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#1 |
Senior Member
Iscritto dal: Mar 2001
Messaggi: 1898
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l'illusione della felicità assoluta
Un articolo breve, ma che mi ha dato parecchio da pensare... http://www.psicoanalisi.it/psicoanal...coli/edi14.htm
soprattutto in relazione a quanto leggevo l'altro giorno in un libro del Dalai Lama: "Dal punto di vidta buddhista, il motivo risiede nel fatto che abbiamo alcuni modi sostanzialmente sbagliati di percepire e metterci in relazione con noi stessi e con il mondo. Alla radice di tutto ciò stanno quelle che il buddhismo identifica come quattro concezioni sbagliate. La prima è quella di considerare cose ed eventi che sono in realtà impermanenti e transitori come eterni, permanenti e immutabili. La seconda è quella di considerare cose che in realtà sono fonte di insoddisfazione e di sofferenza come piacevoli e come la vera fonte della felicità. La terza concezione sbagliata è quella di considerare spesso come pure e desiderabili quelle cose che in realtà sono impure. E la quarta concezione sbagliata è la nostra tendenza a proiettare un'idea di esistenza reale su eventi e cose che in realtà non hanno tale autonomia" Che la questione sia alla fine che si cercano cose impossibili, irreali o irrealizzabili? Che il punto sia accontentarsi di quel che ci da il presente senza pensare a quanto sia effimero? |
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#2 |
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2004
Città: Padova
Messaggi: 11750
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Il Buddismo contempla 4 verità fondamentali, su cui costruisce un codice comportamentale.(Wikipedia).
1. Durka o Dukka: l'universalità della sofferenza. Nella vita c'é il dolore, causato dal rimpianto per ciò non abbiamo più, dalla frustrazione per ciò che desideriamo e non abbiamo, dall'inquietudine per la transitorietà di quello che abbiamo: si soffre perché ci si rende conto che tutto è destinato a finire. 2. Samudaya: la sofferenza non è colpa del mondo, ma deriva da noi stessi. Ha origine dentro di noi, dalla ricerca della felicità in ciò che è transitorio, spinti dal desiderio (tanha, sete), invece di godere di ciò che si ha. 3. Nirvana: per eliminare la sofferenza bisogna sopprimere il tanha, l'attaccamento irragionevole alle cose e alle persone, alla scala di valori ingannevole per cui ciò che è provvisorio è maggiormente desiderabile. 4. Marga: la strada da intraprendere per avvicinarsi al nirvana.
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#3 |
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2004
Città: Padova
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Il Nobile Ottuplice Sentiero
Ciò che l'uomo considera il suo sé è costituito da cinque elementi, detti skandha: 1. Rupa: la parte corporea o sensibile 2. Vedana: la sensazione, ciò che ci fa provare il piacere e il dolore 3. Samjna: ciò che percepisce e crea la comprensione del mondo. 4. Samskara: le predisposizioni che originano dal karma (la legge di causa ed effetto) 5. Vijnana: la coscienza La maggiore difficoltà del Buddismo consiste che il desiderio di non desiderare è esso stesso un desiderio: il problema è affrontato in maniera diversa dalle diverse tradizioni buddhiste. In base a questa visione, viene definito l'ottuplice sentiero, che consiste in: 1. Retta Conoscenza, ossia il riconoscimento delle quattro Verità; 2. Retta Risoluzione, l'impegno ad evitare il trsna; 3. Retta Parola, ossia l'astenersi dal mentire e dall'ipocrisia; 4. Retta Azione, evitare di causare sofferenza a se stesso ed agli altri esseri; 5. Retti Mezzi di Sussistenza, sostenere la propria vita su lavori non basati sulla sofferenza propria o altrui: il Buddha fa riferimento al trattare di essere viventi, di liquori, veleni e armi; 6. Retto Sforzo, lasciare andare gli stati non salutari e coltivare quelli salutari; 7. Retta Consapevolezza, ossia mantenere la mente priva di confusione, il che aiuta ad evitare il trsna; 8. Retta Concentrazione, cioè la meditazione trascendentale che porta al dhyana. Vi sono quattro dhyana (sanscrito) o jhana (pali). Il primo dhyana è una condizione di soddisfazione dovuta alla riflessione e all'investigazione. Il secondo stadio è la tranquillità senza riflessione ne investigazione. Il terzo porta all'abbandonare il trsna. Il quarto consiste nel nirvana, la fine del dolore grazie al non-pensiero. Le parola dhyana è all'origine della parola sinogiapponese zen: quando il Buddhismo arrivò in Cina, fu adattata alla lingua cinese (chan). In seguito il Buddhismo fu introdotto in Giappone e un'importante scuola porta questo nome.
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#4 |
Senior Member
Iscritto dal: Jun 2004
Città: BOLZANO/BOZEN
Messaggi: 14862
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quante inutili seghe mentali
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#5 |
Senior Member
Iscritto dal: Mar 2002
Città: hinterland nord milano
Messaggi: 774
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molto interessante. libri sull' argomento?
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#6 | |
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2004
Città: Padova
Messaggi: 11750
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Il bello del Vedanta è che è una speculazione sulla natura dell' IO completamente scevra da dipendere ad una religione specifica Del resto il Buddismo (come lo Zen) stesso nel suo nucleo centrale è una non-religione essendo essenzialmente un "mezzo di conoscenza di Sè" e non una "raccolta di leggi, regolamenti, divieti e prescrizioni come sono invece tutte le religioni. ... poi per le persone che proprio non sanno proprio fare a meno di riti, rituali, statuine e santini ... bhè ... non è difficile trovarli; ma questi son sostanzialmente "orpelli" per chi non riesce a seguire la speculazione pura.
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#7 | |
Senior Member
Iscritto dal: Mar 2002
Città: hinterland nord milano
Messaggi: 774
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interessante ![]() libri sul buddhismo in particolare non ne conosci? |
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#8 | |
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2004
Città: Padova
Messaggi: 11750
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Un conto è asserirlo, un altro sperimentarlo ... Io posso leggere ricette di torte al cioccolato, passare ore davanti alla vetrina di un pasticcere, guardarlo prepararle, osservare chi le mangia e farmi descrivere da loro il gusto della torta al cioccolato... ma non ho ancora nè sperimentato di persona il sapore del cioccolato, le emozioni e i pensieri razionali che l'assaggiarlo scatenano in me, nè tantomeno son riuscito a essere UNO con la natura del cioccolato.
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#9 | |
Senior Member
Iscritto dal: Jun 2004
Città: BOLZANO/BOZEN
Messaggi: 14862
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mi fai paura ![]() |
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#10 | |
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2004
Città: Padova
Messaggi: 11750
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mmm no... calcola che il nocciolo originale della dottrina del Budda è basata sul Vedanta advaita. ![]() ![]() ![]() Il difficile è trovare testi "non religiosi", visto che volenti o nolenti tutti abbiamo un vissuto e tendiamo a spiegare le cose agli altri attraverso i nostri termini di paragone e le nostre esperienze ed idee (e spesso filosofia e religioni hanno costituito un unicum indistricabile). Raramente, anche in oriente, son vissuti filosofi di una levatura tale da esser capibili indipendentemente dai fattori culturali e quindi religiosi. Finora i testi di Vedanta sono per me stati molto soddisfacenti, assieme ai testi dei maestri Zen giapponesi. (una qualsiasi raccolta da 10 euro di storielle e massime classiche Zen è in effetti molto moolto utile, almeno per noi occidentali moderni che, a mio avviso, abbiamo un Habitus mentale simile) Quello che ho letto finora di Buddismo aveva per i miei gusti sempre u po' troppi "orpelli" ... comunque sempre meno di tutti gli scritti di cultura biblica (giudaico-cristiano-islamici) e derivati (filosofi moderni occidentali, comunque condizionati dalla visione duale giudaico-cristiana ... che contrappone sempre un "bene" ad un "male" a differenza del monismo dell'advaita (non duale) Vedanta su cui il Buddismo si basa) Comunque senz'altro esistono testi Buddisti più "secchi" e slegati dalla religiosità e rituali del Buddismo-populista-religioso. Non ne consiglio per evitare di dare nomi un po' alla caso. Sicuramente qualche altro forumer ha approfondito meglio di me queste sfumature Buddiste dell'advaita Vedanta di base.
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mac user = hai soldi da buttare; linux user = hai tempo da buttare; windows user = hai soldi e tempo da buttare ![]() Ultima modifica di Fil9998 : 25-04-2006 alle 17:47. |
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#11 | |
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2004
Città: Padova
Messaggi: 11750
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ma guarda che gli stessi concetti e discorsi li trovi pure nei testi dei film "guerre stellari" e "matrix" che... han fatto così successo proprio perchè "smuovono" le domande, le risposte, le paure e pulsioni insite DA SEMPRE in ogni essere umano. Cambiano apparentemente i tempi, ma l'uomo e il suo riflettere è sempre lo stesso anche dopo millenni e millenni.
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#12 | |
Senior Member
Iscritto dal: Mar 2001
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#13 | |
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2004
Città: Padova
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Voltaire e il "mito del buon selvaggio" ... la questione è vecchia di tre secoli ... in sostanza: sono cerebrolesi e talmente poco speculativi e vivono talmente tanto in maniera naturale che non possono non esser felici ... potrei esser d'accordo come no ... non c'è modo dal "di fuori " di riconoscere uno scemo che non si fa problemi perchè "non ci arriva", da un "realizzato" che ha trasceso la natura dualistica e vive in armonia col Tutto essendo Uno col Tutto. Noi personalmente attualmente non siamo nè così fortunati da non porci domande sulla Vita, ne talmente "avanti" da aver vissuto le risposte. tocca darsi da fare con i nostri mezzi ... indietro non si torna, chi si ferma è perduto, ![]() chi s'astiene dalla lotta etc etc... ![]() ![]() ![]()
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mac user = hai soldi da buttare; linux user = hai tempo da buttare; windows user = hai soldi e tempo da buttare ![]() Ultima modifica di Fil9998 : 25-04-2006 alle 18:11. |
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#14 | |
Member
Iscritto dal: Feb 2004
Messaggi: 771
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#15 |
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2004
Città: Padova
Messaggi: 11750
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può essere,
ma hanno il pregio di differenziarci dai babbuini quand'anche questi avessero cellulari e masters ottenuti in U.K.
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#16 | |
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Iscritto dal: Mar 2001
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#17 |
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2004
Città: Padova
Messaggi: 11750
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"più impegnativo e rischioso del camminare sul filo della lama di una spada".
Così viene spessodescritto il percorso che ci fà riflettere su noi Stessi ... non a caso dal Buddismo "auto-indagativo" nacquero le arti marziali ... c'era bisogno di irrobustire mente e corpo e di disciplinarli di pari passo, pena facili squilibri mentali-razionali e mentali-emotivi. OGGI SIAM FORTUNATI: viviamo in un contesto sociale e storico in cui vediamo, sentiamo e sperimentiamo tutto ed il contrario di tutto; se non ci si fa coinvogere dagli "ismi" e se si tiene la testa sulle spalle e gli occhi aperti si imparano un sacco di cose e ... non serve più cercare testi antichi in lingue incapibili, convertirsi a chissà quale setta ed arrampicandosi su per vette montane di paesi stranieri... nel super-bazar in cui viviamo tutto è ormai disponibile per tutti, basta aver pazienza e ricomporre il puzzle pezzo a pezzo per ottenere "la Nostra vera Immagine". ![]()
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mac user = hai soldi da buttare; linux user = hai tempo da buttare; windows user = hai soldi e tempo da buttare ![]() Ultima modifica di Fil9998 : 25-04-2006 alle 19:33. |
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#18 | |
Senior Member
Iscritto dal: May 2003
Città: MacUpdate.Bo(logna)
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Bye ![]()
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![]() UMARELL Uotching .. sono tanti, vivono in mezzo a noi, ci osservano .. e noi osserviamo loro . ![]() Hanno sempre qualche soldo da parte, ci aiutano a comprare la casa, quando tirano le quoia con la q ci lasciano in eredità denaro e/o immobili, educano i nipotini mentre andiamo a lavorare in cerca di improbabili realizzazioni mantenendo sia i nipotini, sia noi che ....(continua) |
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#19 |
Senior Member
Iscritto dal: May 2001
Città: Milano Tokyo , purtroppo Utente con le palle fracassate
Messaggi: 2368
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thread che mi piace molto,spero non decada
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Kotoshi mo yoroshiku onegai-itashimasu |
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#20 | |
Senior Member
Iscritto dal: May 2001
Città: Polesine
Messaggi: 1223
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sono sempre stato convinto di sì. Ho sempre vissuto in quest'ottica e non mi sono mai sentito insoddisfatto. |
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