Quanto costa davvero all'ambiente ogni richiesta AI? Google svela numeri sorprendenti
Google ha pubblicato dati dettagliati sul consumo energetico, le emissioni di CO2 e l'acqua utilizzata dai modelli Gemini durante le richieste di testo. I risultati mostrano un'efficienza sorprendente e chiariscono quanto pesa realmente l'AI sull’ambiente, tra hardware, data center e infrastrutture
di Rosario Grasso pubblicata il 22 Agosto 2025, alle 11:26 nel canale WebGoogleGemini
Google ha rivelato le quantità di energia, CO2 e acqua che vengono consumate da ogni richiesta ai modelli AI Gemini. Secondo i dati pubblicati, il prompt di testo medio consuma 0,24 Wh di energia, emette 0,03 gCO2e e utilizza 0,26 ml d'acqua, l'equivalente di meno di nove secondi di TV accesa. Questi valori tengono in considerazione i consumi non solo dei i chip principali, ma anche di RAM, infrastrutture di supporto e sistemi di raffreddamento.
Negli ultimi 12 mesi, il consumo energetico e le emissioni per prompt sono calati rispettivamente di 33 e 44 volte, pur garantendo risposte più accurate. Miglioramenti hardware e software, unitamente all'uso di data center ultra-efficienti con un PUE medio (Power Usage Effectiveness, indicatore standard utilizzato per misurare l’efficienza energetica di un data center) di 1,09, hanno permesso questi risultati.
Gemini utilizza architetture Transformer avanzate con tecniche come Mixture-of-Experts e distillazione dei modelli. Solo la parte del modello necessaria viene attivata per poter ridurre i calcoli e i trasferimenti di dati di 10-100 volte. Algoritmi ottimizzati e training quantizzato aumentano ulteriormente l'efficienza, mentre l'hardware TPU (Tensor Processing Unit, un tipo di chip progettato da Google specificamente per eseguire calcoli di machine learning) di ultima generazione, Ironwood, risulta 30 volte più efficiente rispetto alle prime versioni.
Google ottimizza anche la gestione dei modelli inattivi e delle richieste variabili e sposta dinamicamente i modelli tra TPU e CPU per ridurre gli sprechi. Oltre a questo l'uso responsabile dell'acqua è garantito grazie a valutazioni scientifiche dei bacini idrici, con l'obiettivo di compensare il 120% del consumo medio.
Il tema del consumo di acqua per il raffreddamento dei sistemi alla base dei modelli di calcolo è di attualità soprattutto in seguito a una recente indagine del New York Time sui data center di Meta. Nei grandi data center, anche con circuiti chiusi per il raffreddamento dei chip, l'acqua continua a essere necessaria perché questi sistemi da soli non bastano a dissipare tutto il calore generato dalle TPU e dalle GPU ad alte prestazioni. Il circuito chiuso all'interno dei server trasferisce il calore dai chip a un fluido refrigerante, ma a livello globale del data center quel calore deve comunque essere disperso nell'ambiente. Qui entrano in gioco le torri di raffreddamento evaporative: l'acqua funge da mezzo per trasportare il calore all'esterno ed evapora in parte per ridurre la temperatura complessiva. Questo metodo è molto più efficiente energeticamente rispetto al raffreddamento esclusivamente elettrico, ma implica che una quantità di acqua venga consumata regolarmente. In pratica, i circuiti chiusi proteggono i chip e riducono perdite locali, ma non eliminano la necessità di utilizzare acqua per gestire il calore su larga scala.
Condividendo la metodologia completa, Google punta a migliorare l'efficienza AI a livello industriale e, in attesa di conseguire i risultati, mostra come ogni richiesta abbia un impatto ambientale molto più basso di quanto stimato precedentemente. Il documento completo con i dettagli tecnici è disponibile su Google Cloud Blog.










Cineca inaugura Pitagora, il supercomputer Lenovo per la ricerca sulla fusione nucleare
Mova Z60 Ultra Roller Complete: pulisce bene grazie anche all'IA
Renault Twingo E-Tech Electric: che prezzo!
I Funko Pop potrebbero sparire per sempre: vendite a picco e debiti alle stelle
Windows 98 in crash davanti a migliaia di persone: la reazione di Gates e le conseguenze per Microsoft
Samsung Smart TV 85'' Neo QLED Mini LED in offerta su Amazon: un TV da 2.000€ oggi a 1.399€
TikTok rafforza la sicurezza degli acquisti in-app con nuove misure di protezione
Samsung Galaxy S25 Ultra 256 GB a 879,85€ su Amazon: il top di gamma mai così conveniente
Sanzione ridotta per TIM: l'azienda paga e chiude il caso teleselling con AGCOM
DJI Osmo 360 in super offerta su Amazon: -29%, versioni Standard e Adventure a prezzi mai visti
Moto Watch Fit con Moto AI a metà prezzo: smartwatch completo con GPS e 16 giorni di autonomia a 49,90€
Batterie ibride plug-in: la classifica dei marchi che durano di più (e di meno)
Ayaneo Next 2 è ufficiale: prestazioni da desktop nel palmo di una mano (costerà un rene?)
Windows 11 26H1 è ufficiale, ma è solo per Arm: brutte notizie per i possessori di PC x64
Archive.is nel mirino: l'FBI vuole sapere chi lo gestisce
CMF by Nothing Buds 2a: le cuffie ANC con bassi profondi e autonomia record a soli 27€ su Amazon
Galaxy Watch 7 e 8 in offerta su Amazon: i nuovi smartwatch Samsung con Galaxy AI scendono fino a 135€, anche il modello Classic in sconto









6 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoGià, oste com'è il vino?
Alcune ricerche indipendenti:
Gennaio 2025: Explained: Generative AI’s environmental impact
Ottobre 2024: Power Hungry Processing: Watts Driving the Cost of AI Deployment?
Novembre 2023: How much water does AI consume? The public deserves to know
non possono per l'evaporazione raccogliere il vapore più in alto, recuperare la condensa e ributtare in circolo filtrata?
un po' come gli heatpipe, vabbè li è un circuito chiuso qu sarebbe parzialmente aperto ma cmq...
non possono per l'evaporazione raccogliere il vapore più in alto, recuperare la condensa e ributtare in circolo filtrata?
un po' come gli heatpipe, vabbè li è un circuito chiuso qu sarebbe parzialmente aperto ma cmq...
Sicuramente si può fare ma la "condensa" diventa tale perchè a contatto con una superficie raffreddante quindi per fare quello che dici serve una superficie enorme su cui condensare (o una camera stagna compressa che però richiederebbe energia anche per la compressione del vapore).
Quello che invece sarebbe più intelligente è recuperare il calore prodotto per usarlo come fonte secondaria.
https://www.gruppoa2a.it/it/media/s...mento-lombardia
https://www.edilportale.com/news/20..._106309_67.html
Dal momento che il teleriscaldamento è anche l'unico modo per rendere sostenibile il riscaldamento di edifici vecchi (come il 70-80% degli immobili italiani) in zone densamente abitate sarebbe un buon modo per prendere due piccioni con una fava.
Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".