Intel chiude il terzo trimestre 2025 con ricavi in crescita e un ritorno all'utile
Intel ha chiuso il terzo trimestre 2025 con ricavi di 13,7 miliardi di dollari, in crescita del 3% su base annua e oltre le previsioni. Migliorano margini e liquidità grazie a investimenti di NVIDIA, SoftBank e del Governo USA. Crescono PC e server, ma Intel punta soprattutto su AI, Foundry 18A e nuove CPU come Panther Lake e Nova Lake.
di Manolo De Agostini pubblicata il 24 Ottobre 2025, alle 06:11 nel canale ProcessoriCoreNova LakePanther LakeIntel
Intel ha chiuso il terzo trimestre 2025 sopra le aspettative di mercato, tornando all'utile dopo quasi due anni. I ricavi hanno raggiunto 13,7 miliardi di dollari, con un utile netto di 4,1 miliardi e un margine lordo salito al 40%, quattro punti sopra la guidance di luglio. Il titolo Intel è balzato di oltre l'8% nelle contrattazioni after hours.
Il trimestre è stato segnato da una massiccia iniezione di capitale. Intel ha ricevuto 5,7 miliardi di dollari dal Governo USA come parte di un investimento complessivo da 8,9 miliardi, approvato ad agosto e gestito tramite la creazione di 433,3 milioni di azioni destinate a Washington. L'operazione - priva o con limitati precedenti contabili - è tuttora al vaglio della SEC.
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"Siamo pienamente impegnati a promuovere la visione dell'amministrazione Trump di ripristinare la produzione di semiconduttori e siamo orgogliosi di accogliere il governo degli Stati Uniti come partner essenziale nei nostri sforzi", ha dichiarato il CEO Lip-Bu Tan.
A questi fondi si sommano 2 miliardi da SoftBank e un investimento da 5 miliardi di NVIDIA, che sarà finalizzato nel Q4 2025. Il CFO David Zinsner ha dichiarato che tali operazioni, insieme alla vendita di quote Altera e Mobileye, hanno portato la liquidità complessiva a 30,9 miliardi di dollari, consentendo di ridurre debito e rafforzare la struttura patrimoniale.
Il CEO Lip-Bu Tan ha spiegato che l'intelligenza artificiale è "il motore della prossima era del calcolo", con la CPU x86 ancora al centro dei carichi di inferenza e dei sistemi edge. Il trimestre ha mostrato come la domanda per chip AI abbia superato la capacità produttiva disponibile, una tendenza destinata a proseguire nel 2026.
Nel segmento Client Computing Group (CCG), i ricavi sono saliti del 5% a 8,5 miliardi di dollari, spinti dal rinnovo dei PC Windows 11 e dalla crescente diffusione degli AI PC. L'utile operativo si è attestato a 2,7 miliardi di dollari.
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La divisione Data Center and AI (DCAI) ha registrato 4,1 miliardi di dollari di vendite, in calo dell'1%, ma con un utile operativo di 1 miliardo di dollari. L'andamento del comparto è stato sostenuto dalla domanda per i processori Xeon 6 "Granite Rapids".
Intel Foundry ha generato 4,2 miliardi di dollari di ricavi (-2% su base annua), provenienti interamente dalla produzione interna della stessa Intel. La perdita operativa si è attestata a 2,3 miliardi di dollari. La società ha avviato la produzione in volumi sul processo Intel 18A presso la Fab 52 di Arizona, ora operativa, e prosegue lo sviluppo di 14A, con riscontri dai partner superiori a quelli di 18A nella stessa fase di sviluppo, indice di una maturazione più rapida.
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A ogni modo, Tan ha ribadito che 18A sarà un nodo "di lunga durata", alla base di almeno tre generazioni di prodotti client e server. Le attività di packaging avanzato EMIB e EMIB-T restano un punto di differenziazione per l'offerta produttiva.
Intel ha ridotto la forza lavoro da 124.100 a 88.400 dipendenti nell'ambito della razionalizzazione interna avvenuta nel corso dei trimestri precedenti. Per il Q4 2025, prevede ricavi tra 12,8 e 13,8 miliardi di dollari, con un margine lordo del 36,5%, escludendo l'impatto della cessione Altera.
Tan ha dichiarato che Intel "è ancora nel pieno della ricostruzione, ma la traiettoria è positiva": l'azienda si concentrerà su CPU, ASIC e acceleratori, con la foundry al centro della strategia.
Durante la conference call con gli analisti a margine della trimestrale, Intel ha dichiarato che con la fine del ciclo di Windows 10 si attende la crescita maggiore del mercato PC dal 2021 a questa parte, ma non dispone ancora di capacità produttiva sufficiente per soddisfare tale domanda.
Il management ha ammesso che i colli di bottiglia peggioreranno nel primo trimestre 2026 e che, nell'immediato, verrà data priorità ai prodotti server AI rispetto ai processori client entry-level. Zinsner ha spiegato che Intel "sta lavorando a stretto contatto con i clienti per massimizzare l'output disponibile, anche adattando prezzi e mix di prodotti".
Parlando proprio di Panther Lake, Intel intende portare sul mercato almeno formalmente la prima SKU entro l'anno, con la presentazione ufficiale al CES 2026 e l'arrivo dei primi notebook già a gennaio. Il rollout sarà graduale, anche tenendo conto dei miglioramenti dei rendimenti produttivi del processo 18A su cui la nuova gamma di CPU mobile è basata.
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Secondo Zinsner, Panther Lake sarà inizialmente un prodotto costoso, mentre Lunar Lake continuerà a coprire la fascia mainstream. Intel ha riconosciuto che le rese del processo 18A sono "adeguati a coprire la domanda, ma non ancora sufficienti per garantire i margini desiderati", con la piena maturità attesa tra 2026 e 2027.
Nel settore desktop, Intel prepara la piattaforma Nova Lake-S (LGA 1954) per la seconda metà del 2026, successore di Arrow Lake-S, con soluzioni dotate di un massimo di 52 core, GPU integrata Xe3P e altri miglioramenti, come la NPU di 6a generazione.
Sul fronte server, la roadmap prevede Xeon 6+ "Clearwater Forest" (metà 2026, 18A), seguiti dai Diamond Rapids (Xeon 7, 18A) e dai Coral Rapids, che reintrodurranno l'Hyper-Threading (SMT) per incrementare le prestazioni.
Nel segmento GPU, Intel ha annunciato Crescent Island, il primo acceleratore Xe3P per inferenza, con memoria LPDDR5x fino a 160 GB e bandwidth elevata. La roadmap prevede una cadenza annuale di nuove GPU AI, destinate a server e datacenter, con miglioramenti continui in memoria e efficienza.
Tan ha concluso la call ribadendo che la trasformazione di Intel "è solo all'inizio", ma che la società possiede gli asset unici per unire CPU x86, GPU AI e capacità produttiva USA in un unico ecosistema. La priorità immediata resta migliorare i rendimenti 18A e bilanciare la domanda tra AI server e PC consumer, mentre l'obiettivo strategico è "rendere Intel Foundry una realtà competitiva e affidabile per l'intero mercato".














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10 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoSecondo Zinsner, Panther Lake sarà inizialmente un prodotto costoso
Traduzione: il 18A ha rese produttive ancora basse.
Significa che sostanzialmente le cose non sono cambiate rispetto a quando c'era Gelsinger.
Significa che sostanzialmente le cose non sono cambiate rispetto a quando c'era Gelsinger.
Da quando il cambio di un ceo cambiano le rese produttive? Mai, un ceo incide su altro non è mica un mago con poteri soprannaturali
Il mio punto è proprio che non è cambiato niente nella sostanza.
Sbandierano un sacco di progressi ma si tratta di manovre finanziarie/amministrative che non cambiano davvero come è messa Intel, sta ancora vivendo di rendita.
Come fatto giustamente notare il nuovo processo 18A dimostra di avere rese ancora basse rispetto alla concorrenza di TSMC con i suoi nodi avanzati ( anche questi sono cari ma per una domanda molto forte che ha già saturato l'attuale capacità produttiva delle nuove linee ).
Insomma Intel è ancora in mezzo al guado...
cioè tu hai letto tutto l'articolo e concluso questo?
praticamente è tutto in perdita, il "ricavo" è 4,1 ma:
ricevuto 5,7 miliardi di dollari dal Governo USA come parte di un investimento complessivo da 8,9 miliardi
ricevuto 2 miliardi da SoftBank
ricevuto 5 miliardi di NVIDIA
vendita massiccia (50%+) quote Altera 4,4 miliardi
vendita massiccia quote Mobileye 1 miliardo
perde datacenter, perde la foundry, taglio di 40.000 dipendenti, ricavi in outlook q4 2025 (a detta loro!) in calo di 1 miliardo
e tutto questo nonostante la gente media continui a comprare intel perchè è intel, e il mindset globale non sia grossomodo cambiato se non da chi si interessa davvero di tecnologia come noi che scriviamo in questo forum
non sono in questa situazione perchè arrow lake non vende tra gli appassionati, i problemi sono strutturali ormai
Appunto, ricorda un po' l'Italia degli anni 80/90, con la crescita basata sul credito (facile) bancario
Per il resto mi sembra di essere stato chiaro ed in linea con il tuo post: nonostante un aumento dei ricavi, l'utile ( per l'ultima trimestrale ) è stato raggiunto grazie al taglio di posti di lavoro e ai tagli fatti in altri progetti e settori. Le fonderie, il nocciolo di tutti i problemi Intel, continuano comunque a deludere e le prospettive di fare soldi producendo per conto terzi sono ancora fumose.
No, bastava dare uno sguardo alla trimestrale come è stata pubblicata da Intel.
Questo trimestre il margine operativo è stato di 638 milioni di dollari (5%).
E' un valore che esclude tutte le entrate/uscite finanziarie extra operatività reale (infatti è margine operativo). Le entrate finanziarie extra sono andate per lo più a diminuire il debito, non direttamente nelle casse.
Poi se avessi guardato qualche slide in più magari avresti visto che i margini per ogni reparto sono in aumento, infatti ciò che colpisce maggiormente è la diminuzione dei costi per la produzione.
Detto questo, Intel la deve finire di parlare di x86 come pedina fondamentale al centro di tutto il mercato informatico: ARM sta crescendo in maniera spaventosa, grazie soprattutto a Nvidia che la usa come base per i suoi pod che vende a mezzo mondo. CUDA gira sui ARM e non è una cosa da sottovalutare, perché lascia x86 senza alcun reale vantaggio. Considerando che oggi l'unico vantaggio di x86 nel mercato in cui ancora sopravvive è la compatibilità con SW obsoleto, non c'è da scommettere molto sul futuro.
Il continuare a credere che x86 sia un qualcosa di irrinunciabile nel mercato AI porterà Intel allo stesso risultato di Larrabee: un fallimento totale.
Intel deve sviluppare i suoi prodotti in maniera indipendente da x86 che non ha nessuna caratteristica di vantaggio rispetto ad altre architetture (anzi), dove infatti il calcolo avviene per unità di calcolo esterne e parallele alle CPU. Servono due prodotti fondamentali per continuare a far sperare gli investitori che qualcosa rientri, come sta accadendo per AMD: un acceleratore super efficiente per l'inferenza, e mi sembra che lo stia facendo ma ANCHE un super processore per l'addestramento e capacità di scale-out pari a quelli della concorrenza, cosa che invece per ora manca, in attesa di Falcon Shore se e quando.
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