AMD Radeon HD 6870 e 6850: DX 11 di seconda generazione

Con la famiglia 6800 AMD presenta le prime schede DirectX 11 di seconda generazione, abbandonando del tutto il brand ATI per le proprie soluzioni desktop. Posizionate nella soglia d'ingresso tra le proposte di fascia medio alta, le due nuove schede si distinguono per un ottimo bilanciamento tra consumi e prestazioni velocistiche, in attesa del debutto delle soluzioni Radeon HD 6900.
di Paolo Corsini pubblicato il 22 Ottobre 2010 nel canale Schede VideoATIAMDRadeon
Eyefinity si evolve
Al debutto, avvenuto nel mese di Settembre 2009, la tecnologia Eyefinity ha rappresentato una delle principali novità delle schede Radeon HD 5800, indubbiamente quella visivamente più di effetto. La capacità di gestire sino ad un massimo di 6 schermi contemporaneamente collegati ad una singola scheda ha aperto scenari di utilizzo estremamente interessanti non solo in ambito professionale ma anche in quelli consumer. Con Eyefinity il Surround Gaming, cioè la possibilità di utilizzare 3 schermi affiancati per videogiochi, è stato reso in certi versi popolare, ben più economico rispetto a quanto non fosse in passato o a quanto proponga quale alternativa NVIDIA con la tecnologia Surround Vision.
Con le schede Radeon HD 6800 AMD introduce alcune importanti novità alla propria tecnologia Eyefinity: la presenza di 5 connettori per display su entrambe le schede Radeon HD 6870 e Radeon HD 6850 porta a ritenere che il numero massimo di schermi collegabili sia passato dai 3 delle schede Radeon HD 5800 a 4 oppure 5, ma in realtà le novità sono ben più estese di questo.
Analizziamo i connettori presenti sulle schede e quali ne siano le specifiche tecniche. I due connettori DVI sono uno Dual Link e l'altro Single Link: questo implica che sia possibile gestire pannelli con risoluzione massima di 2560x1600 pixel solo con il primo connettore, essendo il secondo limitato ad una risoluzione massima di 1920x1200 pixel. Il connettore HDMI è compatibile con le specifiche 1.4a, mentre i due connettori Mini Display Port sono entrambi compatibili con le specifiche DP 1.2.
Una delle principali novità implementate nelle specifiche DP 1.2 è il supporto Multi-Stream Transport, tecnologia grazie alla quale è possibile gestire più flussi video indipendenti attraverso un singolo connettore. L'utilizzo di un MST HUB collegato ad una singola uscita Mini Display Port permette di pilotare 3 schermi contemporaneamente, raggiungendo quindi un massimo di 6 schermi per scheda nel momento in cui siano due gli MST HUB utilizzati. Servirsi di una tecnologia di questo tipo permette inoltre di gestire, attraverso un singolo HUB, schermi Display Port che siano differenti per dimensioni e risoluzione, estendendo ulteriormente la flessibilità di utilizzo.
La connessione HDMI 1.4a permette di gestire flussi video 3D attraverso la tecnica del Frame Packing: i fotogrammi inviati dalla scheda video al display, schermo o televisore, non sono a risoluzione nativa (1920x1080 pixel, ad esempio) ma con risoluzione verticale doppia (1920x2160), essendo composti per la metà superiore dal frame sinistro e per quella inferiore dal frame destro. E' ovviamente necessario che lo schermo utilizzato sia compatibile con questa tecnologia, che sta prendendo progressivamente piede con i più recenti televisori compatibili con stereoscopia 3D.
Il corretto funzionamento della tecnologia Eyefinity passa anche attraverso l'ottimizzazione da lato driver e l'inserimento di nuove funzionalità di supporto; al momento attuale AMD ha dichiarato di essere al lavoro per abilitare supporto Eyefinity con tecnologia CrossFireX anche in modalità portrait, alla calibrazione del colore indipendente per ciascun display, al riposizionamento automatico delle finestre di dialogo e alla creazione di configurazioni portrait con 5x1 display.
A completare il pacchetto di funzionalità video delle nuove schede ATI Radeon HD 6870 e 6850 troviamo anche una nuova tecnologia di color correction: a partire da un contenuto sRGB questa introduce alcune correzioni che tendono a fornire quanto più dettaglio sia possibile nella riproduzione finale dell'immagine. La tecnologia opera riapplicando il gamut del colore, limitando la saturazione del colore così da rendere i dettagli maggiormente visibili.