Apple Mac mini, il frutto del peccato

Apple, mettendo a frutto le esperienze passate e contando anche su un marchio ormai forte e riconosciuto grazie ai recenti successi dell'iPod, pone di fronte all'utenza x86 un ottimo prodotto dai pochi difetti e molti pregi, che costituirà di fatto una tentazione per molti.

Partiamo dai pochi difetti. Sicuramente discutibile risulta la scelta di adottare un disco da 4200 giri, senza proporre un'alternativa nemmeno in opzione. Siamo d'accordo che il Mac mini non nasce con velleità prestazionali, ma tale scelta ha lasciato un po' di amaro in bocca anche a buona parte dell'utenza Apple, di solito abbastanza restia a criticare un prodotto di Cupertino.

Come per i portatili iBook risulta abbastanza inspiegabile la scelta di non adottare di serie un ingresso line-in o microfonico, scelta che finisce per annullare alcune delle potenzialità dell'ottimo software a corredo. GarageBand 2, a meno di non acquistare accessori esterni USB o FireWire dedicati, viene relegato a semplice looper e poco più, quando invece le potenzialità sarebbero altre. Stesso dicasi per iDVD, di fatto inutile senza l'unità superdrive, disponibile però in opzione.

Infine non rimane che segnalare l'arma a doppio taglio costituita dal prezzo: decisamente basso per la versione base, elevato se si decide di aggiungere elementi opzionali come la memoria da 512 MB (vivamente consigliata), i moduli Airport Express/Bluetooth e le periferiche senza fili come tastiera e mouse descritti nell'articolo. Il modello giunto in redazione, quasi "full optional", costa 879 euro, un prezzo non proprio popolare che invoglia, rimanendo in ambito Apple, a pensare ad un iBook 12", poco più costoso ma con monitor e tutti i pregi di un sistema portatile.

I pregi del Mac mini sono comunque molto più interessanti, a partire proprio dal prezzo della versione base. Meno di 500 euro per un sistema fatto e finito, con una dotazione software decisamente interessante e in grado di soddisfare almeno il 90% dell'utenza, quella cioè che utilizza il PC per navigare, utilizzare la posta elettronica, gestire le fotografie e compilare qualche documento.

Praticamente impossibile allo stato attuale trovare una soluzione alternativa con dimensioni così contenute a questo prezzo, basata su sistema operativo Microsoft e corredo software simile regolarmente acquistati. Queste soluzioni vengono dunque incontro anche ai piccoli uffici, dove magari non è necessaria una grande potenza di calcolo e dove sarà sicuramente gradita la possibilità di disporre di quasi tutto il software necessario senza spendere molto di più per essere in regola con la legge e con la coscienza.

Il sistema operativo Mac OS X si è dimostrato facile ed intuitivo, così come gli applicativi compresi nel pacchetto iLife '05, che mettono a disposizione con pochi click le funzioni più utilizzate nei singoli ambiti di lavoro. Ovviamente fra i vantaggi spiccano le dimensioni del Mac mini, che di fatto annullano qualsiasi problema di collocazione, oltre ad un design senza dubbio azzeccato e accattivante.

Siamo certi che l'invito della casa di Cupertino sarà molto probabilmente accolto e sinceramente siamo curiosi di vedere, fra qualche tempo, i dati di vendita relativi ai Mac mini. Le premesse per tentare l'utente x86 ci sono tutte: che sia l'occasione buona per molti di "cogliere la prima mela"?