Agenzia Spaziale Europea ESA: un viaggio da Frascati al cielo

Visita all'ESA, Agenzia Spaziale Europea, alla scoperta di alcuni progetti molto interessanti per il monitoraggio ambientale, per la gestione delle emergenze ed anche riconducibili all'esplorazione spaziale. Un'occasione inoltre per conoscere meglio il ruolo che assume il calcolo in strutture di questa importanza.
di Alessandro Bordin pubblicato il 16 Aprile 2009 nel canale SistemiESA e gestione delle criticità ed emergenze
Disporre di satelliti in grado di monitorare particolari aree del globo non è utile solo alla definizione di modelli per previsioni, ma anche per far fronte a situazioni critiche e di emergenza. Esempi concreti vengono dai fatti che purtroppo ogni tanto la cronaca ci offre, come ad esempio l'alluvione in India dell'agosto 2007. Accordi internazionali permettono una tempestiva collaborazione fra i differenti enti, che sono in grado di fornire informazioni utilissime già a poche ore dalla segnalazione.
Si pensi appunti al caso dell'alluvione: l'elaborazione delle immagini nei tempi più brevi possibili può garantire la conoscenza delle vie di comunicazione non ancora interrotte dal disastro, con benefici facilmente comprensibili nell'ottica dei soccorsi alle vittime della disgrazia.
Un interessante esempio che ci riguarda da vicino lo si può rintracciare nel monitoraggio dell'attività vulcanica e sismica dell'Etna e nei Campi Flegrei nei pressi di Napoli. L'elaborazione su base anche decennale di queste aree permette di tenere monitorata la situazione e di notare comportamenti anomali o preoccupanti.
Mi ha particolarmente colpito questa animazione, che mette in risalto il "respiro" del vulcano. Si può notare come l'attività sotterranea dell'Etna porti al sollevamento del terreno anche di quasi 15 centimetri, il tutto con animazioni ottenute con una grandissima quantità di scatti effettuati nel tempo.