Batterie con virus: più efficienti e pulite?

Il MIT ha messo a punto una tecnica che prevede l'impiego di virus per la costruzione degli elettrodi delle batterie. Il processo di produzione pare essere a bassissimo impatto, ma quanto è sicura una batteria di questo tipo?
di Andrea Bai pubblicata il 06 Aprile 2009, alle 16:52 nel canale Sistemi
47 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoP.S. Il virus E' il filamento di DNA/RNA, il rivestimento serve per proteggere il contenuto e da ligando per i recettori della membrana cellulare delle cellule. (scusatemi, ma a me 'sta roba piace un sacco :-)
Io penso ancora che chi fa queste ricerche conosce la materia profondamente,
voglio pensare ancora che il buon senso di questi ricercatori abbiano
messo in conto eventuali pericoli potenziali dovuti a microorganismi da comportamenti incontrollati.
Va bene che oggi in nome del dio denaro non si guarda tanto per il sottile,
gente senza scrupoli il mondo è pieno, ma non credo che per delle batterie non si sia preso in considerazione rischi.
Penso che sono molto più pericolosi i tanti siti disseminati nella ex Unione sovietica che contengono vere e proprie bombe battereologiche,
create apposta come strumento di distruzione di massa, piuttosto che una batteria che dura un'ora di più.
Speriamo...
Tornando all'idea delle batterie, credo sia una soluzione più che giusta per risolvere il problema dell'inquinamento, tutto sta nel capire se il metodo per produrle non sia più inquinante delle batterie stesse!
Chissà se Symantek sta già preparando un vaccino antivirus...
Così dovremmo rinnovare l'abbonamento a vita pena il decesso
Ma si sa niente se questa tecnologia diventerà una realtà commerciale..
non c'erano già le batterie Boston Power ad essere molto efficienti,
forse quest' ultime avevano come punto di forza la possibilità di ricaricarsi molto rapidamente, e non di avere una maggiore capacità di accumulazione.
già già..
Boston Power cosa offer di diverso..??
edit...i Batteri inferociti hanno già presentato istanza per il divorzio.
che non sia l'ora di cambiare qualche accento
sì infatti, l'aids ad esempio si trasmette per vie veneree perchè deve stare in ambienti con temperature simili a quelle corporee: dubito che dei virus sopravvivrebbero al di fuori del loro habitat, a meno di mutazioni che cambino il loro habitat.. e di mutazioni che li rendano nocivi all'uomo... Però azzo, ce ne vorrebbe di sfiga
E' più probabile trovare un orso polare nell'armadio, come dice david thompson riguardo alle stelle e le esplosioni......
Non hanno altre funzioni e di fatto non sono vitali. Possono riprodursi solo grazie al lavoro fatto dalla cellule che attaccano. La cellula infetta "processa" come propria l'informazione genetica presente nel virus e produce molte copie degli stessi virus assemblando al posto loro le proteine che servono e tante copie del DNA o RNA.
Al di fuori della cellula la struttura virale si presenta con forme geometriche molto varie (a secondo del tipo di virus) ed inoltre tendono a cristallizzare in reticoli molto precisi.
In questo caso i virus vengono usati come mattoni per costruire strutture tridimensionali ben precise eventualmente "dograte" da altre sostanza (es nanotubi di carbonio).
Le loro capacità biologiche non c'entrano. Verranno usati virus innocui per le cellule animali (come già detto batteriofagi).
Le possibilità che possano mutare e trasformarsi in pericolosi per l'uomo sono infinitesimali sarebbe come pensare che un erbivoro come la pecora si trasformasse in carnivoro come un lupo.
A maggiore sicurezza si potrebbero trattare eventualmente con sostanze capaci di denaturare la parte nobile (DNA o RNA) lasciando integra la parte proteica (che è quella che serve).
Chiaramente il tutto può lasciare perplessi ma IMHO i margini di sicurezza sono molto ampi.
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