Pirateria informatica: ecco i numeri, purtroppo

Alcune recenti vicende legate a The Pirate Bay riportano l'attenzione su un problema vecchio tanto quanto l'informatica: la pirateria online. Pur con una lieve flessione, i numeri sono elevati: un software su due in circolazione non ha regolare licenza e oltre il 70% delle installazioni di Microsoft Office è illegale
di Fabio Boneschi pubblicato il 22 Agosto 2008 nel canale ProgrammiMicrosoft
Il parere di una tra le società più danneggiate: Microsoft
Microsoft è una delle aziende maggiormente danneggiate dalla pirateria informatica in virtù delle proprie quote di mercato. Da tempo la casa di Redmond ha avviato appositi programmi volti a contrastare il fenomeno della pirateria e, a tal proposito, come non citare i famosi strumenti Windows Genuine Advantages o l'omologo tool dedicato a Office.
Queste iniziative, un minimo di ingenuità sia concesso, partono dal presupposto che l'utente ignori la propria eventuale condizione di illegalità. Secondo Microsoft, spesso, non vi è consapevolezza nel compiere un'azione illecita in violazione delle licenze d'uso e in altri frangenti la colpa è da ricondurre a rivenditori senza scrupoli. Abbiamo avuto modo di parlare recentemente con Marco Ornago, Direttore Divisione Software Originale, proprio in merito a questi argomenti e qui di seguito proponiamo l'intervista video.
In buona sostanza Microsoft conferma le dimensioni del fenomeno e propone la propria visione del problema. Oltre alla repressione da parte degli organi di polizia, la casa di Redmond ha da tempo scelto la strada della comunicazione e della divulgazione al fine di informare l'utenza, anche quella più distratta o presunta tale, in merito ai rischi legati all'uso di software illegale. Per contro, intende anche proporre vantaggi riservati a chi acquista software dai canali legali, come ad esempio la possibilità di accedere a risorse o servizi esclusivi.
Nelle pagine precedenti abbiamo citato l'azione sinergica di alcune aziende legate al mondo del gaming, a ciò si aggiungono le dichiarazioni di BSA in merito alla necessità di interventi corali da parte delle aziende interessate, ma anche e soprattutto delle istituzioni; in quest'ultimo caso la necessità di coordinamento a livello europeo pare essere una condizione ormai necessaria.
Alcuni dati già citati nelle pagine precedenti permettono di fare alcune considerazioni di sintesi: un software ogni due è privo di regolare licenza e a fronte di 800 acquisti di un gioco esistono oltre 20mila utenti. Inoltre, ogni sistema di protezione fino ad oggi sviluppato è rimasto inviolato solo per poco. Quanto appena esposto conferma come gli sforzi e le strategie più comunemente adottate siano inadeguate, anche dal punto di vista della repressione.
La soluzione al problema della pirateria informatica e più in generale alla violazione del diritto di autore non è certo vicina e, forse, potrà essere raggiunta anche con strumenti atti a coinvolgere e sensibilizzare maggiormente l'utente finale. In questo ipotetico scenario l'accesso a servizi "premium" o risorse aggiuntive per chi dimostra di avere una copia valida potrebbe rivelarsi più efficace del previsto.
Ancora una volta, però, è necessario riportare l'attenzione sull'aspetto legale della faccenda, facendo emergere quanto possa essere rischioso l'utilizzo di software o di contenuti illegali, sia a titolo personale sia in azienda. A tal proposito segnaliamo questo precedente pezzo dedicato all'argomento.
414 Commenti
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Microsoft è l'ultima che dovrebbe parlare visto che guadagna su ogni pc venduto con windows "preinstallato", quando ci sono utenti che come me hanno dovuto per forza di cose pagare una licenza per un O.S che a casa viene subito piallato per sostituirlo con Linux!Sono contrario alla pirateria ( e questo è uno dei tanti motivi per cui uso Gnu-Linux), ma sono certo che se un giorno riuscissero a sconfiggerla (cosa impossibile), ugualmente venderebbero pochissimo perchè chi scarica materiale illegalmente è matematico che nn ha intenzione di comprarlo!
La cosa che + mi dispiace è che si stanno accanendo sui sistemi p2p ( come detto nell'articolo sistemi legalissimi al 100%) che vengono usati molto per la diffusione di distro Linux e tanto altro materiale di sviluppo ,questo quindi penalizza anche le community Free.
( mi riferisco software target consumer tipo licenza win/office e non a suite professionali di sviluppo )
basterebbe 1 minimo di accortezza nel produrre la merce,sempre rimanendo nel loro guadagno rivedessero i prezzi in generale ( anche quelli dei cd di musica -.-° ) forse diminuirebbero il fenomeno (?)
bhe visto che i paesi maggiormente "piratizzati" sn paesi dove mangi o usi il pc potevano anche risparmiarseli ^^
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sei sicuro che sia realmente così? il pdf di bsa mostra una situazione molto più articolata
Si stronzi mi stanno rompendo i cosiddetti da 5mesi per il mio sistema operativo! ma non vinceranno.......MAI!
Quando invece un povero tapino come me, compra un gioco (Age of Conan per citarne uno, o ancora peggio Vanguard) originale quando invece e' ancora una versione Beta che funziona a meta', inchioda il pc e fa un bordello che la meta' basta cosa deve fare? intanto le mie 50 euro le ho spese.
Ora come ora, comprare un Videogioco e' un rischio... tra patch, miliardi di periferiche con cui bisogna testare la compatibilita'...
Lunga vita al software che merita di vivere
E poi la pirateria è una cosa fondamentale (nel senso che ci DEVE essere e guai se questi si inventano di andarci giù pesante) nelle scuole, dove gli studenti devono poter imparare ad usare i software che gli serviranno sul lavoro senza spendere una lira, se no se uno per diplomarsi (per non parlare della laurea) si dovesse prendere anche solo quei 5-6 software che in ogni settore lavorativo (ognuno i suoi) è necessario conoscere per poter essere assunti, hai voglia a spendere 100 euro e più, tanto ci sono soldi da buttare nelle famiglie che fanno studiare i figli...
Questo mondo pocrita e ingordo mi fa ribrezzo, mi chiedo queste persone che hanno 4 case e girano con macchina che costano somme esorbitanti come facciano a sentirsi la coscienza pulita.
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Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".