Rhea2 spunta in una roadmap: è la seconda generazione del processore europeo per supercomputer

SiPearl, la società francese che ha sviluppato il primo processore europeo per HPC, il Rhea1, sta già lavorando al suo successore. Il Rhea2 dovrebbe debuttare in un supercomputer europeo di classe exascale nel corso del 2026.
di Manolo De Agostini pubblicata il 11 Marzo 2024, alle 07:41 nel canale ProcessoriSiPearl
Il processore europeo per supercomputer, il Rhea1 di SiPearl che vedremo per la prima volta all'opera nel supercomputer Jupiter, avrà un successore. Il Rhea2, infatti, è apparso in una roadmap condivisa nell'ambito della European Processor Initiative (EPI), impegno tramite il quale l'UE vuole creare un ecosistema locale di chip atto a garantirsi la sovranità tecnologica.
L'iniziativa ha assunto maggiore urgenza dopo lo shortage dei chip vissuto in era pandemica. L'UE ha fatto molto affidamento su Taiwan e sulla Cina per la produzione di chip, e sugli Stati Uniti per la proprietà intellettuale. Con l'EU Chips Act, approvato lo scorso anno, l'UE sta cercando di creare una filiera locale completa in grado di sopperire a eventuali imprevisti.
Stando alla roadmap, il Rhea2 debutterà all'interno di un supercomputer exascale nel corso del 2026, probabilmente il Jules Vernes che vedrà la luce in Francia. Al momento non ci sono molti dettagli, ma qualcosa in più potrebbe trapelare nel corso dell'EuroHPC Summit che si terrà ad Anversa, Belgio, il 18-20 marzo.
Da quanto si vede nella roadmap, Rhea2 si baserà su un progetto "dual chiplet" e, secondo il sito di settore HPC Wire, dovrebbe continuare a essere basato su core ARM. Ricordiamo che recentemente la società britannica ha presentato i Neoverse V3, ma non è chiaro saranno loro, o i V2, al centro di Rhea2. Il Rhea1, invece, è basato su core Neoverse V1.
Rhea2 rappresenterà un aggiornamento a tutto tondo di Rhea1, anche per quanto riguarda il processo di produzione, che sarà più avanzato dell'N6 di TSMC usato per l'attuale versione.
In un'intervista rilasciata in passato, il CEO di SiPearl Philippe Notton disse che lo sviluppo della seconda generazione di Rhea sarebbe stato più rapido grazie alle lezioni apprese nella messa a punto della prima generazione.
Intanto, il Rhea1 si appresta a debuttare il prossimo anno nel supercomputer Jupiter che sarà operativo presso il Jülich Supercomputing Centre in Germania.
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Jupiter sarà basato su due parti, un "Booster Module" con 23752 acceleratori GH200 Grace Hopper Superchip e un "Cluster Module" con i processori SiPearl Rhea1. Il supercomputer è stato progettato per essere modulare e consente a diversi acceleratori di essere collegati al sistema centrale.
Ricordiamo che nell'ambito di EPI non c'è solo il processore "general pupose" Rhea, ma anche un acceleratore per calcoli di IA e ML basato su architettura RISC-V, parte dell'impegno noto come European Processor Accelerators (EPAC), in cui rientra anche l'acceleratore PCIe Hurricane.
1 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoPreferirei che si investisse di più su altre iniziative, tipo Pulp Platform (ETH Zurich ed Università di Bologna) che con meno fondi hanno sviluppato un sacco di roba open source è molto più interessante che potrebbe dare vita ad un vero ecosistema "Made in EU".
Ad esempio, date un occhiata al mini-core Snitch ( https://pulp-platform.github.io/snitch/ ).
E' progettato per essere agganciato facilmente ad una FPU o ad un altro coprocessore in modo ad esempio da creare sistemi a basso consumo sia per l'edge computing che per cluster HPC.
Può essere utilizzato anche per implementare unita di calcolo per GPU o di architetture CGRA.
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