Opera Neon: il browser AI agentico di nuova generazione

Opera Neon: il browser AI agentico di nuova generazione

Abbiamo provato il nuovo web browser con intelligenza artificiale della serie Opera accessibile tramite abbonamento. Ecco le nostre prime impressioni sulle funzionalità di Opera Neon basate su AI e come funzionano

di pubblicato il nel canale Software
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Opera Neon, annunciato ufficialmente da Opera il 30 settembre scorso, rappresenta una svolta radicale nel panorama dei browser web. Non si tratta di un semplice strumento di navigazione, ma di una piattaforma premium, basata su abbonamento, progettata per chi utilizza l'intelligenza artificiale in modo intensivo e quotidiano. L'obiettivo dichiarato da Opera è quello di offrire un browser capace di agire come un vero e proprio assistente personale, in grado di comprendere, organizzare e agire attivamente al fianco dell’utente.

Cos'è Opera Neon? Una nuova visione della navigazione

Il modo in cui lavoriamo e navighiamo sul web è profondamente cambiato: oggi non ci limitiamo più a consultare pagine, ma svolgiamo ricerche, confronti, creiamo contenuti e prendiamo decisioni, spesso utilizzando simultaneamente più siti, strumenti e assistenti AI. Opera Neon nasce per rispondere a questa nuova realtà attraverso una piattaforma dove l’AI agentica è integrata in ogni aspetto dell’esperienza utente. Vediamo di seguito quali sono gli strumenti AI messi a disposizione dell'utente.

Task (Attività)

I Task rappresentano una delle innovazioni principali di Opera Neon. Si tratta di spazi di lavoro autonomi che integrano il contesto delle attività svolte, permettendo all’AI di analizzare, confrontare e agire su più fonti contemporaneamente. Ogni Task è un "mini-browser" dedicato, dove l’AI può assistere l’utente senza interferire con il resto della sessione di navigazione. Ad esempio, è possibile aprire diversi siti di notizie in un Task e chiedere all’AI di riassumere gli articoli o evidenziare somiglianze e differenze tra le fonti. Per poter usare questa modalità bisogna accedere al menù principale di Opera Neon e selezionare la voce "New tab in task": in questo modo l'intelligenza artificiale terrà conto contemporaneamente di tutte le schede aperte nel task.

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Cards (Schede Prompt)

Le Cards sono prompt riutilizzabili che potenziano le interazioni con l’AI. Possono essere combinate per ottenere risposte personalizzate e automatizzare processi complessi. Le Cards possono essere create dall’utente o scaricate dalla community tramite il Cards store. Un esempio pratico: una Card "summarize-content" permette di riassumere un video di YouTube di qualsiasi durata in poche righe, senza doverlo visionare.

Per farlo basta accedere alla pagina con il video su YouTube e poi cliccare il pulsante AI in alto a destra della schermata di Opera Neon. Adesso, sulla parte destra abbiamo diverse opzioni a nostra disposizione come Neon Do e Neon Chat, ma in questo caso ci interessa l'icona a forma di carte in basso. Sullo store dobbiamo scaricare lo strumento "summarize-content" - lo si fa solo la prima volta - e a quel punto possiamo chiedere in chat di riassumere il contenuto del video. L'AI lo farà in pochissimi secondi, il che non è per niente scontato perché nella maggior parte dei casi i chatbot non riescono ad accedere così facilmente e così velocemente al contenuto del video. Un lavoro del genere normalmente lo si porta a compimento solo dando in pasto all'AI la trascrizione txt del contenuto del video.

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Neon Do

Questa funzione introduce la navigazione completamente agentica: l’AI può aprire, chiudere schede, compilare moduli, raccogliere dati e confrontare informazioni tra più siti, sempre all’interno del contesto del Task. Tutto avviene localmente, in modo trasparente e controllabile dall’utente, senza necessità di condividere credenziali con servizi esterni. L’utente può mettere in pausa, guidare o riprendere il controllo in qualsiasi momento, come se avesse un assistente digitale che lavora direttamente sul proprio computer. L'assistente prende il controllo del puntatore a agisce in autonomia sulla base della richiesta dell'utente, impartibile tramite un semplice input.

Abbiamo provato a chiedere a Neon Do di trovare delle tastiere gaming con tasti meccanici e illuminazione RGB e, quindi, di mostrare solo quelle con buone valutazioni e buon prezzo. L'agente ha quindi preso il possesso del browser, si è recato su Amazon e ha eseguito la ricerca al posto nostro. Ha quindi utilizzato i filtri per isolare le tastiere che ci interessavano e poi ha aperto in altrettante schede le pagine di Amazon con le tastiere in questione.

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Poi, gli abbiamo chiesto di trovare l'esatto momento in un video di YouTube in cui Steve Jobs ha tirato fuori da una busta il MacBook Air durante una presentazione del 2008. Il browser è quindi andato su YouTube, ha ricercato il video in questione e lo ha fermato esattamente nel momento da noi desiderato. Il log ci avvisa così: "L'utente viene informato che il video è pronto esattamente al punto richiesto per la scena iconica". Possiamo quindi cliccare su "Play" e vedere con calma la sequenza che ci interessava. Il tutto dopo pochissimi secondi di lavoro da parte di Neon Do e all'interno di un filmato dalla durata complessiva di 10 minuti.

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Make (Crea)

Make è lo strumento di creazione integrato in Opera Neon. Interpreta le richieste dell’utente e utilizza agenti AI per generare output come siti web, giochi, video, report o strumenti, fornendo i file sorgente completi per la modifica e la condivisione. Ad esempio, è possibile chiedere a Neon di creare un gioco retrò e di metterlo in condivisione con l'esterno tramite un link, seguendo passo passo l’intero processo di sviluppo.

Dopo aver selezionato dalla schermata principale la relativa funzione, abbiamo semplicemente scritto "crea un videogioco di genere sparatutto e rendilo condivisibile". Neon ha quindi aperto una virtual machine, ha fatto una ricerca sulle meccaniche di gioco più popolari e di quelle più moderne, ha scaricato gli asset e le texture che servivano e nel giro di qualche minuto ha reso il gioco pronto, giocabile e condivisibile. Molti asset li ha generati da zero in funzione di ciò di cui necessitava.

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In 5 minuti ha prodotto qualcosa di giocabile, tra l'altro condivisibile tramite l'apposito pulsante presente in schermata. Ecco qui cosa ha creato a partire da quel semplicissimo input e in circa 5 minuti.

Esperienza utente e filosofia

Opera Neon è pensato per chi desidera un browser che sia molto più di una semplice finestra sul web: è un vero e proprio collaboratore digitale. L’AI non si limita a rispondere a domande, ma agisce in modo proattivo, contestuale e trasparente, aiutando l’utente a gestire attività complesse, organizzare informazioni e creare contenuti.

Al di là delle funzionalità prettamente legate all'intelligenza artificiale, Opera Neon eredita la solidità e le funzionalità di base dei browser Opera, tra cui il blocco degli annunci integrato, la VPN gratuita, la gestione avanzata dei segnalibri e le integrazioni nella barra laterale.

Opera vanta una lunga storia di innovazione (dall’invenzione delle schede allo Speed Dial e al primo browser mobile), e questa cultura si riflette in Neon, che unisce la robustezza di un browser maturo con le potenzialità dell’AI generativa e agentica. Neon conferma, infatti, le prerogative di Opera in termini di velocità e leggerezza sul sistema, riuscendo a occupare una porzione di memoria RAM inferiore rispetto ad altri browser web.

Disponibilità e accesso

Opera Neon è attualmente disponibile tramite una lista d’attesa, con accesso prioritario per i primi utenti che contribuiranno a definire il futuro della navigazione agentica. Il browser è premium e basato su abbonamento, rivolto a chi desidera sfruttare appieno le potenzialità dell’AI nel lavoro e nella vita quotidiana. L'abbonamento a Neon ha un costo di 9,90 USD/mese. Per iscriversi e riservare un posto, basta visitare il sito ufficiale: https://operaneon.com.

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Conclusioni

Opera Neon non usa un unico modello linguistico, ma un sistema ibrido e model-agnostic che sceglie di volta in volta il modello più adatto al compito. Il motore AI di Opera può infatti combinare modelli di OpenAI (come GPT) e Google (come Gemini) e usare versioni diverse per chat, ricerca, immagini o video. In pratica, Neon è una piattaforma che orchestra più LLM e modelli specializzati, invece di basarsi su una sola intelligenza artificiale proprietaria.

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Quel che è certo è che rappresenta una nuova frontiera per la navigazione web: non è solo un browser, ma una piattaforma di lavoro e creazione potenziata dall’intelligenza artificiale. Ideale per chi vuole delegare compiti complessi all’AI mantenendo il pieno controllo, Neon si candida come punto di riferimento per la produttività avanzata e la sperimentazione digitale. Un prodotto consigliato a chi è pronto a esplorare il futuro della navigazione, oggi.

Serve qualche minuto per padroneggiare le nuove funzionalità e, soprattutto, modificare le proprie abitudini di interazione con il browser web per massimizzare le funzioni AI. Soprattutto lo strumento agentico Neon Do si rivela molto potente: con qualche semplice istruzione e qualche esempio, infatti, si riesce a programmare l'AI in modo tale che svolga il lavoro per noi, e poi richiamare con un semplice input quel metodo per applicarlo a una nuova attività. Con il passo successivo che quasi certamente vedrà l'AI apprendere direttamente e visivamente da ciò che l'utente fa sullo schermo, sia nel browser ma anche all'interno del sistema operativo, Neon costituisce un nuovo step verso l'automazione completa del lavoro al PC.

9 Commenti
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nj03 Novembre 2025, 18:01 #1
ho una domanda, ma Opera è ancora di proprietà cinese ? Quindi tutto quello che viene fatto con questo browser, viene poi inviato e analizzato in Cina ?
unnilennium03 Novembre 2025, 18:27 #2
vecchio abbastanza da ricordare opera agli albori, anni luce avanti a tutti come interfaccia, funzionalità, e adesione agli standard, rispetto all'universo mondo, con uno share infinitesimale.... che è il motivo principale per cui è andato a ramengo, perchè serviva essere profittevole, e non lo era... quindi diventa cromium based, e si uniforma all'universo dei browser basati su chrome, che è lo standard de facto ormai...

ora salto di qualità: vendere un abbonamento all'utente, e vendere i dati dell'utente alla IA di turno, è una ottima idea.. addirittura la lista d'attesa per iscriversi, la solita genialata per far sentire l'utente al centro.... complimenti al marketing, ma lascio la mia nostalgia nel cassetto vediamo come andrà a finire, magari leader del mercato
pachainti03 Novembre 2025, 19:55 #3
giovanni6904 Novembre 2025, 01:03 #4
Ma il team di Opera ha anche dimostrato di intervenire per correggere prontamente il bug con un fix:

https://blogs.opera.com/security/20...ble-disclosure/
Vul05 Novembre 2025, 11:58 #5
Originariamente inviato da: nj
ho una domanda, ma Opera è ancora di proprietà cinese ? Quindi tutto quello che viene fatto con questo browser, viene poi inviato e analizzato in Cina ?


Non e' polemica, e' una domanda sincera: perche' questa domanda?

E' rilevante se vengono mandati in Cina, Stati Uniti o Nuova Zelanda? Uno dovrebbe essere contrario alla collezione di dati a prescindere.

Originariamente inviato da: pachainti


Dove sta Neon qui?
pachainti05 Novembre 2025, 19:20 #6
Originariamente inviato da: Vul
Dove sta Neon qui?


Non è ancora presente, se vuoi puoi richiedere l'aggiunta. Tuttavia, opera neon utilizza lo stesso codice di opera normale, quindi non ci dovrebbero essere differenze sostanziali.
Vul08 Novembre 2025, 15:30 #7
Originariamente inviato da: pachainti
Non è ancora presente, se vuoi puoi richiedere l'aggiunta. Tuttavia, opera neon utilizza lo stesso codice di opera normale, quindi non ci dovrebbero essere differenze sostanziali.


Opera e' Chromium-based, ha la stessa privacy (di default) di Edge e Chrome.
pachainti08 Novembre 2025, 17:53 #8
Originariamente inviato da: Vul
Opera e' Chromium-based, ha la stessa privacy (di default) di Edge e Chrome.


In realtà no. Anche brave, duckduckgo sono basati su chromium, ma a livello di tutela dei dati personali e quindi della privacy c'è un abisso.
privacytests.org
Cover your tracks
nj14 Novembre 2025, 20:25 #9
Originariamente inviato da: Vul
Non e' polemica, e' una domanda sincera: perche' questa domanda?

E' rilevante se vengono mandati in Cina, Stati Uniti o Nuova Zelanda? Uno dovrebbe essere contrario alla collezione di dati a prescindere.


si bhè ovvio, a maggior ragione se è Cinese. Soprattutto dopo il caso di browser come maxthon che raccoglievano i dati personali e li inviavano tramite un file .zip ai server cinesi. Un orrore proprio. E mi rispondo da solo, si è di proprietà di un gruppo cinese, statene alla larga.

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