a proporre una soluzione di questo tipo: Seagate ad esempio propone già da tempo un disco rigido con sistema di codifica che sfrutta chiavi di cifratura a 128 bit.
17 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoE' certamente interessante, ma forse non così tanto
Ottimo per la Parmalat e per chi fa largo uso di emule!
Ottimo per la Parmalat e per chi fa largo uso di emule!
silvio lo usa da anni...
e visto che è ancora libero direi che funziona mooolto bene...
teniamo fuori la politica, grazie
(visto anche che con l'argomento poco ci azzecca)
Se non è così aspettiamo chiarimetni da chi ne sa di più.
Ma come funziona?
A seconda dei casi, 'sto sistema presenta diversi punti deboli.1) Per forza di cose, se la password è di tipo HW, sulla confezione deve essere riportata. Se, peggio, è "incorporata" nel PC o nel notebook, deve essere riportata sulla confezione o sul monitor (per es. al momento della prima attivazione). Ciò significa che se il PC (o l'HD esterno o interno che sia) viene consegnato a un dipendente da parte del funzionario HW della ditta da cui dipende, ci saranno più persone a conoscere la PW
2) Se la distruzione è possibile via HW, lo immaginate un dipendente qualsiasi (cioè privo delle competenze specifiche) che apre il PC /notebook e smanetta? Ma non fa prima a passarlo nel tritarifiuti o sotto lo schiacciasassi?
3) Se la distruzione è di tipo SW / Firmware, prevedo molti furbacchioni che dirotteranno le proprie competenze sui virus per distruggere 'sti HD via e-mail ("Clicca qui per aumentare le potenzialità del tuo HD " ).
O no?
PS: dimenticavo: se la PW è incorporata in un chip all'interno dell'HD e non leggibile (cioè se è solo possibile distruggerlo, ma non leggerlo) immaginate il rischio elevatissimo se qualcosa va storto? Per prudenza sarebbe meglio fare back-up frequenti, per esempio su un DVD. E dove li conservo 'sti DVD? Ma è ovvio: nel cassetto della scrivania...
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