Agenzia Spaziale Europea ESA: un viaggio da Frascati al cielo

Agenzia Spaziale Europea ESA: un viaggio da Frascati al cielo

Visita all'ESA, Agenzia Spaziale Europea, alla scoperta di alcuni progetti molto interessanti per il monitoraggio ambientale, per la gestione delle emergenze ed anche riconducibili all'esplorazione spaziale. Un'occasione inoltre per conoscere meglio il ruolo che assume il calcolo in strutture di questa importanza.

di pubblicato il nel canale Sistemi
 

I programmi dell'ESA

L'ESA ha programmi attivi in ambito di tecnologia spaziale, scienza ed esplorazione robotica, voli spaziali umani e lanciatori. Di fatto, buona parte di ciò che ha a che fare con la tecnologia satellitare in ambito civile in Europa passa dall'ESA. “Assicurare e promuovere, per scopi esclusivamente pacifici, la cooperazione fra stati Europei per la ricerca spaziale, la tecnologia e le applicazioni spaziali.” E' questo quello che si legge nel secondo articolo della convenzione dell'ESA, Agenzia Spaziale Europea, che ci teniamo a sottolineare onde escludere qualsiasi implicazione di difesa o bellica.

Trattare anche brevemente ogni progetto dell'ESA richiederebbe un mese di tempo, così come considerare tutti gli aspetti dei finanziamenti che ne alimentano gli studi. Invito quindi a leggere il sito ufficiale a chi volesse saperne di più. Personalmente mi limiterò a fare una rapida panoramica su quando mi è stato mostrato, con particolare attenzione al monitoraggio ambientale e al programma Galileo. Proprio a Frascati infatti ha sede l'ESRIN, European Space Research Institute, un centro appartenente al mondo ESA incentrato sull'osservazione della Terra. Qui si trova il più grande archivio di dati ambientali d'Europa, frutto della raccolta di informazioni sia satellitari che terrestri, oltre ad un team di progetto per il lanciatore Vega.

Per i profani come me quello di fronte ad uno degli edifici è un generico razzo ma, chiedendo lumi sull'argomento, vengo corretto: sono di fronte ad un modello di lanciatore, termine ben più preciso che identifica sì un razzo, ma con il preciso scopo di portare nello spazio un carico utile. Un primo lanciatore Vega lascerà la Terra, stando alle previsioni, nel novembre di quest'anno; un motivo di orgoglio per l'Italia, che ha finanziato per il 65% il progetto. Questo lanciatore permetterà di portare in orbita due o tre piccoli carichi  e posizionarli su orbite diverse, un compito svolto di solito da lanciatori di dimensioni ben maggiori. Uno dei progetti più importanti dell'ESA, e sicuramente tra i più conosciuti, riguarda il sistema di posizionamento Galileo, che andremo a trattare nella pagina seguente.

 
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