Recensione Logitech G PRO 60 X: la prima tastiera 60% del marchio convince solo a metà

Recensione Logitech G PRO 60 X: la prima tastiera 60% del marchio convince solo a metà

Logitech G lancia la sua prima tastiera da gaming con layout al 60%, debuttando così in una categoria dove i grandi concorrenti della casa elvetica operano già da anni. Il produttore opta per gli switch ottici e, nonostante la partnership con i pro player, rinuncia ad alcune funzionalità 'essenziali' per il gaming competitivo. Il prezzo di vendita, inoltre, non è molto incoraggiante.

di pubblicato il nel canale Periferiche
Logitech
 

Quello delle tastiere 60% è un form factor molto popolare tra i videogiocatori, potendo offrire ottime prestazioni - e, in alcuni casi, funzionalità inedite - in uno chassis più compatto e 'maneggevole'. Un trend che hanno inseguito anche Razer e Corsair, con prodotti quali Huntsman Mini e K65 RGB Mini, ma che per qualche motivo non aveva ancora attirato l'attenzione di Logitech, uno dei principali produttori di periferiche gaming; almeno fino ad oggi.

La prima tastiera 60% della casa svizzera non arriva solo in netto ritardo rispetto alla concorrenza, ma debutta anche in un periodo in cui i giocatori guardano con grande interesse ad altri layout, come quelli delle tastiere 70 e 75%. Ciononostante, Logitech G è riuscita comunque nell'intento di proporre una soluzione dall'identità unica.

Dunque, dopo averla provata per più di un mese nei più svariati contesti, siamo ora pronti a dirvi la nostra sulla nuova Logitech G PRO 60 X Lightspeed.

Piccola, minimalista e accattivante...

Con 290mm di altezza, 103mm di larghezza e una profondità di 39mm, possiamo affermare che Logitech G ha spuntato tutte le caselle giuste e ha raggiunto l'obiettivo di realizzare la sua tastiera più compatta di sempre. È anche una delle più belle, a parer nostro, visto l'elegante chassis che accoglie gli switch GX Optical Tactile - di cui vi parleremo meglio a breve - e i copritasti in PBT bicomponente. Nonostante sia realizzata in buona parte in plastica, la G PRO 60 X si presenta come un prodotto 'premium' e vanta, in effetti, un'ottima qualità costruttiva.

Si poteva forse puntare a un frame più sottile per incrementare ulteriormente la maneggevolezza della tastiera, ma, visto il peso tutto sommato contenuto (616g) e l'eccezionale robustezza, la soluzione di Logitech si dimostra adatta a tutte le sessioni di gioco, anche in mobilità. Ricordiamo in ogni caso che non si tratta di un design hotswap.

Il layout al 60% implica che alcuni tasti non sono presenti sulla G PRO 60 X; più correttamente, dovremmo dire che non sono visibili, dal momento che possono essere sempre attivati tramite il tasto Function (FN). Chiaramente, chi sceglie questa tipologia di keyboard vuole dare priorità ai tasti considerati essenziali per il gaming, a partire dal magico quartetto WASD. Le dimensioni ridotte consentono anche di guadagnare più spazio sulla scrivania, il che va tutto a vantaggio del mouse e di quelle manovre più 'estreme' che potreste effettuare nei giochi competitivi.

Con uno spessore di 1,2mm, i copritasti in PBT sono molto resistenti, restituiscono un feedback piacevole al tatto e, soprattutto, un buon 'grip' grazie alla superficie leggermente ruvida. Quella del copritasto con il logo di Logitech G è una scelta stilistica tanto curiosa quanto efficace, visto il piacevole contrasto che crea con la colorazione Bianca del modello arrivato in test - o con i modelli Nero e Magenta, dove il copritasto è nero. Se non apprezzate quanto noi questo piccolo dettaglio, sappiate che nella custodia di trasporto troverete anche un più tradizionale copritasto Esc, abbinato in questo caso alla colorazione di base della tastiera.

Custodia che, di fatto, rappresenta uno dei pochi valori aggiunti di questo prodotto. Proprio come la tastiera, anche il case si dimostra eccezionalmente robusto e potrebbe sostenere eventuali urti accidentali - ma non abbiamo avuto il coraggio di fare dei 'crash test'.

Come altri recenti prodotti Logitech, anche la G PRO 60 X non rinuncia all'illuminazione RGB basata sul sistema LIGHTSYNC, il quale permette all'utente di personalizzare i colori e le animazioni di ogni singolo tasto tramite il software proprietario (G Hub).

La tastiera può quindi diventare piuttosto appariscente, ma è evidente che la casa elvetica abbia voluto puntare ad un design più minimalista. Ciò si riflette anche nel posizionamento delle porte e dei pulsanti aggiuntivi. Troviamo infatti un'unica porta USB-C per la ricarica e per l'utilizzo in modalità cablata, affiancato sulla cornice superiore da uno switch per l'accensione-spegnimento e dalla coppia di pulsanti Bluetooth/Lightspeed. Sul lato destro troviamo un altro switch, che in questo caso ci consente di abilitare la Game Mode, di cui vi parleremo più avanti; sul lato sinistro c'è invece la rotella del volume, posizionata in maniera strategica per consentire ai giocatori di regolare il volume in uscita con il dito mignolo, in modo da non mollare mai la 'presa' dai tasti WASD.

Sul dorso della G PRO 60 X troviamo un alloggiamento per il dongle Lightspeed, quattro strisce anti-scivolo in silicone e due piedini regolabili che consentono di sollevare la tastiera passando da un'angolazione di 4.5 a una di 8°. Ci avrebbe fatto piacere trovare una seconda opzione per la regolazione dell'altezza, come la troviamo del resto sulla più versatile G915 TKL.

...ma è anche performante?

Come ha sottolineato Logitech in più occasioni, la sua prima tastiera gaming 60% nasce grazie alla speciale collaborazione di "centinaia di atleti di eSports tra i migliori al mondo", che, a quanto pare, hanno fornito i loro consigli e feedback al fine di realizzare un prodotto mirato e performante.

A dispetto di quanto si voglia comunicare con questa campagna, paradossalmente la G PRO 60 X è una tastiera molto più adatta ai giocatori 'casual' che ai pro player o agli aspiranti tali. Questo perché gli utenti che ambiscono alle grandi competizioni gaming ricercano prestazioni e feature che, purtroppo, la nuova soluzione di Logitech G non è in grado di offrire.

Parliamo innanzitutto degli switch ottici. Almeno sul piano teorico, questa tipologia di switch dovrebbe garantire una maggiore velocità di input, poiché elimina la necessità di dover innescare un contatto tra elementi metallici - come avviene, invece, nel caso degli interruttori meccanici. Questa scelta esclude però l'implementazione di una feature molto richiesta dai giocatori, in particolare quando si considera l'acquisto di una tastiera da gaming: il Rapid Trigger.

Questa funzionalità - che vede in Wooting il suo più celebre promotore - viene integrata in numerosi prodotti della concorrenza, per una buona ragione: la tecnologia Rapid Trigger consente di attivare istantaneamente un tasto quando si ha intenzione di premerlo e, al tempo stesso, lo disattiva appena questo viene rilasciato. In sostanza, Rapid Trigger elimina il cosiddetto 'pre-travel', ovvero il percorso compiuto dall'interruttore fino al punto di attuazione stabilito.

L'attuazione degli switch della G PRO 60 X non è regolabile ed è fissata a 1,8 millimetri. Richiedono una forza operativa pari a 50g, nel caso degli interruttori Linear, o a 60g, per i Tactile equipaggiati dal sample che abbiamo recensito. Gli switch sono pre-lubrificati di fabbrica e restituiscono un feedback piuttosto piacevole, oltre a dimostrarsi molto reattivi; non offrono però una grandissima stabilità e alle volte si ha la sensazione che i tasti traballino sotto le nostre dita.

Il valore del polling rate della G PRO 60 X si ferma a 1000Hz, indipendentemente dalla modalità di connessione scelta. Ricordiamo che, già da qualche anno, altre tastiere da gaming possono offrire polling rate da 4000 o addirittura 8000Hz, incrementando ulteriormente la velocità di frequenza. Se non altro, quella di Logitech G è una delle poche tastiere 60% a vantare un'affidabile connessione wireless a 2,4GHz, garantita in questo caso dalla tecnologia Lightspeed.

Non manca il Bluetooth, attivabile con la semplice pressione di un tasto. Durante il nostro test abbiamo sfruttato la versatilità offerta dalla doppia connessione wireless per passare dal nostro PC desktop al laptop senza mai allontanare le mani dalla tastiera. Parliamo però di un''utility' legata alla produttività, ambito in cui la G PRO 60 X non si esprime proprio al meglio, per ovvie ragioni.

In una normale giornale lavorativa, è stato piacevole utilizzare la tastiera compatta di Logitech per scrivere articoli e rispondere alle mail, ma può diventare limitante nel momento in cui si apre un documento di Office o un qualsiasi file multimediale. Come già anticipato, il layout al 60% esclude numerosi tasti, anche quelli che troveremmo normalmente in un'altra tastiera TKL. Nel nostro caso, c'è voluto un po' di tempo perché ci abituassimo alle combinazioni offerte dal tasto Fn e, più in generale, al formato estremamente 'ristretto' della G PRO 60 X.

Per la maggioranza delle sessioni di gioco, invece, la soluzione di Logitech compie il suo dovere nell'offrire prestazioni bilanciate e una buona reattività, ma lo stesso discorso non può essere applicato ai più esigenti titoli competitivi. In sparatutto come Valorant e Counter-Strike 2, dove precisione e tempi di reattività sono fattori determinanti, l'assenza del Rapid Trigger può farsi sentire e un polling rate elevato avrebbe potuto accontentare i super-sfegatati degli eSport. Noi abbiamo comunque apprezzato la velocità della tastiera in giochi come Destiny 2 e Fallout 76, che ci hanno anche offerto l'occasione per sperimentare la vera feature di punta della G PRO 60 X.

Parliamo di KEYCONTROL, una funzionalità esclusiva - almeno per la gamma Logitech G - di questa tastiera 60% che consente di 'rimappare' ogni singolo tasto della keyboard e di ottenere così una personalizzazione pressoché totale della periferica. Sia chiaro, altri produttori offrono già il remap completo (o quasi) delle loro tastiere e, dunque, quella promossa da Logitech non si può propriamente definire una rivoluzione in quest'ambito. Il vero vantaggio di KEYCONTROL risiede piuttosto nel modo in cui viene gestita la suddetta personalizzazione.

Tutto passa per Logitech G Hub, tanto per cambiare. Checché se ne dica, il software del produttore svizzero è migliorato sensibilmente negli ultimi anni e può ora garantire un'ottima stabilità, oltre a offrire numerose personalizzazioni per i device compatibili.

Con la G PRO 60 X connessa al proprio PC, basterà avviare G Hub per accedere alle impostazioni della periferica; da qui, selezionando la voce Assegnazioni accederemo a KEYCONTROL. Il primo vantaggio offerto da questo sistema è la possibilità di aggiungere le nostre assegnazioni su tre diversi livelli (Base, FN e G-Cambio) accessibili in qualsiasi momento. Il livello G-Cambio, in particolare, consente di accedere all'istante a un intero 'strato' secondario di tasti rimappati: il passaggio a questo livello può essere effettuato tramite la pressione di un semplice tasto della G PRO 60 X o, in alternativa, di un altro dispositivo Logitech, come il mouse - noi abbiamo assegnato questa funzione a uno dei tasti laterali del nostro G PRO X Superlight 2.

Lavorando sui tre livelli di cui sopra, è possibile assegnare a ogni tasto fino a cinque diversi comandi (o intere macro), per un totale di 15 assegnazioni per tasto.

Sebbene non sia la novità più originale del settore, la rimappatura tramite KEYCONTROL avviene in maniera semplice e intuitiva, molto più di quanto si possa fare con altre tastiere da gaming. Certo, occorrerà trascorrere una manciata di minuti all'interno di G Hub, ma quando avrete finito le vostre personalizzazioni sarete in grado di convertire la G PRO 60 X in una tastiera 'multi-uso' e renderla perfetta tanto per le vostre sessioni di gioco quanto per quelle di lavoro.

Specifichiamo che nella schermata di G Hub troverete anche la voce Modalità Gioco, che fa riferimento alla Game Mode menzionata all'inizio di questo articolo. Attivabile tramite l'apposito pulsante situato sul lato destro della periferica, questa modalità ci consente di disattivare all'istante alcuni tasti della G PRO 60 X. In tal modo eviteremo di premere inavvertitamente il tasto Windows o altri tasti 'non essenziali' durante le nostre partite più affiatate.

In merito all'autonomia, le 65 ore garantite da Logitech - senza tuttavia specificare se è nell'utilizzo con Lightspeed o Bluetooth - si sono dimostrate più che sufficienti per il gaming, ma a parer nostro si poteva fare senz'altro di meglio. A proposito di Lightspeed, nulla da obiettare sulla sempre sorprendente stabilità di questa soluzione wireless a bassa latenza.

Il vero problema della G PRO 60 X? Il prezzo.

Vi avevamo già anticipato che la nuova G PRO 60 X si configura come un prodotto 'premium', ma, come avrete immaginato, non ci riferivamo solo alla sua qualità costruttiva.

Il prezzo di vendita della prima tastiera con layout al 60% di Logitech G equivale a €215 (sul sito ufficiale del produttore). È possibile risparmiare una manciata di euro visitando il marketplace di Amazon, dove nel momento in cui vi scriviamo la periferica è scontata del 7% (€199) - c'è persino un coupon da €10 da applicare al checkout, per un risparmio totale di circa €25. Scontata o meno, la G PRO 60 X è molto più costosa di quanto dovrebbe essere, almeno a giudicare dalle specifiche tecniche che porta in dote e, dunque, dalle sue evidenti lacune.

Questo prezzo rappresenta il più grande difetto di una periferica che, tutto sommato, si presenta come una buona soluzione per i videogiocatori di tutti i giorni. La concorrenza offre prodotti simili che vantano più funzionalità - a partire dal chiacchierato Rapid Trigger - e prezzi più accessibili. Basti considerare che la già menzionata Wooting 60HE+, che rispetto alla G PRO 60 X sfoggia una qualità costruttiva e prestazioni superiori ed equipaggia degli switch 'hall effect', viene venduta ad un prezzo consigliato di €189,99 - in questo caso, però, parliamo di una tastiera cablata.

Va anche considerato che, al momento, Logitech non offre disponibilità per modelli con layout italiano (Qwerty) e lo stesso sample arrivato in redazione ha un layout US. Un problema che per noi passa in secondo piano, trattandosi in primis di una tastiera da gaming, ma che può senz'altro influenzare i criteri di scelta di molti altri utenti.

Abbiamo visto che c'è grande personalizzazione sulla G PRO 60 X, ma questa si limita unicamente al software. Non troviamo infatti alcun PCB hotswap, presente invece sulla maggioranza delle tastiere di questa categoria e non solo - menzione d'onore per la Strix Scope II 96 di ASUS ROG. Per quanto simili agli switch ottici prodotti da Gateron, quelli di Logitech sono tagliati diversamente e pertanto non possono essere sostituiti con interruttori di terze parti.

In conclusione, il debutto di Logitech G nel campo delle tastiere 60% arriva con grande ritardo, come già detto, ma anche con qualche delusione di troppo. Se non altro, la G PRO 60 X offre grande efficienza nel gaming e ha tutte le carte in regola per diventare un buon alleato persino nella produttività, se deciderete di dare una chance a KEYCONTROL. Ad un prezzo più basso, quella di Logitech potrebbe rappresentare una validissima opzione agli occhi dei giocatori, pro player e non.

17 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - info
UtenteHD22 Maggio 2024, 15:41 #1
Grazie per articolo, da quando ho provato una tastiera meccanica, oramai uso solo quella tipologia dal PC gioco al PC Lavoro.
Uso solo tastiere con a destra la sezione numerica (102 tasti?), insomma la piu' completa.
Che e' una tastiera 60%? 60% di dimensione? Di tasti rispetto il totale, o?
Grazie mille.
belta22 Maggio 2024, 16:28 #2
Originariamente inviato da: UtenteHD
Grazie per articolo, da quando ho provato una tastiera meccanica, oramai uso solo quella tipologia dal PC gioco al PC Lavoro.
Uso solo tastiere con a destra la sezione numerica (102 tasti?), insomma la piu' completa.
Che e' una tastiera 60%? 60% di dimensione? Di tasti rispetto il totale, o?
Grazie mille.


Per farla breve, quelle senza tastierino
UtenteHD22 Maggio 2024, 17:03 #3
Grazie mille.
alexfri22 Maggio 2024, 19:27 #4
Originariamente inviato da: belta
Per farla breve, quelle senza tastierino


Si perche al giorno d’oggi bisogna per forza dare un nome diverso alle cose, anche se sono sempre esistite, anche se ci sono altri modi. Perche fa figo, fa cool…. ma andate a cag…
\_Davide_/22 Maggio 2024, 22:02 #5
Non è così semplice, quelle senza tastierino (TKL) sono 85% o al massimo 80%.

Le 60% non hanno nemmeno i tasti Ins / Home / Pgup / Pgdown / canc / Fine.

Qui si possono vedere le differenze.
cudido23 Maggio 2024, 09:30 #6
Senza le frecce significa volersi male, a meno che uno non intenda usarla giusto per giocare coi tasti WASD e poco più.

Poi complimenti a HWUpgrade per aver scelto una tastiera col layout americano.. Fate una recensione ogni 2000 consigli per gli acquisti su amazon e la scazzate pure
belta23 Maggio 2024, 09:45 #7
Originariamente inviato da: cudido
Senza le frecce significa volersi male, a meno che uno non intenda usarla giusto per giocare coi tasti WASD e poco più.

Poi complimenti a HWUpgrade per aver scelto una tastiera col layout americano.. Fate una recensione ogni 2000 consigli per gli acquisti su amazon e la scazzate pure


Ormai la scelta delle tastiere con layout Ita si sta riducendo, attualmente uso una G413 Carbon della Logitech (ita) per gioco e lavoro, nella seconda postazione ho una Epomaker con layout UK perché la versione Ita costava un due occhi della testa

P.S. comunque la versione "senza freccette" mi piace, spero di riuscire a contenermi e a non buttare ulteriori soldi .-.
pengfei23 Maggio 2024, 10:15 #8
Pure a me la mancanza delle freccette pare eccessivo pur piacendomi i layout compatti, di contro preferisco il layout americano a quello italiano, trovo il metodo di accentazione (prima digitare l'accento poi la vocale) più razionale rispetto ad avere le accentate dedicate.
Quindi ho il problema opposto, che pochi produttori offrono il layout americano sui portatili venduti in Italia
grng23 Maggio 2024, 11:15 #9
Originariamente inviato da: pengfei
Pure a me la mancanza delle freccette pare eccessivo pur piacendomi i layout compatti, di contro preferisco il layout americano a quello italiano, trovo il metodo di accentazione (prima digitare l'accento poi la vocale) più razionale rispetto ad avere le accentate dedicate.
Quindi ho il problema opposto, che pochi produttori offrono il layout americano sui portatili venduti in Italia

Per me non é male nemmeno l'iso uk, stesso sistema di quello usa per le accentate ma rimane il classico tasto invio "nostro".
Cmq il layout 60% mi pare un po' estremo, giusto se hai estrema necessitá di spazio, quello 75% o tkl li preferisco, non solo per le frecce e il mantenimento dei vari F separati dai numeri.
La logitech di questa rece ha un prezzo fuori di testa
UtenteHD24 Maggio 2024, 10:30 #10
Per gioco layout ITA, al lavoro che e' quella piu' bella sempre meccanica layout USA.
Grazie per extra info.

Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".

La discussione è consultabile anche qui, sul forum.
 
^