PC-1: la proposta VIA per i paesi in via di sviluppo
Da sempre attenta a sviluppare soluzioni PC a basso consumo, la taiwanese VIA è da tempo attiva in iniziative che mirino all'informatizzazione in aree in forte via di sviluppo. L'India è l'emblema di questo sforzo, e l'area nella quale sono stati annunciati i primi PC PHD
di Paolo Corsini pubblicato il 26 Gennaio 2006 nel canale SistemiUno sguardo alle piattaforme PHD Appliance
Il reference design VIA PC-1 PHD è basato su una soluzione EPIA M1000, in formato Mini-ITX. Questo permette di abbinare la dotazione on board delle soluzioni EPIA, capace di far fronte alla stragrande maggioranza delle esigenze in termini di connettività con le periferiche esterne, e allo stesso tempo di avere a disposizione un processore a 1 GHz di clock più che adatto per la maggior parte degli ambiti applicativi con i quali un PC in aree in via di sviluppo può essere utilizzato.
Lo chassis ha un design molto semplice e nel complesso robusto, proprio per far fronte a problemi di trasporto che possono incontrarsi operando in aree come quelle del terzo mondo.
Una volta rimossa la copertura superiore, troviamo esposta la scheda madre EPIA M10000, con un lettore DVD di tipo a basso profilo posto nella parte frontale. Mancano periferiche di storage, che trovano spazio immediatamente sotto il lettore ottico. Accanto a quest'ultimo troviamo la circuiteria di alimentazione, ridotta ai minimi termini a motivo dei ridotti requisiti di alimentazione di questa piattaforma.
Il sistema di raffreddamento adottato da VIA è completamente passivo, grazie alla presenza di due heatpipe che rimuovono il calore dal processore spostandolo verso la parte laterale dello chassis, che per questo motivo ha la forma di un grosso radiatore. Non sono presenti ventole all'interno del sistema, rimuovendo quindi quello che di fatto è la principale fonte di malfunzionamenti all'interno di un PC.
L'alimentazione di questo PC, come è stato più volte segnalato, può essere di tipo ibrido: collegato direttamente all'alimentazione di rete, può passare dinamicamente a quella con una batteria automobilistica nel caso in cui la corrente dovesse venire a mancare per qualsiasi motivo.
Perché proprio una batteria di automobile? Semplicemente perché è la fonte di energia più facilmente reperibile e trasportabile in nazioni in via di sviluppo.












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