Blue Origin fa causa alla NASA per l'appalto del lander lunare assegnato a SpaceX

Blue Origin si è appellata alla Corte Federale statunitense facendo causa alla NASA per via del contratto assegnato a SpaceX per il lander lunare delle missioni Artemis. La società di Jeff Bezos ritiene ingiusta la procedura di selezione.
di Mattia Speroni pubblicata il 17 Agosto 2021, alle 07:31 nel canale Scienza e tecnologiaNASASpaceXBlue Origin
Continua la guerra tra Blue Origin e la NASA per l'assegnazione dell'appalto del lander lunare delle missioni Artemis che attualmente è stato vinto da SpaceX. Nonostante il GAO (Government Accountability Office) avesse già stabilito che non ci sono state irregolarità nell'assegnazione dell'appalto, la società di Jeff Bezos non ha intenzione di cedere.
Questa nuova mossa arriva dopo una campagna di comunicazione molto aggressiva basata su infografiche presenti sul sito della società stessa. Non è ancora chiaro quale sarà l'effetto sulla possibilità di far tornare gli esseri umani sulla Luna entro il 2024. Questo potrebbe essere solo uno dei problemi da affrontare. Per esempio recentemente sono emerse perplessità per quanto riguarda le nuove tute spaziali per attività extraveicolari (xEMU) che potrebbero non essere pronte prima del 2025.
Blue Origin fa causa alla NASA per il lander lunare delle missioni Artemis
La società di Jeff Bezos (che attualmente non ricopre più il ruolo di CEO di Amazon) si è appellata alla United States Court of Federal Claims come ultimo tentativo di modificare l'esito dell'assegnazione da parte della NASA a SpaceX. Quest'ultima avrebbe così la possibilità di avere il contratto da 2,9 miliardi di dollari per un test senza equipaggio e infine l'allunaggio vero e proprio (con Artemis III).
Secondo Blue Origin, la scelta di passare da due candidati per lo sviluppo del lander lunare a uno solo avrebbe portato alla sua esclusione. Il tutto basandosi su valutazioni non corrette. Ma la scelta della NASA, oltre a non essere vincolante, è stata necessaria per questioni di budget.
Un portavoce di Blue Origin ha dichiarato "è un tentativo di rimediare ai difetti nel processo di acquisizione riscontrati nello Human Landing System della NASA. Crediamo fermamente che i problemi identificati in questo approvvigionamento e nei suoi risultati debbano essere affrontati per ripristinare l'equità, creare concorrenza e garantire un ritorno sicuro sulla Luna per l'America".
La scelta di Blue Origin sarebbe quella di bloccare l'assegnazione del contratto della NASA e potenzialmente bloccare lo sviluppo del sistema della rivale SpaceX. In realtà, nonostante la causa, la società di Elon Musk potrebbe continuare lo sviluppo senza subire ritardi (anche se non riceverebbe i fondi nei tempi previsti) mentre verrà presa una decisione dall'United States Court of Federal Claims. Questo perché il progetto di Starship non si basa solo sul lander lunare ma quest'ultimo è una delle versioni di Starship previste (e che saranno sviluppate). L'agenzia spaziale attualmente ha dichiarato di essere a conoscenza della causa e che si sta procedendo a revisionare i dettagli del caso (aggiornamenti dovrebbero essere forniti in futuro).
In tutta questa vicenda sembrerebbe però esserci una voce fuori dal coro. È quella dei dipendenti di Blue Origin che non sarebbero soddisfatti della gestione della comunicazione a parte della società. In un post su Reddit (anonimo e quindi potenzialmente non veritiero) uno dei dipendenti avrebbe espresso il suo disappunto circa l'attività di relazioni pubbliche della società di Jeff Bezos. Qualcosa potrebbe cambiare in futuro con l'arrivo dei primi motori BE-4 che potrebbero far cambiare strategia alla dirigenza di Blue Origin.
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8 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoPurtroppo è andato in pensione, ha divorziato dalla moglie... adesso deve pur rompere le scatole a qualcuno
Solo che ha omesso di dire che Blue Origin è molto più indietro di SpaceX, non esegue test "sul campo" altrettanto aggressivi (che aiutano a scoprire un sacco di problemi che le simulazioni potrebbero sottostimare) e sopratutto è molto più indietro sui propulsori (e non è in grado di produrne a ritmo serrato come già sta facendo SpaceX).
Poi, a parte questo, Bezos si è offerto di autofinanziare Blue Origin con la stessa cifra che la NASA pagherà a SpaceX per lo sviluppo del lander, i test richiesti e la produzione iniziale ...
senza considerare che la NASA di suo deve metterci soldi e risorse extra per adattare il software di Orion per l'interfacciamento con due diversi lander e per lo scambio di diagnostica e dati di missione, e duplicare tutta una serie di attività di verifica e validazione dei sistemi completi.
Se proprio era convinto che Blue Origin poteva competere, avrebbe potuto offrire finanziamenti anche per le altre cose necessarie (se non sbaglio, Bezos ha un patrimonio tale che da solo potrebbe finanziare ben 60 missioni Artemis).
Sono spiccioli per uno che ha tutto e vuole lasciare un segno nella storia dell'espansione nello spazio, inoltre poi quei soldi riuscirebbe molto probabilmente a recuperarli in vari modi.
Il fatto che non voglia andare oltre la dice lunga.
Eh, sarebbe sacrosanto...
Ma essendo una agenzia pubblica, non so se può...
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