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Old 22-07-2008, 18:00   #21
Bonovox767
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Originariamente inviato da -kurgan- Guarda i messaggi
si può dire lo stesso di gente come provenzano da noi
non facciamo l'errore di accusare tutti i serbi per le colpe di alcuni.. io conosco molti serbi che con feccia simile non vogliono aver niente a che spartire.
A me non sembra di aver detto che TUTTI i serbi lo hanno nascosto, o che tutti li vedano come eroi nazionali.

Sto parlando di una parte della classe politica ultra nazionalista, e di una parte ultra nazionalista della Serbia, che non puoi negare che esista ancora oggi, che lo ha sicuramente coperto... gli stessi che stanno coprendo o che hanno dato assistenza a Ratko Mladić e Goran Hadžić.

Per quanto riguarda gli interventi di cocis:

non capisco perchè non ti apri un thread anti bush ed antiamericani, invece di inviare dei post che con questo thread non c'entrano nulla...
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Old 22-07-2008, 18:09   #22
easyand
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e lui con la sua banda...
il thread ha un tema diverso, o ce lo devi infilare in ogni dove?
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Old 22-07-2008, 18:42   #23
easyand
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s'era mascherato bene il tipo

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Old 22-07-2008, 23:10   #24
rob-roy
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si può dire lo stesso di gente come provenzano da noi
non facciamo l'errore di accusare tutti i serbi per le colpe di alcuni.. io conosco molti serbi che con feccia simile non vogliono aver niente a che spartire.
Bho..io mi ricordo una marea di gente che,prima dei bombardamenti,si metteva il simbolo del tiro a segno sul petto e occupava i ponti.

Ovviamente delle merdate del loro esercito non sapevano nulla...
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Old 22-07-2008, 23:14   #25
ELISAMAC1
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Adesso pena di morte.
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Old 23-07-2008, 17:21   #26
Bonovox767
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Ovviamente delle merdate del loro esercito non sapevano nulla...
Ovviamente....

Io non so quanti di voi ricordino o sappiano esattamente cosa fu Srebrenica...

Non so quanti ricordino chi o meglio cosa è stato ed è Ratko Mladić...

Non so quanti ricordino l'inutilità della presenza delle forze Onu del contingente olandese in quella zona...
Dissero alla popolazione "Ora siete in una zona protetta..."...e la popolazione ci credette... fu un massacro perpetrato nell'indifferenza o nell'apatia dei caschi blu... Vorrei sapere come si sente oggi il colonnello Karremans...se la notte sente le urla...

Il 16 luglio Mladić dette il permesso alle forze onu di lasciare l'area, con strette di mano, scambi di doni e festa con balli e birra Heinenken (Parte 9 del filmato)
... nel frattempo gli uomini di Srebrenica venivano trucidati...messi contro un muro e falciati dagli uomini della Skorpion...
Rinchiusi in capannoni dentro i quali venivano gettate granate...
Messi in fila davanti ad una fossa comune e giustiziati uno alla volta... ...provate ad immaginarvi cosa voglia dire attendere il proprio turno di morire...

Nel 1999 Leslie Woodhead ha realizzato per la BBC il film testimonianza sul massacro di Srebrenica intitolato A Cry From the Grave

In questo film, che viene definito non facile , ma necessario come stringere la mano al Diavolo, scoprirete degli aspetti sconosciuti ai più di come è stata gestita Srebrenica dalle forze di pace, che lasciano assolutamente a bocca aperta...

Se volete stringere la mano al Diavolo per vedere com'è fatto, ve ne consiglio la visione...

Sono 11 parti.... per chi stasera ha voglia, al posto di guardare le veline, di conoscere cosa ha ordinato Karadžić, e chi è Mladić

A cry from the Grave

Parte 1 di 11
http://www.youtube.com/watch?v=X-DUsQyklUM

Parte 2 di 11
http://www.youtube.com/watch?v=qgWzYnqAbc4

Parte 3 di 11
http://www.youtube.com/watch?v=v-jaLjaZZ28

Parte 4 di 11
http://www.youtube.com/watch?v=FZnaPFMOgp8

Parte 5 di 11
(la trattativa tra Mladić e Karremans..o meglio, gli ordini di Mladić)

http://www.youtube.com/watch?v=E2BoheCrHfI

Parte 6 di 11
(L'inizio della fine)

http://www.youtube.com/watch?v=-GcBKqBYrpc

Parte 7 di 11
http://www.youtube.com/watch?v=kj-tb0E6PIM

Parte 8 di 11
http://www.youtube.com/watch?v=X8c4VMqFc5o

Parte 9 di 11
(Festeggiamenti tra truppe serbe e caschi blu)

http://www.youtube.com/watch?v=QZP-LTfrdoo

Parte 10 di 11
http://www.youtube.com/watch?v=fxaRYh-m3T4

Parte 11 di 11
http://www.youtube.com/watch?v=Y2VTSonaSaY
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Old 23-07-2008, 18:00   #27
-kurgan-
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Bho..io mi ricordo una marea di gente che,prima dei bombardamenti,si metteva il simbolo del tiro a segno sul petto e occupava i ponti.

Ovviamente delle merdate del loro esercito non sapevano nulla...
e cosa c'entra con quello che ho scritto? la conosci la gente di cui parlo?
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Old 24-07-2008, 16:12   #28
Bonovox767
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e cosa c'entra con quello che ho scritto? la conosci la gente di cui parlo?
Kurgan, con il dovuto rispetto...nessuno mette in dubbio che i serbi che conosci tu siano persone per bene, ma non puoi negare che esistano ancora e siano esistiti i serbi che hanno commesso quelle atrocità.
Non puoi negare che ai discorsi infiammati di Milosevic che hanno acceso la miccia le piazze strapiene di gente gridassero "Dateci le armi Dateci le armi".
Non puoi negare che chi ha trucidato migliaia di persone circoli liberamente per strada, anche in Italia, senza nè aver cambiato idea, nè essersi pentito di ciò che ha fatto...

Se vuoi ti posto il filmato e te lo fai tradurre dai tuoi amici....

Ora...nel frattempo Karadžić aspetterà gli ultimi 5 minuti a sua disposizione per presentare il ricorso contro l'estradizione. A quel punto il tribunale serbo dovrà pronunciarsi entro martedì, con il week-end di mezzo.

Può sembrare un capriccio, ma non lo è.
La volontà è quella di ritardare il più possibile il suo trasferimento a Den Haag, ottenere più rinvii possibili per un motivo molto semplice: giungere al 2010, data in cui è prevista la scadenza del TPI (Tribunale Penale Internazionale), il tribunale dell'Aja contro i crimini di guerra...e la Russia, amica da sempre dei serbi, sta spingendo perchè questo termine venga rispettato senza proroghe....

La Serbia sta cambiando? Forse, ma sarà un cammino lungo.
Come ogni popolo ci sono i buoni ed i cattivi, ma da sempre i serbi sono i più nazionalisti della Ex-Jugoslavia.

Il giorno dell’arresto di Karadžić, un giornalista è andato ad intervistare i frequentatori di un bar dove ci vanno solo gli appartenenti della comunità serba, che qui a Trieste è piuttosto numerosa. Ha raccolto solo dei No comment, che sono già un commento. Nessuna parola di condanna verso Karadžić da uno che sia uno.
Oggi pomeriggio sono passato davanti a quello stesso bar, e ad un tavolino esterno 4 avventori stavano intonando i canti serbi di combattimento inneggianti a Mladić... giusto per capirci! ( Sicuramente non sono amici di Kurgan)

Tutti i giornali serbi hanno dato la notizia della cattura di Karadžić, ma tra le varie testate serbe c'è chi l'ha data così:


Clicca sull’immagine per ingrandirla

Il giornale si chiama Pravda (si sa bene il buon rapporto che è sempre corso tra Serbia e Russia). Vi traduco quello che c’è scritto:
Il titolo a caratteri cubitali recita:
Il bestiame serbo ha catturato Karadžić.
La pravda è un giornale nazionalista. La frase “bestiame serbo” indirizzata al governo, corrisponde al nostro epiteto “Str**i”… Quindi suona come “Gli str**i del governo serbo hanno catturato Karadžić”

E poi prosegue:
Il governo di Tadić di nuovo ha fatto vergognare la Serbia.

Radovan Karadžić è stato arrestato ieri a Belgrado e prima che l'ufficio del presidente Tadić desse la notizia, è stato trasferito a Tuzla da dove è stato portato al tribunale di Den Haag.

Cosa tra l’altro che si è poi rivelata infondata, visto che Karadžić come sappiamo è ancora in Serbia.

Sul Piccolo di oggi poi, è apparso un articolo su Ratko Mladić.
Potete leggervelo qui sotto:


Clicca sull’immagine per ingrandirla


La sue gesta sono ben riassunte in un articolo Ansa…
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Quando esplode la guerra con la Croazia quello stesso anno, Mladić con il grado di colonnello assume il comando delle unità dell’esercito federale jugoslavo a Knin, che diventerà di lì a poco la capitale dei secessionisti serbi di Croazia.
Di quel periodo si ricordano i pesanti bombardamenti che Mladić ordinò su Zara.
Le truppe serbe sparavano dalla montagna che sovrastava la città, tattica militare che Mladić ha sempre preferito allo scontro in campo aperto, che verrà ‘perfezionata’ sino ad arrivare all’assedio di Sarajevo, Gorazde, Bihac, Srebrenica, per tutti gli anni della guerra in Bosnia.

Poco prima dell’inizio della guerra in Bosnia, viene inviato a Skopje per coordinare il ritiro delle truppe jugoslave dopo la proclamazione di indipendenza della Macedonia.

“Dobbiamo stirargli la ragione, bombardate senza sosta, non devono mangiare non devono dormire”.... questo l’ordine di Mladić, captato nel maggio del 1992 via radio dalla Bbc, con il quale ha inizio l’assedio di Sarajevo e la sua carriera di comandante dell’esercito dell’autoproclamata repubblica serba di Bosnia, anche se resterà per tutta la vita nella lista paga dell’esercito di Belgrado, così come tutti gli ufficiali serbo bosniaci.

In sei mesi di guerra Mladić conquista il 70 per cento del territorio della Bosnia, compito non particolarmente difficile avendo a disposizione la potenza militare dell’Armata popolare jugoslava (Jna) contro bosniaci e croati disarmati e inesperti. La guerra che Mladić conduce in Bosnia diventa il conflitto più sanguinoso in Europa dopo la seconda guerra mondiale.

Con ferocia studiata a tavolino, i suoi uomini attuano quella che verrà definita pulizia etnica, due milioni e mezzo di persone verranno cacciate dalle loro terre e dalle loro case per realizzare il disegno della Grande Serbia. Del resto, Mladić amava dire che “da sempre le frontiere sono tracciate con il sangue”.

Con lui ritornano in Europa i campi di concentramento nei quali migliaia di prigionieri venivano picchiati, torturati, affamati, e uccisi. Sono i suoi uomini che inventano lo stupro etnico come arma di guerra:
Venne data l’indicazione di stuprare liberamente le donne croate e le donne mussulmane. Le donne violentate dovevano restare in vita solo per generare un bambino serbo, poi potevano essere uccise.

Gli obiettivi delle sue artiglierie e dei suoi cecchini erano soprattutto i civili, chiusi nelle città assediate come nelle guerre medioevali.
Grazie alla supremazia militare delle sue truppe si comporta come se si sentisse invincibile.

Si fa beffe dei caschi blu dell’Onu che centinaia di volte vengono derubati, imprigionati e uccisi. Nel maggio del 1995 ne prende in ostaggio oltre 400, ma si tratterà dell’ultima beffa, Francia, Gran Bretagna e soprattutto gli Stati Uniti decidono in quei giorni che la guerra in Bosnia deve finire.

----------------------------------------------------------------------------------------------------

Questa è stata la guerra di quegli anni. La gente che ha partecipato a quei massacri è ancora libera e lo sarà per sempre… magari tra quella gente c’erano quelli che oggi cantavano al bar. Nessuno li punirà.

Fino ad oggi tutta la Serbia ha fatto finta di non sapere dove fosse Karadžić, nonostante esercitasse liberamente la sua professione, con tanto di sito internet.
Mladić facilmente è anche lui che scorrazza in Serbia. È dato certo che almeno fino al 2002 percepisse una pensione mensile di 520$ dal governo serbo… lo stesso governo che avrebbe dovuto impegnarsi a consegnare i criminali di guerra ufficialmente nominati nel 1996 con mandato di cattura internazionale.

C’è un velo di giustizia in Serbia, che ha odore solo di convenienza come chiave per entrare in Europa.
Karadžić è portatore di segreti che in molti vorrebbero che rimanessero tali, e io non escludo che, se o quando sarà portato all’Aja, possa fare la stessa fine di Milosević.
Mladić è molto probabile che ne sappia anche più di Karadžić, e probabilmente per questo viene ancora protetto....
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Ultima modifica di Bonovox767 : 24-07-2008 alle 16:15.
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Old 21-06-2009, 18:47   #29
Bonovox767
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Calato il silenzio su questo processo...un po ' di aggiornamenti...

FEBBRAIO 2009
Quote:
Di Simon Jennings*, L'Aja, 20 febbraio 2009, per IWPR (Titolo originale: “Prosecutors Ask Judges to Reconsider Karadzic Indictment”)

I giudici del Tribunale penale internazionale per l'ex Jugoslavia, TPI, hanno confermato il 16 febbraio scorso - quasi sette mesi dopo il suo trasferimento all'Aja - una lista semplificata di imputazioni nei confronti di Karadžić.

Però, durante la sua convocazione in aula del 20 febbraio, a Karadžić non è stato chiesto se voleva appellarsi dopo che l'accusa aveva chiesto alla camera di riconsiderare questa revisione dei capi d'accusa.

Nelle imputazioni infatti i giudici avevano lasciato cadere le accuse relative a tre episodi criminosi, a causa della mancanza di prove.

Ma l'accusa ha chiesto di riconsiderare questa decisione riguardo a uno degli episodi – la presunta uccisione di fino a 140 detenuti nel campo di prigionia di Sušica, presso Vlasenica, nell'entità bosniaca della Republika Srpska – sostenendo di essere in possesso delle prove richieste, ma di non essere riuscita a trasmetterle ai giudici a causa di un “errore di trascrizione”.

“È nell'interesse della giustizia che la corte riceva i corretti materiali probatori ed ordini il ripristino dell'episodio considerato… nel novero dei capi d'accusa”, ha detto alla corte il procuratore Alan Tieger, spiegando che si tratta di un episodio importante, con un significativo numero di vittime.

Benché il collegio di accusa avesse in origine redatto la lista corretta delle imputazioni nel settembre 2008, nessuna decisione era stata raggiunta fino a questa settimana, a causa della mole di materiale che doveva essere tradotto.

Tieger ha detto che la richiesta dell'accusa riguarda solo questo episodio, e non gli altri due cancellati dalle imputazioni.

Nelle imputazioni confermate dai giudici, Karadžić è accusato di 11 distinti episodi di crimini di guerra e crimini contro l'umanità, che includono due distinte accuse per genocidio.

Una accusa di genocidio pertiene agli atti commessi in dieci municipalità bosniache – Višegrad, Prijedor, Bratunac, Foča, Brčko, Ključ, Kotor Varoš, Sanski Most, Vlasenica and Zvornik – mentre la seconda riguarda il massacro di quasi 8 mila uomini e ragazzi bosgnacchi avvenuto a Srebrenica nel luglio 1995.

La lista rivista delle accuse comprende solo 27 dei 41 crimini individuati in origine dall'accusa.

Il giudice Iain Bonomy ha rilevato che in precedenza Karadžić non era mai entrato in dettaglio nel merito delle accuse mossegli, rilevandone unicamente l'ampiezza e la necessità che il processo fosse rapido ed equo.

Questa volta invece l'imputato ha dichiarato di non poter dire subito se si opporrà alla richiesta dell'accusa di ripristinare le accuse relative a Sušica, spingendo così il giudice Bonomy a esternare la sua frustrazione. “Questo è un argomento troppo importante per me per esprimere la mia posizione senza consultare i miei consiglieri legali”, ha detto Karadžić.

Il giudice Bonomy ha descritto la posizione di Karadžić come “poco collaborativa”, e ha contestato la capacità da parte sua di gestire il proprio processo senza avvalersi in aula di un avvocato professionista.

“Quello che lei sta dicendo è che lei vuole condurre in prima persona questa causa, ma che non è in grado di condurla. Questa per la corte è una situazione insoddisfacente”, ha dichiarato.

“Io mi aspetto che lei prenda posizione sulle varie istanze che i giudici devono rivolgerle”, ha detto a Karadžić, che ha più volte dichiarato che durante il processo non si avvarrà di un avvocato che lo rappresenti.

Il giudice ha frequentemente ammonito Karadžić delle difficoltà che comporterà condurre la propria difesa, ma Karadžić è stato irremovibile.

“Sono in grado di occuparmi di questo [della mia difesa, NdA] e mi avvarrò della mia facoltà di rispondere”, ha replicato.

Il giudice Bonomy ha concesso a Karadžić cinque giorni, fino al 25 febbraio, anziché le usuali due settimane, per appellarsi contro la richiesta fatta dall'accusa ai giudici perché vengano riconsiderati i capi d'accusa.

Karadžić non ha nascosto il suo disappunto.

“Devo esprimere la mia insoddisfazione per il fatto che sia stato abbreviato il termine per una questione così importante”, ha dichiarato. “Per quanto mi riguarda, ogni questione è una questione seria”.

Il giudice ha dichiarato che, “se possibile”, ci sarà un'altra conferenza sulla situazione tra due settimane, ma di non aver ancora potuto fissare una data certa, a causa della fitta agenda processuale del Tribunale.

http://www.osservatoriobalcani.org/a...ew/10955/1/42/
GIUGNO 2009
Quote:
Tpi/ Processo Karadžić, rischio di nuova farsa all'Aia

Un detenuto, un'attesa di giudizio e molti molti dubbi. Mentre le polemiche sulla mancata cattura del superlatitante Ratko Mladić continuano a tenere banco nei rapporti tra la Serbia e il Tribunale penale internazionale (Tpi) dell'Aia - e a rinvigorirle ci hanno pensato i filmati della latitanza di Mladic trasmessi la scorsa settimana dalla tv bosniaca - si moltiplicano gli interrogativi sul procedimento che vede alla sbarra l'ex leader serbo-bosniaco, Radovan Karadžić. E tra ritardi della Procura e mozioni a pioggia dell'imputato, in molti temono che si possa assistere a un processo farsa "à la Milosevic". Quasi impensabile. O comunque decisamente improbabile. Sia all'estero che in Serbia, erano in pochi a ritenere possibile la cattura di Karadžić. Poi, dopo oltre 13 anni di latitanza, l'ex capofila dei serbi di Bosnia è stato arrestato lo scorso luglio a Belgrado.

Ma dopo quasi un anno, il procedimento contro di lui è ancora nella fase preparatoria, arranca: commettendo qualche imbarazzante errore procedurale, la procura molto pigramente ha snellito i capi d'accusa; adesso se ne contano 11 e accusano Karadžić di genocidio, crimini di guerra e crimini contro l'umanità.
Come vanno tuttavia sottolineando da tempo molti analisti - lo ribadisce anche un recente articolo del think-tank International Relations And Security Network - il rischio è che, tra ritardi, controaccuse e smentite, Karadžić trasformi il tutto in un one-man show.

L'ex numero uno serbo-bosniaco non sembra infatti aver lasciato nulla al caso nel preparare la sua strategia difensiva durante la lunga latitanza. E malgrado le esperienze degli altri procedimenti, nel caso Karadžić la procura del Tpi sta ripetendo errori già commessi in passato: è lenta ed imprecisa nell'assemblare le prove; un déjà-vu nel processo Milosevic e in quello che vede allasbarra il leader radicale serbo, Vojislav Seselj.

C'è però un aggravante questa volta: il mandato del Tribunale è agli sgoccioli: scade alla fine di quest'anno per i processi in primo grado, mentre per gli appelli c'è tempo fino alla fine del 2011.

Ieri da Sarajevo, il presidente del Tpi Patrick Robinson ha lanciato un appello per un estensione di un anno, ma il Consiglio di sicurezza dell'Onu - da cui i giudici dell'Aia dipendono - non sembra disposto a fare sconti. E intanto nel 2010 inizierà la graduale riduzione del personale.

Non è però detto che il processo Karadžić sia l'ultimo per il Tpi: oltre a Mladic, all'appello manca ancora il leader dei serbi di Croazia, Goran Hadzic. E aspettando novità dal fronte latitanti, gli esperti dicono che il processo contro l'ex leader serbo-bosniaco durerà un paio d'anni.

Karadžić conta però di procrastinare il tutto. E per farlo, sta puntando molto sul presunto accordo che avrebbe concluso con il diplomatico Usa, Richard Holbrooke.
Questi nel 1996 gli avrebbe garantito l'impunità in cambio dell'uscita di scena dalla vita politica e pubblica.

"E' una questione di vita o di morte. Se Holbrooke vuole ancora la mia morte (...) mi chiedo se la sua mano non sia abbastanza lunga per potermi raggiungere anche qui", ha detto Karadžić nel corso delle sua prima udienza davanti ai giudici. E nonostante le ripetute smentite di Holbrooke, l'ex capofila serbo-bosniaco non ha perso occasione per reiterare l'esistenza dell'accordo; ha chiesto anche di testimoniarne l'esistenza a Carl Bildt, attuale ministro degli Esteri svedese ed ex Alto rappresentate della comunità internazionale a Sarajevo; e in virtù del presunto accordo, ha chiesto pure la sospensione del processo e il proscioglimento, ma i giudici hanno detto no. Giusto per quantificare la strategia di Karadžić, va detto che nella sua prima comparsa in aula ha presentato quasi cento mozioni e oltre 300 lettere e documenti - un record nella storia del Tpi.

Ad ogni modo, malgrado le controaccuse, i ritardi e le mozioni, il dibattimento dovrebbe prendere il via alla fine di agosto.
E stando a quanto scrive l'International Relations And Security Network, l'ex leader serbo-bosniaco "userà la corte come un palco per esporre la guerra bosniaca da un altro punto di vista, e coloro che lo sostengono ameranno lo show trasmesso dalle televisioni pubbliche dell'ex Jugoslavia".
Karadžić, "un oratore brillante e carismatico, sfrutterà quest'opportunità", prevede l'analista Anes Alic.

http://www.newstin.it/rel/it/it-010-001786228
Nel frattempo, mentre l'Aia gigioneggia, questo elenco (incompleto) attende ingiustizia

--> LE VITTIME DI SREBRENICA <--
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