PC-1: la proposta VIA per i paesi in via di sviluppo
Da sempre attenta a sviluppare soluzioni PC a basso consumo, la taiwanese VIA è da tempo attiva in iniziative che mirino all'informatizzazione in aree in forte via di sviluppo. L'India è l'emblema di questo sforzo, e l'area nella quale sono stati annunciati i primi PC PHD
di Paolo Corsini pubblicato il 26 Gennaio 2006 nel canale Sistemi"the next one billion people"
E' questo lo slogan che spinge VIA in questa serie di iniziative, miranti a fornire strumenti informatici a quell'enorme numero di persone che si stanno per affacciare al mondo dell'informazione e della comunicazione on line, ma che per svariate ragioni non possono aver accesso ai tradizionali strumenti informatici come quelli presenti nel mondo occidentale.
Basti pensare, ad esempio, alle difficoltà nel reperire alimentazione elettrica con continuità all'interno di villaggi, tanto in India quanto in Cina o in Africa, o alla impossibilità di utilizzare tradizionali PC in ambienti nei quali la polvere non possa essere facilmente tenuta lontana dai componenti elettronici. Si tratta di problemi lontani dalla quotidianità del nostro mondo occidentale, ma ben presente non solo alle industrie informatiche ma anche a chi, anche solo per vacanza, ha avuto l'opportunità di visitare paesi a noi lontani, carichi di bellezze artistiche e naturali ma sprovvisti di ricchezza e infrastrutture.
3 sono gli elementi che devono essere tenuti in massima considerazione nello sviluppo di un PC che possa essere utilizzato in ambienti caratterizzati dal basso sviluppo. Il primo è la possibilità di funzionare con sistemi di alimentazione che non siano quelli tradizionali, ma anche con alimentazione a batteria. Questo non deve far pensare a tradizionali batterie come quelle dei notebook, ma a batterie di tipo automobilistico, sicuramente ingombranti anche se trasportabili con una certa facilità e facilmente disponibili anche in luoghi remoti come una foresta o nel deserto.
Il secondo, è il funzionamento anche in presenza di polvere nell'ambiente: questo implica la rimozione di sistemi di raffreddamento basati su ventole, e di conseguenza la necessità di utilizzare processori ed elementi interni che producano una limitata quantità di calore. Direttamente collegato a questo è la robustezza dello chassis, che possa resistere ad urti senza danneggiarsi.
Il terzo è complementare ai primi due: la possibilità di contenere al minimo sia il consumo complessivo del sistema, dando la possibilità di utilizzare il sistema con una superiore durata delle batterie, sia la dissipazione termica massima, non avendo quindi problemi di funzionamento con le elevate temperature ambiente che si trovano in queste aree del mondo.
L'esigenza di informatizzare il "next billion people" richiede di utilizzare strumenti che non siano necessariamente una copia di come opera il mercato informatico internazionale dove presente nelle nazioni più ricche e sviluppate. Un classico PC "white box", come quello che molti di noi utilizzano abitualmente, non è di certo la soluzione ideale per contesti di utilizzo nei quali la polvere e l'alimentazione non continua la facciano da padrone. Discorso simile vale per i notebook in commercio, che mal tollerano condizioni di utilizzo al limite quali quelle ipotizzate in precedenza e quotidiane in un ambiente quale quello indiano.

Per poter proporre soluzioni di basso costo che si adattino alle esigenze di nazioni come quella indiana, VIA parte da un presupposto naturale: quello di un modello di utilizzo del computer che sia differente rispetto a quanto siamo abituati.
Un primo passaggio è quello del "community access", evoluzione dell'"individual ownership": fare in modo che il PC non sia un elemento strettamente individuale, ma una soluzione che possa essere utilizzata da più persone, magari nella forma di servizio fornito sia come PC che come accesso web. Un esempio concreto potrebbe essere quello di avere PC a disposizione nelle scuole, nelle librerie, in internet access, all'interno dell'ufficio.
Abbiamo visto che un tradizionale PC mal si adatta a questa tipologia di utilizzo, per i limiti dati dall'essere una soluzione pensata per mercati quali quello occidentale. Quale è la soluzione dal punto di vista hardware per questo gruppo di modelli di utilizzo? Secondo VIA si tratta delle cosiddette PHD, Power Heat Dust (potenza, calore e polvere).







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