PC-1: la proposta VIA per i paesi in via di sviluppo
Da sempre attenta a sviluppare soluzioni PC a basso consumo, la taiwanese VIA è da tempo attiva in iniziative che mirino all'informatizzazione in aree in forte via di sviluppo. L'India è l'emblema di questo sforzo, e l'area nella quale sono stati annunciati i primi PC PHD
di Paolo Corsini pubblicato il 26 Gennaio 2006 nel canale SistemiBroadband: alla base del successo
E' non realistico ragionare sulla diffusione di soluzioni PC per la massa della popolazione senza pensare ad una connettività di tipo broadband a questa associata; la disponibilità di connessioni internet per sistemi thin client permette non solo di aver accesso alle informazioni, ma anche di bypassare la necessità di un sistema di storage locale potendo utilizzare la rete come storage remoto.
Alla base del modello proposto da VIA con il progetto PC-1 troviamo l'adozione di sistemi thin client molto semplificati come interfaccia finale per l'utente, collegati a server storage posti all'interno dei data center dei fornitori di connettività, ovviamente configurati in modo tale da poter memorizzare i dati dei singoli utenti. La connessione deve necessariamente essere di tipo broadband, via cavo o wireless a seconda della localizzazione geografica e dell'infrastruttura disponibile, con una banda minima che viene indicata in 256Kbit al secondo ma che, in funzione delle tecnologie disponibili e della localizzazione geografica, può raggiungere e superare il Megabit.
Nello sviluppo del progetto PC-1, VIA ha lavorato strettamente con aziende che sviluppano soluzioni di connettività in aree non urbane, cercando di trovare soluzioni tecniche che permettano di portare connesisoni broadband anche in villaggi e in aree rurali. Il ruolo delle aziende di comunicazioni in questo specifico ambito è estremamente importante, come facilmente comprensibile; la gestione del "last mile", cioè della linea di segnale che collega la singola abitazione o ufficio o punto di connessione con la centrale telefonica deve mirare a portare questo strumento possibilmente in ogni luogo, rimuovendo le barriere di costo che ne impediscono la diffusione massiccia non solo in nazioni occidentali, ma soprattutto in quelle a via di sviluppo
Gli esperimenti con trasmissioni WiFi stanno portando ad ottimi risultati, con coperture sperimentali di villaggi rurali che possono così beneficiare di thin client utilizzati come PC per tutti gli abitanti del villaggio, ad esempio per effettuare ricerche, per reperire strumenti d'insegnamento, per entrare in contatto facilmente con gli ospedali e i medici per richiedere trattamenti e medicine. La tecnologia WiMax è vista come qualcosa che possa essere utilizzata con benefici in termini di copertura, ma che al momento attuale è ancora troppo lontana dal poter essere adottata massicciamente; a questo si preferiscono strutture complesse basate su tecnologia WiFi, come le reti mash network.
Conclusioni
L'iniziativa di VIA in aree in via di sviluppo come quella indiana si differenzia nettamente da quello che è stato proposto da altri player di mercato in iniziative simili. La sensazione personale è che oltre a ricercare l'aspetto business di questa iniziativa, che porterà VIA a commercializzare un volume superiore di soluzioni sul mercato, l'azienda taiwanese voglia in qualche modo proporre una sorta di "social business", proponendo con le proprie soluzioni una serie di strumenti che permetta a parti di questa nazione di svilupparsi tecnologicamente.
Del resto, la stessa apertura di un ufficio locale a Mumbai testimonia l'attenzione di VIA verso questa nazione e le sue specifiche esigenze in termini di sviluppo tecnologico, vincolato alla ricchezza economica e alle infrastrutture disponibili. Le nazioni in via di sviluppo sono un mercato potenziale incredibile per tutti i produttori di tecnologia, però con condizioni ed esigenze tecnologiche ben differenti rispetto a quelle che si possono riscontrare nelle nazioni più industrializzate.
Il modello non può essere quello di intervenire con sistemi che copino quanto acquistabile ora in occidente, ma deve necessariamente tenere in considerazione le unicità delle realtà locali sia in termini di potere d'acquisto, che di ambiente di utilizzo e di modelli d'uso. E' nello studio di questi elementi che VIA sembra particolarmente attiva nelle nazioni in via di sviluppo, differenziandosi dai tradizionali produttori di processori per aver usato una propria tecnologia, quella delle soluzioni EPIA a basso consumo ed elevate integrazioni. Il risultato è una soluzione thin client che possa essere concretamente utilizzata senza limitazioni nelle difficili condizioni delle comunità locali, a livelli di costo che siano realmente accessibili anche per realtà come quelle indiane dove il reddito medio sfiora, pro capite, i 100 dollari al mese.
Ulteriori informazioni sono disponibili on line ai seguenti indirizzi:







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26 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoLa soluzione di VIA qui presentata è più o meno quello che sto cercando di farmi in maniera artigianale, visto che ormai per farmi da fileserver in casa e da client per la navigazione basta e avanza.
Peraltro basterebbe e avanzerebbe anche dove lavoro: per quello che devono fare le segretarie con Word e Excel...
Dimostrazione del fatto che un mercato di 2 miliardi e più di potenziali clienti fa gola a molti.
Quello che però mi chiedo è questo: ci sarà un motivo per cui stanno spuntando come funghi proprio adesso queste soluzioni?
E aggiungo che se ci stesse una scheda pci per un sintonizzatore tv quello visto in foto sarebbe l'htpc perfetto da mettere sotto il TV con Mythtv.
Tra l'altro il Vynil audio dovrebbe essere meglio della stragrande maggioranza dell'audio integrato sulle schede madri e anche di molte schede pci dedicate.
Non era nemmeno brutto esteticamente!
E aggiungo che se ci stesse una scheda pci per un sintonizzatore tv quello visto in foto sarebbe l'htpc perfetto da mettere sotto il TV con Mythtv.
Tra l'altro il Vynil audio dovrebbe essere meglio della stragrande maggioranza dell'audio integrato sulle schede madri e anche di molte schede pci dedicate.
Non era nemmeno brutto esteticamente!
[OT]
Beh, non so se hai mai attaccato una scheda audio interna (peggio ancora se integrata) ad un impianto hi-fi degno di questo nome...
Imho una bella scheda come la 7.1 FireWire della terratec e se grossomodo a posto. Meglio ancora un bell'ampli con entrata SPDIF, così sei veramente al riparo dalle interferenze.
Scusate l'[/OT]
li se non erro stanno molto tempo anche fuori dalle case..
mah
Alla base troviamo una realtà come quella indiana, simile a molte altre presenti nel mondo quali quella cinese e quella di molti stati dell'Africa e del Sud America.
Queste nazioni sono alla ricerca di uno sbocco verso le nuove tecnologie, ma hanno realtà molto differenti da quelle alle quali siamo abituati in occidente e nelle nazioni cosiddette più evolute. Il potere economico di ogni singolo individuo è infatti estremamente ridotto, come si può facilmente comprendere, e la penetrazione nel mercato di computer molto ridotta rispetto alla popolazione complessiva. Negli ultimi anni VIA, dietro al progetto PC-1, ha operato sforzi nella direzione di un abbattimento del costo dei PC, quale barriera al loro utilizzo per la stragrande maggioranza della popolazione.
[/QUOTE]
La barriera la creano loro stessi facendo presentazioni alle quali NESSUN INDIANO(persona a basso reddito residente in India) può partecipare,un occhiata all'hotel il cui nome è chiaramente e casualmente riportato per rendersene conto
Questa è solo l'ennesima mossa pubblicitaria!
lo volio!!! con la l
Motosauro, giusta osservazione, ma fuori luogo... guarda il targhet di questa soluzione..cmq bassi consumi,video e audio integrato,buona connettività,trasportabile,doppia alimentazione... insomma un pc ideale per applicazioni d'ufficio!!..
poi con quel bel dissipatore messo a lato il procio vive ben tranquillo.. per il fatto di essere nero c'è la legge del corpo nero,secondo me han fatto bene.
lo volio.... potrei sostituire il mio povero muletto (k6-2 333) e guadagnarci in consumo.. e anche in prestazioni (di non poco direi) [devo dire che già viene battuto dal mio a2526kuh.. con cpu a64 [email protected]@800Mhz.. volendo@600,radeon9700@50,50Mhz
Però ancora tutto su carta!
quale? quella della scheda audio?
c'ho messo OT apposta
Certo che questo non sarebbe indicato come HTPC, anche perché con la potenza che ha farebbe fatica a gestire flussi appena al limite della decenza; figurati quelli in alta definizione.
In casa mia, ripeto, potrebbe essere comodo come server multiruolo con su una bella gentoo magari senza neanche kde.
Il riferimento alla scheda integrata era solo dovuto al fatto che rabbrividisco ogni volta che sento dire che $chipset_audio_integrato è di buona qualità. Io ho un concetto di qualità un pò diverso, ecco tutto.
meno 450 euro..... (prezzi presi da un noto sito online di mini-itx...)
Beh, non so se hai mai attaccato una scheda audio interna (peggio ancora se integrata) ad un impianto hi-fi degno di questo nome...
Imho una bella scheda come la 7.1 FireWire della terratec e se grossomodo a posto. Meglio ancora un bell'ampli con entrata SPDIF, così
Questo se ti interessano configurazioni home cinema..... per un buon audio pulito basta
la scheda integrata, un cavo decente messo sul line out e un buono stereo con ingresso
aux....
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