Agenzia Spaziale Europea ESA: un viaggio da Frascati al cielo

Visita all'ESA, Agenzia Spaziale Europea, alla scoperta di alcuni progetti molto interessanti per il monitoraggio ambientale, per la gestione delle emergenze ed anche riconducibili all'esplorazione spaziale. Un'occasione inoltre per conoscere meglio il ruolo che assume il calcolo in strutture di questa importanza.
di Alessandro Bordin pubblicato il 16 Aprile 2009 nel canale SistemiRiflessioni
Spesso, al lancio di un nuovo processore, sono in molti a chiedersi a cosa diavolo servano quei MHz di frequenza in più o che influenza possa avere l'integrazione di una data tecnologia o un risparmio di pochi Watt a parità di lavoro. Un discorso più che legittimo se si pensa al processore singolo che equipaggia con buon probabilità la postazione che state utilizzando per leggere questo mio articolo, la cui sostituzione con una CPU più recente porterebbe ad incrementi prestazionali percepiti prossimi allo zero, specie nell'uso quotidiano con applicativi da ufficio.
Certo, le cose cambiano in ambito server, specie dove diverse migliaia di CPU sono impegnate a svolgere calcoli che sfuggono quasi alla comprensione, tanto sono distanti dal nostro modo di lavorare ed utilizzare il PC. Con questo articolo ho voluto sottolineare l'importanza che in alcuni particolari ambiti riveste l'elaborazione dati. Una CPU che permette di dimezzare i tempi di calcolo di elaborazione di dati complessi fa la differenza, a prescindere ovviamente dal marchio. Se con una rete di server datati è ad esempio possibile elaborare le immagini del satellite per dare ordini di priorità ad un'emergenza, come un terremoto o un'alluvione, è facile capire come un dimezzamento dei tempi, specie se l'ordine di grandezza sono le ore, possa fare una differenza enorme.
Pensiamo ad esempio alla possibilità di visualizzare in tempo reale le immagini riprese dal satellite per capire quali linee di comunicazione terrestri siano agibili e quali no. Non siamo ancora a questi livelli, ma si capisce perfettamente come la riduzione dei tempi di calcolo sia di vitale importanza in determinati ambiti, magari pensando alla previsione della traiettoria di un uragano, giusto per fare un esempio.
La permanenza all'ESA, sebbene limitata a qualche ora, ci ha permesso di toccare con mano alcune di queste problematiche, così come di "umanizzare" una materia che è solita giungerci astratta, filtrata e distorta dalla letteratura fantascientifica. Astronauti, satelliti e missili, ops, lanciatori, sono cose che ci fanno pensare a qualcosa di distante e spesso incomprensibile. Eppure il frutto di questo lavoro è fra noi da tempo, vuoi sotto forma di previsioni del tempo o di navigatore satellitare presente nel telefono cellulare proprio di fianco a voi in questo momento. E' fra noi quando un soccorso arriva in tempo, oppure quando semplicemente soffermiamo a guardare un documentario su NatGeoSat.
Sono lontanissimi i tempi in cui i nostri antenati, citati ad inizio articolo, guardavano il cielo usando solchi delle conchiglie come riferimento. Adesso la prospettiva è cambiata, lo sviluppo del linguaggio e la conoscenza condivisa hanno permesso di fare passi da gigante, molti dei quali hanno portato occhi ed orecchie digitali al di là dell'atmosfera per migliorare la nostra qualità di vita. Vi è però un denominatore comune fra noi ed i nostri antenati da poco bipedi, ovvero la curiosità che spinge ad andare oltre ai confini del noto. Se ci pensate, tutto nasce da lì.
28 Commenti
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Ora ci vuole una visita al Kennedy Space Center o al Jet Propulsion Laboratory
è come un bel romanzo, quando finisci di leggere ti dispiace che sia finito
A saperlo che venivate a fare un visita da queste parti.
Articolo notevole.
Una dubbio: "lanciatori"??? Che mi ricordi, da studi aerospaziali (amatoriali) si dovrebbero chiamare "vettori".
Una dubbio: "lanciatori"??? Che mi ricordi, da studi aerospaziali (amatoriali) si dovrebbero chiamare "vettori".
Mi pare che come termine sia abbastanza utilizzato. Se poi sia "corretto" non lo so..
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