Agenzia Spaziale Europea ESA: un viaggio da Frascati al cielo

Agenzia Spaziale Europea ESA: un viaggio da Frascati al cielo

Visita all'ESA, Agenzia Spaziale Europea, alla scoperta di alcuni progetti molto interessanti per il monitoraggio ambientale, per la gestione delle emergenze ed anche riconducibili all'esplorazione spaziale. Un'occasione inoltre per conoscere meglio il ruolo che assume il calcolo in strutture di questa importanza.

di pubblicato il nel canale Sistemi
 

ESA

L'ESA, European Space Agency, nasce nel 1975, al fine di coordinare gli sforzi di ben 17 paesi europei in ambito spaziale. Una scelta importante, specie pensando alla situazione geo-politica del tempo. Già dal primo dopoguerra l'élite scientifica, specie quella con lo sguardo rivolto in alto, trovava grandi opportunità di lavoro nelle sedi delle due superpotenze, Stati Unti e Unione Sovietica. Gli enormi investimenti stanziati da USA e URSS durante la guerra fredda permisero a scienziati di tutto il mondo di trovare una perfetta collocazione e grandi opportunità di ricerca, con il rischio concreto di lasciare la rimanente comunità scientifica con grandi idee ma pochissime possibilità di raggiungere risultati anche lontanamente immaginabili dai colleghi "schierati".

Ecco dunque che già dai primi anni '60, sei paesi europei (Belgio, Francia, Germania, Regno Unito, Italia e Olanda), con l'aggiunta dell'Australia, diedero vita all'ELDO (European Launcher Development Organisation). Lo scopo? Unire le forze al fine di realizzare un lanciatore, ovvero il vettore in grado di portare i orbita satelliti, senza dipendere da lanciatori statunitensi o sovietici. A questi paesi si aggiunsero poi Svevia, Svizzera, Danimarca e Spagna, dando vita ad un secondo ente, l'ESRO (European Space Research Organisation), specializzato in progetti satellitari.

La fusione di ELDO e ESRO, nel 1975, ha dato vita all'ESA per come la si intende ora, sebbene sia poco chiare alla gente della strada (me compreso prima di questo viaggio) quali siano con i compiti di un'agenzia vista come qualcosa di distante, quasi un'entità astratta operante su un piano cognitivo sconosciuto ed incomprensibile. Già il termine aerospaziale mette quasi soggezione: avrete notato come spesso, nelle pubblicità o in schede prodotto, basti affermare che un materiale sia utilizzato in abito aerospaziale per mettere a tacere ogni dubbio di qualità, facendo assurgere magari del semplice rame ad un rango superiore ed indiscutibile, lontano dall'essere messo in discussione.

Torniamo al presente e cerchiamo dunque di capire un paio di cose, ovvero: cosa ci fa Hardware Upgrade qui e cosa fa ESA in generale. La prima domanda ha una risposta semplice, la seconda no perché articolata. Hardware Upgrade è qui su invito di Intel, poiché proprio all'ESA sono presenti da qualche tempo alcune macchine equipaggiate con i nuovi processori Intel Xeon serie 5500 basati su architettura Nehalem, argomento trattato in modo approfondito a questo indirizzo.

Sarebbe però un peccato non trattare, anche se in modo superficiale, tutto ciò che c'è intorno a quei server, motivo del nostro pellegrinaggio tecnologico ed utile anche a contestualizzare il ruolo che il calcolo in genere (a prescindere dal colore del die...) riveste in questi centri di sapere scientifico.

ESA ha una struttura decentrata in diverse sedi: se le missioni scientifiche trovano collocazione nei Paesi Bassi al centro ESTEC di Noordwijk, troviamo invece l'ESA Mission Control (ESOC) a Darmstadt in Germania, cui spetta il compito di monitorare i satelliti in orbita. La raccolta, distribuzione ed archiviazione dei dati è invece compito dell'ESRIN, European Space Research Institute, sede di Frascati, in Italia, ovvero dove ci troviamo con questo viaggio a ritroso nel tempo.

 
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