IDF Fall 2007, dall'Open Source ai mondi virtuali

Sempre più forte il legame fra Intel ed Open Source, sancito da numerose iniziative rivolte a sviluppare il software del futuro. Il keynote di chiusura, quello dedicato al futuro della tecnologia, ha inoltre indicato una direzione certa, che porta ai mondi virtuali e alla sempre maggiore interazione fra gli utenti del web
di Alessandro Bordin , Andrea Bai pubblicato il 21 Settembre 2007 nel canale ProgrammiIntel
Ray tracing per i mondi virtuali
E' comunque innegabile notare che il principale aspetto che permetterà una più elevata esperienza d'uso con i mondi virtuali è legato alla rappresentazione grafica dei contenuti e delle entità. Attualmente il livello grafico raggiunto da applicazioni come Second Life non fa certo gridare al miracolo, anche per via dei problemi illustrati poc'anzi.
Nell'ambito della rappresentazione visiva la tecnica che pare essere maggiormente promettente per la rappresentazione di mondi virtuali è il ray tracing, che si basa sulla simulazione del percorso compiuto dalla luce. Come è facile intuire la tecnica del ray tracing implica una enorme potenza di calcolo per poter essere applicata ordinariamente in un universo virtuale.
La tecnologia ha comunque fatto enormi passi avanti: era l'ormai lontano 2004, sempre in occasione di un IDF, che venne mostrata una scena realizzata in ray tracing avente come soggetto un campo di girasoli. Ebbene allora furono necessari ben cinquanta processori Intel Xeon per poter ottenere una scena con risoluzione di 640x480 ad un framerate di 4 frame al secondo. Ad oggi, dimostrato a questa edizione dell'IDF Fall, è stato possibile realizzare una scena di Quake 4 alla risoluzione HD di 1280x720 e con un framerate di 90 fotogrammi al secondo utilizzando un sistema basato su due processori Xeon X5365, per un totale di 8 Core. Insomma, la tecnologia per poter accogliere i mondi virtuali non è poi così lontana nel tempo.
La maggiore diffusione di ambienti virtuali porterà ad una crescente esigenza di
periferiche hardware in grado di meglio interagire all'interno dei mondi simulati. Sono
stati mostrati per esempio dei mouse 3D, in grado non solo di muoversi nelle due
dimensioni, ma anche di ricevere dall'utente indicazioni per lo spostamento anche
sull'asse verticale, oltre ad integrare tecnolgie tipo la force feedback e simili.
Difficile dire cosa troveremo un domani fra le periferiche di maggior utilizzo; quello che
è certo è che sono allo studio apparecchiature anche di una certa complessità per
permettere all'utenza di godere al meglio dell'esperienza virtuale, andando quindi ben
oltre la classica tastiera e mouse che ci hanno accompagnato nell'ultimo ventennio, o
almeno ad essi affiancate.
Con questo report si conclude la nostra panoramica dall'Intel Developer Forum Fall 2007: il prossimo appuntamento vedrà la città cinese di Shanghai impegnata, dal 2 al 3 Aprile 2008, seguita per la tradizionale edizione Fall dell'IDF nella cornice di San Francisco, dal 19 al 21 Agosto 2008.
15 Commenti
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La reputo una cosa un po' inutile, sarà perché nn ne vedo i vantaggi rispetto alla classica navigazione, anzi qualcosa mi dice che sarà peggio...
Allarghiamo la mente
Quando - ai tempi del Commodore 64 - vidi per la prima volta un mouse, pensai "Mah, tutto sommato mi sposto sullo schermo con i tasti cursore senza problemi. Il mouse non è poi così importante."
Poi venne Windows 1.0 (esatto, 1.0) in bianco e nero e con lo schermo che poteva essere suddiviso in soli quattro riquadri (definiti appunto "Finestre" ), ma non flottanti. Quando presentarono Windows 3.0 (esatto, 3.0) con finestre flottanti dissi "Mah, tutto sommato se le finestre restavano all'interno di un riquadro non era poi così drammatico".
Da quel momento, per stroncare sul nascere brutte figure, ogni volta che vedo un'innovazione, dico "Finalmente, speriamo che abbia una diffusione massiccia."
provate ad immaginare una navigazione tridimensionale sia nel web che in generale nei nostri pc....immaginiamo pure anche dei visori indossabili tipo occhiali per rendere decentemente la tridimensionalita....per interagire con essa mi ritroverei a dover muovere le mie mani nelle tre dimensioni con il risultato di dover tenere sempre o comunque spesso alzate le braccia da un supportocome la scrivania....ma ci pensate!? provate voi a stare anche solo 20 minuti con le braccia per aria.....dolori alle braccia e alla schiena...per non parlare della scomodità....
Intendo dire che è sì facile immaginare un salto verso la terza dimensione, ma bisogna anche pensare a come essa ridisegnerà completamente le nostre scrivanie, i nostri uffici e le nostre abitudini lavorative....infatti sino ad ora, anche quando i pc non esistevano, si lavorava in 2 dimensioni, e quindi le interfacce grafiche hanno avuto vita facile a simulare gli ambienti lavorativi...infatti dietro alle finestre...anche questa voi avete un desktop...ovvero piano di lavoro delle scrivanie di una volta.
Ok forse si potrà fare come già adesso si interagische con i vari sparatutto in prima persona ovvero topo e un limitato numero di tasti....ma dai prototipi presentati in queste pagine e anche altrove non mi pare affatto si vada in tale direzione.....
ovviamente aspettando la connessine neurale diretta e tante belle porte USB sui nostri colli ;-)
voglio
vorrei una stanza con carta da parati e pavimento oled per una completa immissione in realtà virtualevorrei che i miei movimenti potessero essere interpretati come comandi
vorrei delle utility fog che ricreino gli oggetti di uso comune e straordinario
.....
"l'erba voglio non esiste neanche nel giardino del re"
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