Intel, l'investimento produttivo in Italia interesserà Catania e non Torino?

Intel, l'investimento produttivo in Italia interesserà Catania e non Torino?

L'Italia, insieme a Germania e Francia, potrebbe ospitare una fetta degli investimenti miliardari di Intel nel settore della produzione di chip in Europa. Dopo le indiscrezioni sull'area di Mirafiori a Torino, nelle scorse ore sembra aver preso quota Catania. In Piemonte però si dicono fiduciosi di vincere la partita.

di pubblicata il , alle 09:39 nel canale Processori
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Nella giornata di domani il CEO di Intel Pat Gelsinger sarà in Arizona per celebrare l'inizio della costruzione di due nuove Fab produttive figlie di un impegno da 20 miliardi di dollari annunciato lo scorso marzo. Questo è però solo uno dei tanti investimenti che Intel ha in programma e, in particolar modo, l'azienda ha recentemente ribadito la volontà di mettere sul piatto 80 miliardi di dollari nei prossimi 10 anni in Europa per aggiornare e potenziare la propria capacità produttiva.

Nelle scorse settimane si è parlato di un possibile investimento anche in Italia, nella zona di Torino (Mirafiori), all'interno di un'operazione che dovrebbe toccare più nazioni europee. Nelle ultime ore le indiscrezioni di stampa sembrano però virare non più verso Torino ma Catania, altro polo tecnologico italiano, noto per la presenza di STMicroelectronics.

"Intel si aspetta che gli Stati coinvolti e forse in parte il bilancio stesso dell'Unione europea contribuiscano all'investimento per circa il 30% dei costi. Ciò rafforza la voce di Italia, Germania e Francia nell'indicare una distribuzione dello sforzo, che andrebbe oltre il progetto dichiarato di una singola fabbrica da costruire in Europa", scrive Federico Fubini sul Corriere della Sera.


Il campus irlandese di Intel

A Dresda, area in cui producono già GlobalFoundries e Infineon, potrebbe sorgere l'impianto produttivo verso e proprio, mentre a Catania, "a ridosso del distretto tecnologico di StMicroelectronics, potrebbe arrivare un investimento di vari miliardi di euro (ancora da quantificare). Nel distretto siciliano andrebbero il cosiddetto "back end" e il packaging della filiera di Intel", in pratica tutti i passaggi successivi alla produzione del chip sul wafer, necessari per arrivare a un prodotto finale installabile e di qualità. Alla Francia andrebbe invece la ricerca e sviluppo sulle nuove tecnologie, dai transistor alle architetture.

Le voci di corridoio hanno subito messo in allarme le maestranze piemontesi e i sindacati. Giorgio Airaudo, segretario generale della Fiom Cgil Piemonte, ha subito dichiarato "Se così fosse sarebbe utile che le istituzioni e la politica piemontese, che hanno alimentato aspettative in questo senso, chiarissero perché invece quell'investimento va verso Catania. Sarebbe utile che la politica locale, sia quella già eletta che quella che si candida a guidare Torino, la smettesse di annunciare possibilità e presentasse opportunità di investimenti certi, prodotti certi e occupazione possibile. Torino e il Piemonte hanno fame di lavoro e non di promesse".

"Ho già verificato con il viceministro Gilberto Pichetto, non c'è niente da temere, continuiamo a essere la prima candidatura che Draghi ha confermato", ha dichiarato il governatore Alberto Cirio sempre al Corriere. Il quotidiano spiega che al dossier per l'offerta delle aree sta lavorando il Mise, mentre il Ministero dell'Innovazione sta portando avanti la fase negoziale con la multinazionale e gli altri Paesi europei.

La partita è apertissima e sembra che tra le problematiche nel far sorgere un impianto a Mirafiori vi sia quella di un posizionamento delle camere bianche "accanto a una fabbrica e al passaggio dei tram che producono vibrazioni".

Secondo il CdS l'azienda statunitense avrebbe chiesto all'Italia un'area di 4 chilometri quadrati, vicino a fonti d'acqua, ben collegata con scali aeroportuali e ferroviari. Il Piemonte avrebbe avanzato un totale di quattro opzioni tra cui una parte dei capannoni di Stellantis a Mirafiori, i siti dell'ex Olivetti di Scarmagno (dove sorgerà la Gigafactory di Italvolt), Vercelli e Settimo Torinese.

Intel dovrebbe comunicare i suoi piani produttivi in Europa entro la fine dell'anno. L'Europa, pronta a varare uno European Chips Act, si è data l'obiettivo di raddoppiare entro il 2030 la produzione di semiconduttori in loco, portandola dal 10% al 20%.

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18 Commenti
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FroZen23 Settembre 2021, 10:21 #1
Ah ecco, vogliono che lo Stato copra il 30% dell'investimento...bello sto capitalismo, tutti froci con il culo degli altri
Est®emo23 Settembre 2021, 10:39 #2
È una pratica comune quella di chiedere l’intervento dello stato per i finanziamenti, che si traducono in futuro di tanti posti di lavoro.

Vorrei la fabbrica aprisse a Catania come opera di rivalutazione del sud.

Mi urta un po’ il sistema nervoso però che a noi possa andare solo il packaging, mentre produzione e ricerca, le sue attività più sensibili, vanno a Germania e Francia.
marcellinobono23 Settembre 2021, 11:01 #3
Facessero tutto in Italia che siamo i numeri uno in tutto (quando lo vogliamo)
Super-Vegèta23 Settembre 2021, 13:58 #4
Sarebbe cosa giusta aprirla (nel caso) a Catania. Il sud ha bisogno di questo tipo di fabbriche. Tuttavia qui si parla di buoni collegamenti ferroviari e mi sembra che siamo assai lontani dalla realtà. Tutta la rete a sud di Salerno è oscena
joe4th23 Settembre 2021, 14:15 #5
A parte che non e' detto che ci lavorino maestranze locali. Probabilmente gli ingegneri di Intel preferiscono il mare siciliano ai monti della val di susa... :-)
giuvahhh23 Settembre 2021, 14:58 #6
stranamente al nord ci sono i tram che provocano vibrazioni mentre al sud con terremoti e vulcani e' tutto liscio come l'olio. poi al sud hanno il problema della siccita' per dirne una. ecco cosa vuol dire avere politici geograficamente di parte. pero' potrebbe tornare utile trovare cpu a prezzo concorrenziale sui mercatini.
noc7723 Settembre 2021, 16:45 #7
Se è stata nominata Catania ci sarà qualche motivo... ad esempio mi viene da pensare che i collegamenti possano avvenire via mare vista la posizione. E poi perché si dovrebbe investire sempre nei soliti posti? alla fine poi serve la manodopera e dal sud si emigra per andarci a lavorare!
Specifico che Io non sono siciliano e mi pongo solo delle domande
blindwrite23 Settembre 2021, 18:18 #8
Se la notizia fosse confermata ci tocca la parte che ha meno valore aggiunto. Le facilities BE sono quelle per cui si predilige la manodopera a basso costo piuttosto che la capacità di innovare.
La parte migliore finisce in Francia, anche se secondo la mia esperienza se la vedranno brutta non avendo la fab accanto.
Nicodemo Timoteo Taddeo23 Settembre 2021, 18:23 #9
Originariamente inviato da: noc77
Se è stata nominata Catania ci sarà qualche motivo...


Più di uno, a Catania non sarebbe una primizia, c'è da alcune decadi la STMicroelectronics.
dr-omega23 Settembre 2021, 18:49 #10
L'importante è che si resti in Italia, perché se a causa di guerre e dispetti tra regioni e/o tra politici (pollitici?) gli investitori dovessero capire come funziona qui e quindi fuggire all'estero, ad es. tipo in Polonia, sarebbe veramente un bel problema.

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