Agenzia Spaziale Europea ESA: un viaggio da Frascati al cielo

Visita all'ESA, Agenzia Spaziale Europea, alla scoperta di alcuni progetti molto interessanti per il monitoraggio ambientale, per la gestione delle emergenze ed anche riconducibili all'esplorazione spaziale. Un'occasione inoltre per conoscere meglio il ruolo che assume il calcolo in strutture di questa importanza.
di Alessandro Bordin pubblicato il 16 Aprile 2009 nel canale SistemiL'importanza del calcolo
L'importanza dell'interpretazione dei dati in arrivo dai satelliti è determinante in diversi scenari, come abbiamo avuto modo di vedere. Per meglio capire con esempi concreti i numeri in gioco, Luigi Fusco, Senior Advisor ESA ci ha offerto una dimostrazione in tempo reale di alcuni scenari con cui si trova a lavorare con una certa frequenza. Lo scopo è quello di dimostrare l'impatto prestazionale offerto dall'utilizzo di un server aggiornato con le più recenti CPU Intel Xeon della serie Xeon 5500, messo a confronto con le precedenti generazioni.
Tre le applicazioni prese in esame: mapping di immagini SAR, mapping di precisione di aree inondate ed un processamento interferometrico dell'area flegrea, applicativi in ordine crescente per carico di lavoro per le CPU.
La metodologia di test prevede la misurazione sia del tempo di servizio, ovvero dalla sottomissione del task al suo completamento, sia del tempo di calcolo, ovvero il tempo di calcolo epurato il più possibile dal reperimento dei dati da processare.
Stando a quanto osservato, trovano conferma i dati riportati nel riassunto mostrato in slide. Per quanto riguarda i tempi di servizio, vincolati al recupero dei dati dagli archivi, una macchina bi-processore equipaggiata con due Intel Xeon 5570 ha portato a termine il task FAIRE India in 36 minuti, contro i 54 minuti della macchina con due Intel Xeon 5410 ed i 70 minuti di una macchina Genesi 3 con Xeon 3,2GHz ancora più vecchi. I risultati, visibili in tabella, parlano di un incremento delle macchine equipaggiate con gli Xeon basati su architettura Nehalem che può arrivare a circa il 26%, che sale al 46% prendendo a riferimento la macchina più vecchia.
Il tempo di calcolo, che prende in considerazione i tempi reali del processamento del task escludendo il recupero dei dati dagli archivi, vede aumentare il vantaggio fino a circa il 54% rispetto alle macchine più datate. Ovviamente siamo di fronte ad un test mirato, difficilmente smentibile e impossibile da riprodurre in altra sede, ma appare chiaro come l'architettura Nehalem, prendendo anche come eccessivamente ottimistici i dati riportati, costituisca un passo avanti rispetto alle generazioni precedenti, cosa osservata anche in ambito desktop con le CPU Core i7.
Dovendo trarre delle considerazioni che prescindano dal marchio di processore utilizzato, appare chiaro come server sempre più potenti possano portare a benefici reali in questi particolari ambiti, garantendo sensibili riduzioni nel tempo di elaborazione dei task con ovvi benefici, specie nel trattamento dati relativi ad una emergenza.