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#81 | |
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#82 | |
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#83 | |
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![]() Facciamo a carta più alta, come si fa ora ![]() LuVi |
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#84 | |
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#85 |
Senior Member
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Il moscerino..
![]() Quella faccina che hai usato, mi sembra uno che cerca di schiacciarsi un moscerino contro la fronte. ![]() |
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#86 | |
Senior Member
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#87 |
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Update.
Al processo è il giorno delle parti civili. L'avvocato dello Stato Salvemini: "Il passaggio di soldi dimostra la corruzione" Sme, la Presidenza del Consiglio chiede la condanna di Berlusconi La difesa: "Arringa politica, fu nominato dal centrosinistra" Pisapia chiede 4,5 miliardi di risarcimento per la Cir MILANO - La presidenza del Consiglio chiede la condanna di Silvio Berlusconi e danni per un miliardo di euro. E' questo il risultato di una giornata paradossale nell'ambito del processo-stralcio Sme, che vede il premier imputato di corruzione in atti giudiziari. Il paradosso è: Silvio Berlusconi contro Silvio Berlusconi, la presidenza del Consiglio contro il presidente del Consiglio. Ciò accade perché oggi ha parlato in aula l'avvocato dello Stato Domenico Salvemini, che appunto rappresenta la parte civile per Palazzo Chigi. Solo che la costituzione della parte civile avvenne all'epoca del governo D'Alema, mentre ora a guidare il governo c'è Berlusconi. A riconoscere l'eccezionalità della situazione è stato lo stesso Salvemini. Prendendo la parola all'inizio dell'udienza, l'avvocato ha riconosciuto che si tratta di "un fatto singolare", che "ha molto colpito l'opinione pubblica". E prima di entrare nel vivo del suo intervento, ha fornito una spiegazione davanti ai giudici della prima sezione penale del Tribunale di Milano: "Giuridicamente rappresento la presidenza del Consiglio, e quindi un soggetto giuridico diverso dalla persona fisica del presidente del Consiglio". Il quale, ha concluso l'avvocato, "è qui difeso dai suoi legali e dunque in questo processo rappresenta la parte dell'imputato". L'avvocatura dello Stato ha chiesto la condanna di Berlusconi con un risarcimento "in via equitativa" di 1,1 milioni di euro ed una provvisionale "immediatamente esecutiva" di 300mila euro. "Qui non è contestata una corruzione qualsiasi - dichiara Salvemini - ma il mercimonio dell'attività di un giudice. Un caso eclatante di corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio. Non una corruzione generica ma generalizzata di un giudice". Nel corso della sua arringa, Salvemini ha puntato l'indice sul movimento di cospicue somme di denaro (434 mila dollari nel marzo 1991) da conti esteri riconducibili alla Fininvest, verso il giudice Squillante e altri tra giudici e avvocati, per dimostrare che Silvio Berlusconi avrebbe corrotto i magistrati. "Il denaro - ha detto l'avvocato dello Stato - è partito dal gruppo imprenditoriale per arrivare sui conti esteri di un magistrato. Questo porta ad affermare che quel magistrato era al servizio della Fininvest". "Siccome - ha continuato Salvemini - non è stata trovata una causale lecita perché i soldi dovessero andare da Fininvest a Squillante, anzi da Silvio Berlusconi al giudice Squillante, la deduzione logica è che questi fossero il pagamento di una corruzione". Il legale ha contestato anche le spiegazioni, secondo cui una parte cospicua del denaro potrebbe essere riconducibile ad onorari, versati a Cesare Previti (circa 16 miliardi) in qualità di legale del gruppo: "Di parcelle non c'è traccia, e anche la spiegazione che fossero soldi in nero non regge. Non c'è alcuna documentazione del lavoro che Previti avrebbe svolto all'estero per meritare quei soldi - ha precisato Salvemini - e lo stesso Silvio Berlusconi non ci ha affatto parlato di un ruolo straordinario di Previti: era uno dei quasi 100 legali di Fininvest". Allo stesso modo, secondo l'avvocato, non reggerebbero le spiegazioni di un giro di "compensazioni" tra i protagonisti della vicenda, per l'acquisto di alcuni appartamenti mai portato a termine: "E' tutto non credibile". Secondo Salvemini, invece, vi furono rapporti tra Berlusconi e Squillante fin da quando, nel 1985, il giudice assolse l'attuale premier in un processo per l'installazione di alcuni ripetitori avvenuta, secondo l'accusa, irregolarmente. Contesta l'arringa di Salvemini Niccolò Ghedini, uno dei difensori di Silvio Berlusconi, e la definisce "politica". "L'avvocato dello Stato - dice Ghedini - è stato nominato dalla precedente maggioranza, oggi opposizione, e sta facendo un intervento squisitamente politico. Le accuse sono gravi ma sono sbagliate. E' un intervento squisitamente politico". In serata, il legale di parte civile Cir De Benedetti, Giuliano Pisapia, ha chiesto che Silvio Berlusconi risarcisca 4 miliardi e 500 milioni di euro per danni patrimoniali e morali. Con le conclusioni del legale di parte civile il processo è stato aggiornato al 3 dicembre prossimo, quando la parola andrà ai difensori del premier. (19 novembre 2004) |
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#88 | |
Bannato
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![]() Ammesso e non concesso che quello che scrivi sia vero (e non lo è almeno nei termini da te esposti) non si capisce perchè un torto dell'uno dovrebbe compensare un torto dell'altro. Sotto processo poi non c'è De Benedetti, ma qualcun altro e gli unici processi che contanto si fanno nelle aule di giustizia e non nelle colonne di libero, de il giornale o della padania. Al massimo quei giornali risponderanno di diffamazione o calunnia come hanno già fatto in passato e faranno in futuro giacchè sono solo strumenti di diffamazione e di propaganda politica contro l'altra "parte", vera o presunta tale. |
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#89 |
Bannato
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intanto vediamo come procedono le denunce di quel fascistone di cesare previti, uno che si ritiene come il suo capo berlusconi, legibus solutus e anzi vorrebbe proocessare lui i suoi giudici naturali precostituiti per legge:
«Calunnie ai pm milanesi», Previti indagato Inchiesta della Procura di Brescia dopo le accuse a Boccassini, Colombo e a un maresciallo della Finanza Il procedimento nasce dalle dichiarazioni dell' onorevole di Forza Italia sui processi per i quali è stato condannato Ferrarella Luigi MILANO - Davanti alla Procura di Brescia l' onorevole Cesare Previti aveva accusato i pm milanesi Ilda Boccassini e Gherardo Colombo di aver «truccato» i processi Imi-Sir/Lodo Mondadori e Sme, nei quali i due magistrati avevano ottenuto la condanna in primo grado del parlamentare di Forza Italia rispettivamente a 11 e a 5 anni per corruzione di giudici. Ma ora proprio la Procura di Brescia ha iscritto Previti nel registro degli indagati nell' ipotesi che abbia calunniato non soltanto i due pm prosciolti, ma anche il braccio destro della Boccassini, il maresciallo della Guardia di Finanza Daniele Spello. Perché il reato di calunnia sia contestabile, comunque, non basterebbe che Previti a Brescia avesse falsamente addebitato reati ai pm milanesi, ma occorrerebbe provare che l' avesse fatto sapendoli innocenti: ed è questo elemento soggettivo, psicologico, che spesso difetta nella maggior parte delle inchieste per calunnia sfociate in archiviazioni. DENUNCE - Per ora, pare solo di capire che il duplice fascicolo (il procuratore Giancarlo Tarquini ha quello sui magistrati, il suo vice Roberto Di Martino quello sul finanziere) tragga origine dalla «coda» del provvedimento con il quale il 31 luglio scorso il giudice delle indagini preliminari di Brescia, Elisabetta Pierazzi, respinse l' opposizione di Previti alla richiesta dei pm bresciani di archiviare tutte le accuse scagliate dall' ex ministro della Difesa del primo governo Berlusconi contro i pm milanesi in cinque denunce e memorie, seguite all' esposto iniziale di un «Comitato Nazionale per la Giustizia» presieduto da un dirigente umbro di Forza Italia. Le denunce erano state poi condivise da Silvio Berlusconi e Attilio Pacifico quando anche costoro si erano costituiti nel procedimento bresciano come possibili «parti offese». E quelle accuse avevano indotto i pm di Brescia a indagare Boccassini e Colombo per i reati di abuso d' ufficio, interruzione di pubblico servizio, usurpazione di funzioni pubbliche, falso ideologico in atto pubblico e soppressione di documenti; e poi, però, all' esito di una corposa indagine, ad archiviare le accuse come «infondate», «smentite dai fatti», «strumentali», «arbitrarie». Nel prosciogliere i pm, il 31 luglio il gip Pierazzi, in considerazione della «implausibilità e della mancanza di riscontri con la realtà» delle denunce di Previti, dispone anche «la restituzione degli atti alla Procura, che li ha chiesti al fine di valutare la sussistenza di ipotesi di calunnia nelle denunce e nelle memorie». IL CD ROTTO - Soprattutto tre le questioni. La prima è la rottura accidentale, da parte del maresciallo Spello mentre stava facendo una copia per la Procura di Perugia che l' aveva urgentemente chiesta per le proprie indagini (anch' esse sollecitate da Previti e anch' esse sfociate nel proscioglimento dei pm milanesi) del cd contenente non l' originale, ma una delle copie della conversazione intercettata al bar Mandara tra il giudice Renato Squillante e l' allora pm Francesco Misiani: in proposito, in luglio, il giudice bresciano Pierazzi ha definito «meramente suggestivo il richiamo» di Previti a questa rottura del cd, aggiungendo che «le affermazioni dell' on. Previti, quando attribuisce con sicurezza tale episodio a un fatto doloso, sono gravi e sono sottoposte ai pm per le loro valutazioni». ARIOSTO - Poi c' è la testimone Stefania Ariosto, secondo Previti interrogata in tempi e modi irregolari, e che, a suo dire, avrebbe beneficiato di una serie di favori da parte degli inquirenti. «Le indagini - aveva concluso invece il giudice bresciano - evidenziano che tali supposizioni erano e sono del tutto infondate, e che i dati di fatto dai quali si pretende di farle discendere sono inesistenti»: anzi, nelle parole di chi prospetta che Ariosto abbia falsamente accusato Previti e Berlusconi perché a ciò istigata da Vittorio Dotti, e che in cambio sia stata pagata o agevolata in alcuni suoi processi civili, il giudice scorge «accuse gravissime anche se formulate in via di mera ipotesi o di mero sospetto», perché «a sostegno di esse» Previti «non ha mai fornito nemmeno un principio di prova, né alcun elemento concreto». Infine, lamentava il gip, c' è stata la pretesa di Previti che le indagini «verificassero la vicinanza della dottoressa Boccassini ad ambienti legati alla parte civile dei processi» Sme e Mondadori, nonché «l' eventuale (come sempre) percezione da parte del dottor Colombo di compensi per le sue collaborazioni sul periodico Micromega: anche qui senza sostenere che questo sia avvenuto e tantomeno documentato, ma solo delegando al pm bresciano di "cercare" le notizie». Luigi Ferrarella lferrarella@corriere.it L' INCHIESTA DEL 2003 BRESCIA/1 Pm indagati Luglio 2003: la Procura di Brescia apre un' inchiesta sulla gestione da parte della Procura di Milano del fascicolo 9520 da cui sono stati stralciati gli imputati del processo Sme: sotto accusa sono i due pm Ilda Boccassini e Gherardo Colombo, indagati per abuso d' ufficio IL RISULTATO Magistrati assolti L' indagine segue la missione degli ispettori che il ministro della Giustizia aveva inviato a Milano dopo che Cesare Previti (allora imputato nel processo Sme e già condannato per Imi-Sir/Lodo Mondadori) aveva sostenuto che il fascicolo conteneva atti a lui favorevoli, ma non riversati nei processi. Sempre lui aveva presentato 5 denunce e memorie contro i due pm. Ma l' estate scorsa i due magistrati vengono assolti e il gip di Brescia chiede anche di valutare l' ipotesi di calunnia per Previti IL NUOVO FASCICOLO BRESCIA/2 Indagato Previti Il nome dell' avvocato Cesare Previti è stato iscritto nel registro degli indagati dalla Procura di Brescia. L' ipotesi degli inquirenti è che Previti abbia calunniato non soltanto i due pubblici ministeri Ilda Boccassini e Gherardo Colombo, ma anche il braccio destro della Boccassini, il maresciallo della Guardia di Finanza Daniele Spello LA SITUAZIONE Due inchieste A Brescia sono stati aperti due fascicoli. Il procuratore Giancarlo Tarquini si occupa di quello sui magistrati, il suo vice Roberto Di Martino di quello sul finanziere. Il lavoro dei pm avrebbe avuto origine proprio dalla «coda» del provvedimento con il quale, l' estate scorsa, il gip Elisabetta Pierazzi respinse l' opposizione di Previti alla richiesta dei pm bresciani di archiviare le sue accuse contro i magistrati milanesi Piero Fassino segretario dei Ds Si tratta di questioni che sono di competenza della professionalità dei magistrati e degli avvocati Carlo Giovanardi ministro dell' Udc E' un episodio di fanatismo politico in salsa giudiziaria Il massacro di chi ha responsabilità di governo ----------------------------------------------------------------------------------- Adesso non contento della sbruncata ha annunciato che si rivolgerà alla Corte di Giustizia europea che pagliaccio, come se dalle parti di Bruxelles avessero tempo da perdere con le malefatte di un personaggio che vorrebbe solo l'impunità. Poveretto deve essere proprio disperato, pensa che anche in europa ci sia gente disposta a farsi prendere in giro come qui in Italia. Il ministero delle finanze, per tramite le solite agenzie di riscossioni, mi manda cartelle con multe prescritte di 15 anni fa, ne manderà anche qualcuna a previti dove gli chiederà conto delle sue decine di miliardi occultati in Svizzera? ![]() ![]() |
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#90 | |
Senior Member
Iscritto dal: Dec 2001
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#91 | |
Bannato
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Città: Cagliari
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come ho detto prima i processi si fanno nelle aule di tribunale e non nelle pagine di libero o della padania da questo punto di vista, giudiziario intendo, mi risulta che de benedetti a suo tempo per le pratiche diffuse nell'imprenditoria italiana, qualche guaio giudiziario lo abbia passato e in questo caso ha chiesto i danni, non perche berlusconi sia stato più svelto di lui, ma perchè nel succedersi dei gradi di giudizio c'erano dei strani e singolari ribaltamenti con pronunciamenti sempre a favore del berluska la faccenda dei computers non ho detto che non sia vera, non è vera nei termini da te esposti Ciao |
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#92 |
Bannato
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Siamo al redde rationem.
Da oggi ogni giorno è buono per la produzione di una sentenza. :ditaincrociate: LuVi |
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#93 | |
Junior Member
Iscritto dal: Apr 2004
Città: Status: ExtraUtente MEMENTO AUDERE SEMPER... I post non si contano... ...si pesano!
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Quote:
Tornando in topic vorrei capire il tuo "dita incrociate"; nel senso lo immagino ,ma vorrei tu lo esplicitassi. per mio conta la sentenza spero sia giusta e non come vorrei che fosse............. ciao |
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#94 | |
Bannato
Iscritto dal: Aug 2004
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![]() Dita Incrociate, fai un po te... nello stesso processo sono già state emesse due sentenze di condanna; io, onestamente, e sinceramente, vorrei il "non c'è due senza tre" con annessa crisi di governo, frattura totale e irreversibile di questa maggioranza e nuove elezioni. Ma, con maggior realismo, sono sicuro di una quasi-forse-comesefosse-fintacondanna-quasiassoluzione-prescrizione-ilreatononcostituiscefatto e successivo insabbiamento mediatico. LuVi |
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#95 |
Bannato
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08.12.2004
Processo Sme, sulla sentenza l'ombra del voto anticipato di Natalia Lombardo Sull’asse Milano-Palermo corre il filo che potrebbe far scattare la macchina elettorale che Berlusconi sta attrezzando per una guerra dalla quale vuole uscire come unico vincitore. Due città, due tribunali, due sentenze in arrivo nelle prossime quarantott’ore, salvo colpi di scena. A Milano i giudici del processo Sme si chiuderanno oggi in camera di consiglio per emettere la sentenza sull’imputato unico Silvio Berlusconi accusato di aver corrotto dei magistrati. Il verdetto è atteso per domani, così come quello del tribunale di Palermo che riguarda Marcello Dell’Utri: per il senatore di Forza Italia l’accusa ha chiesto la condanna a undici anni per concorso in associazione mafiosa. In ambienti forzisti non trovano troppe conferme le voci su ciò che starebbe covando Berlusconi, ovvero di correre alle elezioni anticipate in caso di condanna. Certo potrebbe sfruttare quella che Alfredo Biondi, liberal di FI, definisce «l’aura vittimista», ma il vicepresidente della Camera (ora nominato presidente del Consiglio nazionale di FI) esclude che siano queste le intenzioni del premier, conoscendolo: «E se mi chiedesse un consiglio di direi di non farlo, perché come cittadino ha tutto il diritto di avvalersi della presunzione di non colpevolezza fino al terzo grado di giudizio», aggiunge Biondi. «Non credo a una condanna», taglia corto Giuseppe Saponara, avvocato-deputato di FI. Di sicuro Berlusconi resterà due giorni in apnea, e, se pur in secondo piano, anche una condanna a Dell’Utri sarebbe una macchia nera sui suoi progetti. Non a caso il premier si è detto pronto a mettere «tutte e due le mani sul fuoco» riguardo all’innocenza dell’amico e uomo chiave a suo tempo in Publitalia, appena arruolato come reclutatore dei mille giovani azzurri che, a mo’ dei diffusori porta a porta delle réclame dei supermercati, faranno campagna elettorale con rimborso da Arcore (ai tempi di Publitalia ogni giovane agente sembra venisse nominato «direttore» di qualche cosa, per presentarsi meglio ai clienti). Berlusconi ha creato una cortina difensiva attorno a Dell’Utri, di cui un tassello pesante è stata la telefonata di amicizia da parte di Casini mentre era già riunita la camera di consiglio, curiosamente, resa pubblica. Per quanto riguarda se stesso, qualunque sia la sentenza, c’è da giurare che Berlusconi ne farà un uso politico. Del resto l’avvocato (nonché deputato di FI Gaetano Pecorella) nell’arringa finale ha inquadrato il processo come «politico», facendo pesare sulla corte il riflesso a caduta di una sentenza «che potrà cambiare la storia del nostro Paese» e che «inciderà sull’immagine dell’Italia davanti al mondo». Voce fuori campo, ma che si fa sentire, quella di Francesco Cossiga: anche se i giudici optassero per una prescrizione il premier si dovrebbe dimettere, perché non sarebbe un’assoluzione. Minacciare elezioni anticipate potrebbe essere un escamotage del premier per condizionare la corte? Nel suo mirino ci sono i pm, non i giudici, dicono i forzisti. Oppure potrebbe servire, di nuovo, a pungolare gli alleati per modificare la legge elettorale e la par condicio. In due settimane Berlusconi ha assemblato i pezzi della sua macchina da guerra: ha recuperato la bandiera della riduzione delle tasse; ha chiuso un anno e mezzo di verifica gratificando Fini e legando le mani a Follini a Palazzo Chigi; ha riassettato Forza Italia mettendo Tremonti al suo fianco (a scanso di velleità partitiche e come garanzia per Bossi) e tornando al passato con Scajola e Dell’Utri, concedendo a Biondi la «collegialità» fra i vertici richiesta anche dalla lettera degli 80 (fra i quali Saponara). Ma proprio la modifica della legge elettorale, oggetto di trattativa dell’ingresso al governo del segretario Udc, è la carta che Berlusconi ha sfilato a Follini per giocarla in proprio, tanto che quest’ultimo sembra più cauto: «Cambiare la legge elettorale a un anno e mezzo dal voto non è semplicissimo, ma la questione c’è», ha detto il leader centrista. E già Casini ha lanciato un avvertimento che sa di frenata (in un rimando di palla con D’Alema). Per Forza Italia sarebbe una mano santa da «un milione e mezzo di voti in più», secondo le stime interne, la proposta Nespoli (An): una scheda unica nella quale il voto sulla lista blinderebbe il candidato ma eviterebbe che la scelta del nome penalizzi il partito. I «tavoli» sono apparecchiati, stasera chez Berlusconi vertice di partito sulla legge elettorale e presto un vertice dell a Cdl. Domani gli sherpa di maggioranza metteranno insieme le proposte sulla par condicio da presentare al Capo, con la Lega che si adegua e l’Udc che rimanda come Penelope il momento fatale della retromarcia di una delle tante battaglie. Perse. Da: http://www.unita.it/index.asp?SEZION...TOPIC_ID=39587 LuVi |
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#96 |
Senior Member
Iscritto dal: Jan 2004
Città: Firenze-Parigi
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ma me la potete spiegare una cosa?
in caso di condanna perchè si dovrebbe andare ad elezioni? Qual'è il nesso tra elezioni e condanna? Significa forse che una nuova vittoria elettorale di berlusconi decreterebbe la sua innocenza? |
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#97 | |
Senior Member
Iscritto dal: Dec 2002
Città: AnTuDo ---------- Messaggi Totali: 10196
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Quote:
be un presidente del consiglio (eventualmente) condannato, (in maniera definitiva) e meglio che non rappresenti lo stato...ma abbia la decenze di ritirarsi a vita privata
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“ Fiat iustitia, et pereat mundus”-המעז מנצח - ![]() |
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#98 | |
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Iscritto dal: Dec 2002
Città: AnTuDo ---------- Messaggi Totali: 10196
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Quote:
se la maggioranza dice che uno piu uno...fa tre non e detto che abbia ragione.... tutte le volte che ha fatto tre dopo ci siamo ritrovati con casini(non il presidente della camera) dietro nel 1994 vorrei ricordarti che non furono le inchieste...o gli scioperi a fare cadere il governo....ma forse manco' la maggioranza? lega docet...
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“ Fiat iustitia, et pereat mundus”-המעז מנצח - ![]() Ultima modifica di dantes76 : 09-12-2004 alle 19:34. |
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#99 | |
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#100 |
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Città: latina
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una info,magari l'hanno già detto ma ora non vorrei leggere tutto,questo processo che grado di giudizio e?,ciao.
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