Western Digital Raptor WD1500, solo o in RAID?

Conviene e in che misura utilizzare due dischi Raptor WD1500ADFD da 150 GB in configurazione RAID 0 o 1? O è meglio sfruttarne le potenzialità come disco di sistema singolo? Questi alcune delle domande alle quali cercheremo di dare una risposta, mettendo a nudo le prestazioni di questo particolare disco
di Alessandro Bordin pubblicato il 04 Agosto 2006 nel canale StorageWestern Digital
Caratteristiche tecniche
Pur sembrando ad una prima occhiata una famiglia "semplice e felice", quella dei Raptor è una stirpe alquanto singolare. Nata nel febbraio del 2003 con il primo modello da 36 GB, tale modello stupì gli addetti ai lavori per l'innovativo approccio dei 10.000 giri al minuto, prima assoluta nel settore desktop. Pur non mancando critiche al modello, soprattutto per la capacità limitata a soli 36 GB, apparve subito chiaro che la nuova unità da 36 GB fosse la più adatta ad equipaggiare sistemi votati alla ricerca delle massime prestazioni, ovviamente in campo desktop.
Nei desideri di Western Digital in effetti tale unità nacque per il cosiddetto settore Enterprise, ovvero per far concorrenza a modelli SCSI da 10.000 giri, dai quali si distingueva per il fatto di non necessitare di un costoso controller SCSI per essere sfruttato. Ciò non toglie che l'interfaccia SerialATA utilizzata lo abbia di fatto reso oggetto del desiderio degli utenti casalinghi più esigenti, ora in grado di acquistare un disco molto più performante dei classici SerialATA da 7200 giri.
Passa qualche mese e verso la fine del 2003 viene presentata la versione da 74 GB, anche questa recensita da Hardware Upgrade; oltre alla capienza si possono notare miglioramenti a livello prestazionale, oltre a diversi aggiornamenti a livello del rotore e dell'elettronica in genere.
Giungiamo quindi a gennaio di quest'anno quando Western Digital presenta la terza generazione della famiglia Raptor, le cui differenze con la serie precedente sono sensibili sotto diversi aspetti. Oltre ovviamente alla capienza di 150 GB e il quantitativo di cache salito a 16MB, troviamo il supporto nativo al SerialATA, contro quello "bridged" della famiglia precedente. Il nuovo Raptor, pur non vantando un'interfaccia di ultima generazione (adotta infatti quella da 1,5 Gbit al secondo), acquista il supporto al Native Command Queuing.
La capienza massima è stata raggiunta non aumentando il numero di piatti (sempre 2 come nel predecessore) ma raddoppiando di fatto la densità dati per piatto, che sale a 75GB. Punti fermi rimangono la garanzia di ben 5 anni e soprattutto l'operatività garantita 24/7, ovvero l'unità si presta ad essere utilizzata anche in modo ininterrotto.