OpenOffice.org ceduto a Apache Software Foundation

Oracle ha ceduto OpenOffice.org a Apache Software Foundation. The Document Foundation commenta la notizia e vede anche possibili evoluzioni positive
di Fabio Boneschi pubblicata il 06 Giugno 2011, alle 08:57 nel canale Programmi
18 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoDato che grandissima parte del codice Open è stato realizzato da TDF, Oracle avrebbe DOVUTO cedere tutto l'assett a loro.
Invece siamo alle solite con la società di Ellison.
Dopo l'abbandono di Itanium, la volontà di chiudere Mysql (oramai palese) e il blocco dello sviluppo open di openoffice, al gentile Larry manca solo la richiesta di royalty per le applicazioni svilupate in Java.
Com'era "Al ridicolo non c'è limite"
Oracle è stata una delle ultime aziende a decidere di non sviluppare piu' su Itanium
Non capisco tutto questo accanimento su una tecnologia morta da anni...
x filippo1980 e altri
filippo1980 non hai seguito la storia e ti sei perso dei pezzi.Il codice era open e quindi nel fork è migrato a libreoffice senza problemi.
I problemi con oracle sono nati nell'utilizzo del marchio OpenOffice e nella gestione del progetto.
Le differenze di visione e molto altro (visto le parole che sono volate) hanno portato alla creazione di libreoffice.
Qualche settimana fa ho letto un articolo nella quale Oracle ha offerto a TDF il marchio OpenOffice ma questi hanno rifiutato. Non so perchè ma forse le richieste di Oracle sono stata giudicate eccessive.
Oracle si è comportata malissimo nel trattare con TDF, ha fatto la voce grossa volendo comandare con le sue regole è ed rimasta sola nello sviluppo del progetto. Quindi ha mollato. Gli sta bene.
Se questa cosa è vera (io non ho letto l'articolo originale per problemi di proxy)
Continuo a pensare che TDF abbia fatto meglio a rifiutare l'offerta di Oracle.
Perchè tanti programmatori dovrebbero lavorare gratis per far guadagnare Oracle soprattutto dopo essere stati presi a pesci in faccia?
Io ho avuto modo (Con l'ultima edizione di ubutnu) di dare un'occhiata veloce a LO sembrando identico a OO quindi mi chiedo :che parti di codice "in teoria" mancano nel primo ma sono presenti dal secondo?
Lo spreco di risorse poi non esisterebbe.
Spostare codice da uno all'altro progetto sarebbe estremamente semplice ed è la base di tutto il free software: esiste debian, ubuntu ne condivide buona parte del codice e a sua volta Mint prende da ubuntu. Spesso poi (vedi il progetto DEX e ancora prima il sito patches.ubuntu.com) le patch "utili" vengono backportate a debian e il cerchio si chiude.
...
Io continuo a pensare che questo sia uno spreco di risorse e lo dico anche perchè in azienda avevamo 2 release diverse del software con la base del codice in comune e l'overhead non è trascurabile
Beh, secondo me Oracle, con questo gesto, ha dimostrato di essere nel giusto. Parlo della cessione del codice e non del fatto di averlo dato ad Apache...
Il problema è che, forse, Oracle sperava di riuscire ad utilizzare la community per continuare lo sviluppo di OpenOffice e, dopo aver visto che questa community se n'era andata, ha fatto l'unica cosa giusta... ha ceduto il codice ad un'altra società concentrata sull'open source!
La cessione ad Apache comporterebbe un cambio di licenza. La nuova licenza, a quanto ho capito, non richiede la restituzione del codice.
Ciò vuol dire che IBM e Oracle potrebbero prendere il codice degli altri volontari ed estenderlo senza "restituire" niente.
Ma anche il gruppo di LibreOffice può fare lo stesso e rimanere GPL perché la licenza di Apache è compatibile in questo senso.
Insomma, OpenOffice è sulla strada per diventare uno "scheletro vuoto", a meno di spinte da parte di IBM o Oracle, con lo sviluppo della comunità che si sposterà su LibreOffice.
La licenza apache È il motivo che ha portato alla grande diffusione dell'applicativo. X Oracle, IBM, RH ecc è una grandissima possibilità l'avere un "core" stabile, funzionale, condiviso in cui tutti possono fornire codice che è più comodo avere upstream (soprattutto per non rompere la compatibilità futura e perché diventa più economico da mantenere).
Inoltre tutti i più grandi progetti open mantengono contemporaneamente più rami di sviluppo (in FF ad esempio ci sono almeno 3/4 rami) su cui si testano le varie funzionalità che poi sono incorporate nei rilasci stabili.
Qui potenzialmente potremmo avere una "mainline" per il core abbastanza comune, N rami di sviluppo per UI e simili per arrivare poi a 2 rilasci stabili che magari si differenziano per le scelte fatte in termini appunto di esperienza utente.
Stiamo parlando di progetto con centinaia di sviluppatori (solo libreoffice ne ha + di 150), dove è obbligatorio avere un codice leggibile, ben strutturato in grado di essere mantenuto senza fare follie!
Mai chiedere scusa, eh?
Domando perché su Ubuntu 10.10 sono fermo al rilascio 3.2 di OpenOffice e vorrei sapere se vale la pena aggiornare all'ultima versione oppure è meglio passare a Libre.
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