TSMC vuole produrre chip in Europa, primi contatti per una Fab in Germania

La taiwanese TSMC è interessata ad aprire una fabbrica per la produzione di semiconduttori in Europa e per questo avrebbe iniziato a parlare con la Germania. La decisione sottintenderà due condizioni: sussidi governativi e un ecosistema imprenditoriale favorevole.
di Manolo De Agostini pubblicata il 13 Dicembre 2021, alle 09:11 nel canale ProcessoriTSMC
La pandemia e le tensioni geopolitiche ci stanno insegnando che la delocalizzazione può avere dei lati negativi, anche nel mondo hi-tech. Per decenni l'Europa ha lasciato che l'Asia diventasse il polo mondiale della produzione di semiconduttori in una costante cessione di "sovranità", passando così da una quota del 40% circa degli anni '90 all'attuale 10%.
Il Vecchio Continente, conscio che avere una filiera produttiva locale è utile a supportare il sempre più numeroso ecosistema di aziende legate al mondo della tecnologia e a creare nuova occupazione, punta a raddoppiare la sua quota entro il 2030 portandola al 20%.
Lo European Chips Act (che sarà varato nella prima metà del prossimo anno) va in quella direzione, anche se la Commissaria UE alla concorrenza Margrethe Vestager ha ammesso che parlare di indipendenza europea nel mondo della produzione di semiconduttore è sostanzialmente utopistico.
Cosa fare quindi? La strada da percorrere è quella di creare condizioni favorevoli affinché player come Intel, Samsung e TSMC investano in Europa, aprendo stabilimenti che possano coprire in prima istanza le necessità dell'industria locale, a partire dai grandi colossi tedeschi dell'automobile.
Sappiamo da tempo che Intel è procinto di annunciare i suoi piani per l'apertura di una Fab europea, probabilmente in Germania in quel di Dresda, insieme ad altri impegni collaterali che potrebbero riguardare anche altri Paesi, come l'Italia. Quello di Intel potrebbe non rimanere l'unico investimento in terra europea: anche TSMC ha intenzione di aprire un impianto in investendo 12 miliardi di dollari. In pole position c'è la Germania.
Lora Ho, dirigente di TSMC, ha avviato i primi contatti con il nuovo governo tedesco di Olaf Scholz, ma l'azienda non ha ancora preso alcuna decisione: oltre al sito produttivo e all'ecosistema di supporto, un ruolo fondamentale lo giocheranno i sussidi governativi. Per la fonderia taiwanese si prospetta quindi un nuovo esborso dopo i 12 miliardi di dollari pronosticati per un impianto in Arizona e i 7 miliardi per l'apertura di una fabbrica in Giappone.
Al momento non si hanno notizie di un interessamento da parte di Samsung verso la produzione in Europa, sebbene l'azienda abbia intenzione di investire decine di miliardi di dollari per potenziare la propria produzione. Recentemente Samsung ha annunciato che costruirà un nuovo stabilimento negli Stati Uniti, precisamente a Taylor in Texas, investendo 17 miliardi di dollari.
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15 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoPerfettamente d'accordo.
Ma qual'è la classe politica\dirigenziale in Europa che ha la capacità e lo spirito d'iniziativa per proporre un tale sforzo congiunto?? Si sta parlando di costruire molte fabbriche e vari centri di ricerca. E soprattutto di cancellare la nostra attitudine a dipendere dal "padrone" di turno(USA o Cina che sia).
Inoltre, tutto considerato, l'unico paese che realmente avrebbe la forza economica e imprenditoriale per un tale sforzo tecnologico è la Germania.
Ed è anche l'unico paese che riesce ad attirare investitori stranieri.
L'Europa è nelle ultime mani. Le ultimissime.
gpu non ne vedo la ragione
Ma qual'è la classe politica\dirigenziale in Europa che ha la capacità e lo spirito d'iniziativa per proporre un tale sforzo congiunto?? Si sta parlando di costruire molte fabbriche e vari centri di ricerca.
beh, diciamo che sono i privati a doversi dare una mossa.
mica vero.
concordo sicuramente
Mai in italia o anche solo in spagna... ma d'altronde che ci volete fare... quando non siamo schiavi degli usa, lo siamo della germania.
Si ma i privati non possono fare cosa gli pare. Specialmente quando si sta parlando di aprire fabbriche e centri ricerca in qua e in la.
SpaceX negli USA non ha agito "come voleva". Prima di iniziare a operare ha dovuto capire se avesse avuto l'appoggio del governo e delle istituzioni(passaggio fondamentale se si vuole dar vita ad un progetto come quello).
Una corsa al "chip europeo" non è solo una mossa tecnologica è anche una mossa politica. E geo-politica, al giorno d'oggi.
Verissimo.
Ma questo andava fatto 10 anni fa. Adesso arriviamo con l'acqua alla gola, all'ultimo secondo, come sempre.
Non piace nemmeno a me.
Ma come ho detto, è l'unico paese europeo che a livello politico, finanziario e istituzionale può, in parte(perchè anche loro stanno messi male), reggere uno sforzo del genere.
cercare l'appoggio sicuro, ma cmq è e resta una iniziativa privata.
a meno che tu non voglia una economia pianificata statalmente tipo ex URSS
bah, non vedo il perchè. Certo, hanno meno debito e possono regalare più soldi a chi si insedia...
il governo che fa saltare fabbriche private? mah...
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