Tra Cina e USA spunta l'Arabia Saudita: la produzione di PC guarda al Medio Oriente?

Tra Cina e USA spunta l'Arabia Saudita: la produzione di PC guarda al Medio Oriente?

Lenovo, HP e Dell valutano l'espansione produttiva in Arabia Saudita, attratte dagli incentivi del piano Vision 2030 e la possibilità di aggirare i dazi che colpiscono Cina. Lenovo ha già annunciato una fabbrica a Riyadh. Più cauti gli ODM, frenati da logistica e supply chain non consolidate in Medio Oriente.

di pubblicata il , alle 09:58 nel canale Mercato
LenovoDell TechnologiesHP
 

I tre principali produttori di PC al mondo - Lenovo, HP e Dell - stanno valutando con sempre maggiore attenzione l'espansione della propria filiera in Arabia Saudita. La mossa si inserisce in un contesto globale caratterizzato da crescenti incertezze commerciali, in particolare legate ai dazi tra Cina e Stati Uniti, e dalla volontà saudita di diversificare la propria economia nell'ambito del piano "Vision 2030".

Secondo quanto riportato dal taiwanese Digitimes, il governo saudita ha avviato un'intensa campagna per attrarre produttori tecnologici con impianti situati in Cina, offrendo condizioni economiche favorevoli e sostegni finanziari. Tra i tre colossi, Lenovo è quello più avanti nel percorso: ha già annunciato la costruzione di una fabbrica per l'assemblaggio di PC e server a Riyadh, supportata da un investimento da 2 miliardi di dollari proveniente da una controllata del Public Investment Fund (PIF), il fondo sovrano saudita da 620 miliardi di dollari.

Dell e HP, dal canto loro, avrebbero recentemente inviato delegazioni per valutare siti e opportunità logistiche. Le due società stanno infatti esaminando con attenzione l'offerta saudita, che comprende incentivi significativi come la costruzione a spese dello Stato di nuove fabbriche, l'accesso privilegiato a contratti governativi regionali e la possibilità di espandere la propria presenza nei mercati africani.

Oltre alle aziende OEM (Original Equipment Manufacturer), l'invito saudita si rivolge anche agli ODM (Original Design Manufacturer) - tra cui Foxconn, Quanta, Wistron, Compal e Inventec - responsabili della progettazione e produzione per conto terzi. Tuttavia, la risposta sarebbe stata più tiepida.

Le aziende ODM considerano determinanti la solidità della catena di approvvigionamento, la logistica e la prossimità ai propri principali clienti, fattori che al momento rendono l'Asia e il Messico location più affidabili rispetto al Medio Oriente.

Vietnam e Thailandia restano hub strategici per molti ODM, grazie a reti consolidate e alla vicinanza con altri fornitori. Anche il Messico gioca un ruolo chiave, grazie ai vantaggi offerti dal trattato USMCA, che permette di esportare verso gli Stati Uniti a condizioni agevolate.

È chiaro che l'imprevidibilità dello scenario globale a fronte della politica dell'amministrazione Trump in tema commerciale sta ponendo più di qualche interrogativo in tutta la filiera produttiva, aprendo a possibilità che solo alcuni anni fa sembravano più che remote.

3 Commenti
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Max Power24 Aprile 2025, 10:36 #1
Opportunisti...

Poi, come in Cina, vedremo le conseguenze a lungo termine.
AtaruGolan24 Aprile 2025, 15:44 #2
Le stesse aziende che stanno forzando i dipendenti ad insegnare il proprio knowhow all'intelligenza artificiale, e spostando il lavoro tramite società di terze parti in India, spostando la parte di lavoro già abbastanza collaudata e pian piano stanno spostando sempre più porzioni manmano che la I A si forma, ricordiamoci il fattore "Forzati" per inserito come metrica obbligatoria del proprio lavoro con target 100% di utilizzo, senza nessuna remunerazione aggiuntiva ovviamente. l'Europa se ne frega pur sapendo.
Gnubbolo26 Aprile 2025, 00:36 #3
L'Arabia ha cominciato a scavare, non so.. 2045 è una data ambiziosa per la conclusione dei lavori. La robotica aiuterà.
https://www.youtube.com/watch?v=4JI5I4NjV-U

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